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Fiat 600 Hybrid: la storia incontra il nuovo

Iconica all’esterno, Dolce Vita e cromoterapica all’interno! La nuova 600 Hybrid vuole tornare da protagonista nel segmento B

Era il marzo del 1955 quando venne presentata la Fiat 600, erede della storica Topolino, si trattava di un’auto che voleva rispondere alle esigenze degli italiani, formatesi in quel periodo di ripresa post-bellica fatto di voglia di vivere, di famiglia, di crescita e di desiderio di trarre il massimo dal minimo.

“2024”, a quasi 70 anni dall’idea dell’ing. Giacosa, padre sia della 600 e sia dell’ancor più famosa 500, Fiat rientra da protagonista nel segmento B, proponendo la sua visione della nuova 600 attualizzando i concetti che plasmarono il design e gli spazi della vettura di ieri mettendola al passo coi tempi moderni.

Nasce la Fiat 600 Hybrid

Già al primo sguardo questa nuova 600 Hybrid restituisce quella sensazione di family feeling che la accomuna alla già nota 500, con la quale condivide diverse soluzioni all’anteriore, come ad esempio la linea dei gruppi ottici, l’identità LED ed il taglio del cofano; discorso diverso è invece per il posteriore, dove gli stilisti Fiat hanno voluto riprendere quelle curve iconiche che Giacosa aveva dedicato al vano motore, unendo però i dettagli del trascorso alla modernità: ed ecco quindi uno spoiler che va a migliorare tenuta di strada e dinamismo delle linee, minigonne e passaruota in tema opaco e cerchi in lega fino a 18 pollici.

Resta comunque l’iconica differenza di proporzioni e misure con la 500, fattore che negli anni ’50 le contraddistingueva ad un primo sguardo e che Fiat ha cercato di mantenere nella nuova 600 attraverso i suoi 4,17 metri di lunghezza e 1,78 metri di larghezza.

La sinergia fra il passato ed il nuovo si ritrova anche negli interni in allestimento Dolce Vita, dove ritroviamo elementi come il volante a due razze, chiaro rimando al retaggio della vettura oppure, tornando all’oggi, la fascia del cruscotto dalle forme arrotondate e dalla cromia abbinata alla tinta della vettura, che richiama lo stile dell’odierna Fiat 500.

Decisamente attuale è invece la possibilità di scelta data per le colorazioni delle luci ambientali con una combinazione tono su tono o per i più esigenti fino a 64 combinazioni differenti per creare l’armocromia interna perfetta!

La “family mover” con una marcia (elettrica) in più

Basata sulla piattaforma comune a Peugeot 2008 e Jeep Avenger, la nuova 600 Hybrid offre una soluzione di mobilità ibrida basata sull’abbinamento del 3 cilindri 1.2 da 100 cavalli con un motore elettrico da 21 kW di tipo BSG, quindi fondamentalmente di supporto ai bassi regimi: la sinergia dei due gruppi propulsori permette infatti di coprire il classico 0-100 km/h in 10,5 secondi, e consente l’utilizzo del solo elettrico fino a 30 km/h in città, ed anche in alcune situazioni di veleggiamento autostradale o percorsi in discesa.

L’alimentazione elettrica può esser sfruttata anche in tutte quelle situazioni tipiche del traffico cittadino come procedere in coda con spostamenti a singhiozzo e estremamente limitati, circostanze nelle quali potrà esser utilizzata la funzione e-creeping, che consente di effettuare movimenti in avanti senza lo stress di dover premere continuamente sull’acceleratore.

Tecnologia a go-go

La nuova 600 non si fa mancare niente nemmeno sul piano dei sistemi di assistenza alla guida, grazie all’offerta di un sistema a guida autonoma di livello 2 con Adaptive Cruise Control, Intelligent Speed Assist, Blind Spot Detection e frenata d’emergenza autonoma; completano le novità il nuovo Trip Report, in grado di analizzare le abitudini di guida e migliorare i consumi, valutando il loro impatto ambientale e quello del proprio stile di guida ed coordinandolo con lo stato del veicolo.

Presentando la nuova 600 Hybrid Fiat sottolinea la chiara intenzione di voler tornare da protagonista nel segmento B, area di mercato in cui la Casa torinese ci ha abituato nel corso degli anni a grandi successi, vuoi con la 127 prima, poi con la Punto e quindi le aspettative sono alte…e chissà cosa avrebbe da dire in proposito l’ingegner Giacosa oggi!

[ Lorenzo Pollini ]