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Voci di rinascita per la celebre e very british TVR

Secondo quanto dichiarato da Les Edgar, e dal suo consorzio di investitori, la nuova TVR vedrà la luce nel 2017

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Gli appassionati di vetture sportive made in GB conoscono bene il marchio TVR, fondato nel 1947 da TreVoR Wilkinson (1923-2008). Purtroppo nel 2012 i costi di gestione troppo elevati per un brand artigianale ha costretto l’allora azionista di maggioranza Peter Wheeler  a cedere l’azienda, poi definitivamente chiusa nel 2006.

Vero è che la TVR è una GT che più di nicchia non si potrebbe ma è altrettanto vero che auto di questo tipo – che rappresentano la quint’essenza della tradizione delle piccole factories britanniche e delle loro capacità artigianali e di stile – scaldano il cuore degli appassionati di tutto il mondo; e la cosa diviene ancora più intrigante se si dà credito alle voci che danno per certo il coinvolgimento in questa operazione di Gordon Murray, celebre progettista che ha firmato vetture di Formula 1 dell’era Turbo e, più recentemente, la Triposto GT a guida centrale McLaren F1.

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A tale proposito il Direttore operativo della TVR, John Chasey, ha dichiarato che “le linee telefoniche dell’azienda sono andate letteralmente in tilt da quando voci in tal senso hanno ri-iniziato a circolare nell’ambiente tanto da incoraggiarci in maniera determinata a dare corpo alle richieste ed organizzare una linea di produzione specifica”.

I potenziali acquirenti «normali» possono sin d’ora versare un deposito di cinquemila sterline per assicurarsi l’auto già nel corso del primo anno di produzione che è partito il 7 luglio, mentre ai soci del TVR Car Club viene riservata tale possibilità dietro versamento di metà della predetta cifra.

A tale potenziali acquirenti viene in pratica richiesto, scomodando un termine da tavolino verde, di puntare al buio in quanto, ad oggi, nulla si sa delle caratteristiche teniche ed estetiche del progetto tranne il coinvolgimento di Gordon Murray ed il fatto che sotto al cofano dovrebbe trovare posto un V8 Cosworth, una combinazione che – nelle intenzioni dei promotori – dovrebbe rivelarsi esplosiva.

Ovviamente l’auto sarà progettata attorno alla figura del suo driver e che questo, alla maniera dei vecchi fuori stradisti, dovrà essere duro e puro come l’auto sulla quale siederà: niente controlli elettronici né cambi elettroattuati a doppia frizione ma un bel meccanico con la classica, vecchia leva che troneggia sul tunnel di trasmissione ed ancora niente sistemi ibridi pur nel rispetto delle normative vigenti ma se si guarda al fenomeno con un pizzico di buon senso senza quindi estremizzare, si scoprirà che il numero delle auto prodotte sarà minimale e che queste faranno, nel migliore dei casi, poche migliaia di chilometri all’anno.

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In altre parole la futura TVR farà concettualmente parte di un ristretto club a fianco delle varie Cobra, Viper di prima generazione o McLaren P1. Speriamo che questa notizia non si riveli, come è accaduto anche in un recente passato, un «rumor» come altri del genere.

Chi vivrà vedrà e noi, come tutti gli appassionati, speriamo di poter ammirare la nuova TVR e sentirne la voce.

[ Giovanni Notaro ]