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Superbike a Monza: Melandri vince e convince in Gara 1, Laverty gli risponde in Gara 2

Al Gran premio d’Italia sul circuito monzese Melandri su BMW vince Gara 1, dopo una lotta serrata con Sykes (Kawasaki) e Laverty (Aprilia), regalando un record a questo tracciato. Quasi stesso copione in Gara 2, dove si scambiano le posizioni: Laverty vince su Melandri e Sykes su Kawasaki si accomoda sul gradino più basso del podio 

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Gara 1

Ore 12.30. Autodromo di Monza. Le moto del campionato Superbike sono pronte in griglia di partenza formata da Sykes (Kawasaki) in pole position, secondo posto per Laverty e terzo per Guintoli entrambi su Aprilia, seguiti da Rea (Honda), Melandri (BMW) e Giugliano (Aprilia). Via via seguono gli altri. Parte forte Sykes, subito seguito dalle Aprilia, Melandri recupera posizioni su posizioni e si piazza a ridosso di Guintoli al quarto posto. Più i giri passano e più sembra una lotta a tre dove Melandri passa il pilota francese di casa Aprilia e si mette subito dietro a Laverty e Sykes.

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Da questo punto la  gara, la più veloce disputata nei 26 anni di vita del Mondiale Superbike, entrerà nella storia: i tre prendono il largo inanellando una serie di sorpassi per tutta la gara, ma è l’ ultimo giro il decisivo, Melandri supera Sykes in staccata subito dopo il rettilineo e Laverty alla “Seconda Variante”.  L’irlandese non molla e  alla curva “Ascari” si riprende la testa della classifica, ma il nostro “Macho” Melandri dimostra di essere in forma e all’ingresso della “Parabolica” si riporta al comando con Sykes che cerca di approfittare della bagarre tra i due. Il risultato è un arrivo al fotofinish che vede primo Melandri sulla moto tedesca in poco meno di 31 minuti i 18 giri e toccando i 336 km/h, secondo Sykes e terzo Laverty racchiusi in soli 107 millesimi.

Dietro di loro si posizionano Guintoli (Aprilia), a quasi 2 secondi, e Chaz Davies (BMW); ottima la rimonta di Michael Fabrizio (Aprilia) partito dalla decima posizione. Male purtroppo le Ducati con Badovini in undicesima posizione ed orfana per tutto il week-end del porta colori di Borgo Panigale Carlos Checa a causa di un infortunio alla spalla. 

Un nuovo record

Oltre allo splendido spettacolo regalato da questa Gara 1, il gran premio sarà ricordato anche per il record della velocità media di 201,814 m/h, primato che apparteneva da 13 anni ad Hockenheim con l’australiano Troy Bayliss (tre volte iridato SBK nel decennio passato) in sella alla sua Ducati, che sempre in Gara 1, aveva registrato una media di 201,330 km/h. 

Gara 2

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Ore 15:30. Stessa griglia di partenza. Allo spegnersi del semaforo Laverty passa subito in testa seguito da Sykes, Guintoli e Melandri. I quattro piano piano (si fa per dire…) prendono il largo e sembra deciso che la bagarre sia di nuovo tra loro. Si porta al comando Guintoli seguito dal suo compagno di squadra Laverty su Aprilia. Sykes e Melandri seguono rispettivamente in seconda e terza posizione risparmiando freni e gomme. Laverty passa Guintoli e vola verso la vittoria non lasciando nessun varco a Melandri che, all’ultimo giro, tenta un sorpasso, ma l’irlandese di casa Aprilia “chiude” subito e non c’è più niente da fare; a questo punto anche Sykes tenta di sorpassare Il pilota italiano della BMW, che finisce secondo, rischiando quasi un tamponamento, seguito da Guintoli. Inizia così la sfida per il terzo posto che vede il pilota francese spuntarla di poco sul traguardo. Dietro di loro vince il derby romano Michale Fabrizio su Davide Giugliano entrambi su Aprilia. Di nuovo male le Ducati con Badovini relegato all’ottavo posto e subito dietro Neukirchner.

Per ora rimane in testa alla classifica mondiale il francese Guintoli a 140 punti, seguito da Laverty a 124, entrambi su Aprilia, e Sykes a 116. Risale il nostro Melandri che passa in quarta posizione a 96 punti.

Eugene Laverty: “Una grande giornata per me, dopo il podio di Gara 1 è stato bello chiudere questo week-end con una vittoria. Soprattutto perché ero un po’ deluso, anche nella prima frazione potevo puntare al gradino alto gestendo diversamente il finale di gara. Abbiamo dimostrato di poter essere veloci con costanza, su due piste molto diverse come Assen e Monza.

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La mia RSV4 mi ha assecondato al meglio, su questo tracciato la velocità ed il bilanciamento della moto in frenata sono fondamentali. La situazione di classifica è ottima, se consideriamo il doppio zero di Aragon, ma mi sono già lasciato alle spalle le difficoltà e punto a fare bene anche nella prossima tappa di Donington. Pur giocando quasi in casa non è mai stata una pista particolarmente favorevole per me, ma credo che quest’anno abbiamo le carte in regola per colmare anche questa lacuna”.

Prossimo appuntamento il 26 maggio per il Gran Premio d’Europa nella terra inglese di Donington Park.

  Stefano Rondinelli  

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CLASSIFICAGARA1 x CLASSIFICAGARA2 x

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CLASSIFICAMONDIALE x

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1. Aprilia  172

2. BMW 144

3. Kawasaki 127

4. Honda 78

5. Suzuki 68

6. Ducati 52