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Vigilia della «Salita di Campioni Trieste-Opicina»

Nell’attesa che le sportive di ieri diano spettacolo sul veloce tracciato della Trieste-Opicina, le vetture delle categorie «Historic» e «Tourist» hanno percorso le strade del Carso triestino e sloveno tra prove a cronometro e soste gastronomiche

La pacifica invasione di auto storiche per «La Settimana dei Motori» ha creato un atmosfera d’altri tempi in tutta la città di Trieste. Automobili che ci riporta indietro nel tempo, quando aprendo il cofano si vedeva il motore, il suo cuore, che ci faceva capire il suo stato di salute e dove si doveva intervenire per stabilizzare il suo battito.

La preziosità di un modello non è necessariamente legata al suo valore, per ogni proprietario quello è il suo gioiello e lo esibisce con orgoglio, con la passione di chi non vede l’automobile come un mero mezzo di trasporto.

Vetture rare, a volte uniche

Tra le vetture d’epoca che potevano essere ammirate nelle principali piazze della città in attesa di iniziare le loro attività come da calendario, un poker del Registro Italiano Alfa Romeo, 4 vetture simbolo per il marchio del biscione, 1750 GS Zagato del 1930, 8C 2900 «Botticella» del 1936,  6C Gran Sport  e RL Targa Florio del 1924.

Non meno rare la Giannini 750 Sport del 1950, la Osca 187S del 1960 e la Osca 1100 MT4 del 1954.

Questo modello con telaio 1144 è un esemplare unico in quanto è stato modificato rispetto alla MT4 di origine da Ernesto Foglietti che realizzò uno speciale albero a cammes in modo da favorire maggiore coppia ai bassi regimi al fine di renderla più competitiva nelle corse in salita, mentre l’ing. Giorgio Valentini intervenne sulle sospensioni posteriori e sulla carrozzeria che modificò profondamente, soprattutto nella parte posteriore con l’adozione di una vistosa pinna stabilizzatrice.

Più piccole, ma anch’esse rare, le Steyr Puch 650 TR, ostiche concorrenti delle Abarth 595 nelle corse in salita degli anni ’60. Solo 198 esemplari prodotti in Austria con la carrozzeria della Fiat 500, ma con un motore con 2 cilindri orizzontali.

Soluzione che consentiva di mantenere basso il baricentro ed eliminare gli squilibri tipici del bicilindrico verticale della 500.

Uno dei modelli presenti partecipò alla Trieste-Opicina nel 1965 con il noto pilota austriaco Johannes Ortner.

La giornata si è conclusa nel centro del borgo carsico di Opicina dove le vetture sono state esposte al folto pubblico che ha invaso la via principale del paese, con il sottofondo di una band che suonava musica popolare locale e personaggi in costume accanto al famoso tram di Opicina, naturalmente d’epoca.

[ Paolo Pauletta ]