Questo nuovo allestimento sfoggia una livrea ispirata alla vettura che conquistò Le Mans nel 1959
Aston Martin ha svelato una particolare versione dell’esclusiva DBR1 V12 Speedster che, prodotta in soli 88 esemplari, è caratterizzata da modifiche stilistiche che vogliono celebrare la storica auto da corsa che vinse a Le Mans nel 1959.
Esterni
L’anteprima fotografica evidenzia il classico Aston Martin Racing Green, il profilo Clubsport White con tanto di numero di gara e la griglia anodizzata in argento con grafica Clubsport cui si aggiungono i bei cerchi in lega da 21” con finitura Diamond Turned e badge alati in argento massiccio.
Interni
Ancora più sportivi rispetto alla versione base, sono caratterizzati dalla presenza di dettagli in fibra di carbonio, dal pomello del cambio in alluminio spazzolato color argento satinato, dal cuoio Conker abbinato a tessuto tecnico Viridian Green e pelle Caithess per i sedili racing mentre gli esclusivi caschi di pilota e passeggero trovano spazio in appositi contenitori trasparenti.
Motore e prestazioni
Il cuore della V12 Speedster è il noto V12 biturbo da 5,2 litri, in grado di erogare una potenza di 690 cavalli e 753 Nm di coppia, abbinato ad un cambio automatico a 8 rapporti ZF montato posteriormente.
Aston Martin dichiara una velocità massima di 318 km/h, traguardo raggiunto anche grazie all’eliminazione di tettuccio e parabrezza, mentre il dato sull’accelerazione sottolinea 3,4 secondi per lo 0-100 km/h
Pillole di storia
L’Aston Martin DBR1 dominò negli anni ’50 il mondo delle corse vincendo fra l’altro a Spa, Goodwood, Le Mans e al Nurburgring, successi dovuti tanto all’eccezionalità del mezzo quanto alla felice scelta di piloti del calibro di Sir Stirling Moss e Carrol Shelby.
Nel 1959, la DBR1 vinse sia la 24 Ore di Le Mans e sia la 1.000 km del Nurburgring, un’impresa rimarchevole visto che la durezza delle due prove operò una drastica selezione dei partecipanti; basti pensare che delle 54 vetture sulla griglia di partenza di Le Mans 1959, solo 13 tagliarono il traguardo!
Dal 1958 in poi viene adottato un motore a sei cilindri da 2.992 cc abbinato a un cambio a 5 velocità David Brown, un’accoppiata che, unita ad una massa di soli 800 kg, permetteva a questa sport di raggiungere una velocità massima stimata superiore a 240 km/h.
Aston Martin costruì solamente cinque DBR1, di cui quattro destinate alle corse e una per uso privato.
A differenza della sua rivale italiana, la Ferrari 250 GT, derivata dalle sport del Cavallino di allora, la DBR1 venne appositamente sviluppata per le competizioni e, ad oggi, rimane l’auto con il maggior successo in campo sportivo prodotta dal marchio inglese.
La dichiarazione
Nell’illustrare la genesi di questo modello V12 Speedster, Marek Reichman, Chief Creative Officer di Aston Martin Lagonda, ha affermato: “Si tratta di un’auto che scaturisce dall’emozione. Questa Aston Martin, tanto rara quanto eccezionale, è stata progettata per offrire un’esperienza di guida viscerale che si cela dietro le sue linee eleganti. È stato un privilegio per me e il mio team lavorare alla creazione di un modello personalizzato che richiama il glorioso passato della DBR1 e sono impaziente di vedere che queste auto saranno guidate con lo stesso entusiasmo che ha alimentato la fase di progettazione”.
[ Jacopo Romanelli ]