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Jaguar Land Rover: la ricerca non si ferma mai

La Casa inglese sta sviluppando nuove tecnologie in grado di gestire dall’esterno il funzionamento di un veicolo in qualsiasi condizione atmosferica o di terreno

AP JARA 6 015

Jaguar Land Rover ha svelato alcuni prototipi delle tecnologie sviluppate per consentire, in futuro, la guida autonoma dei veicoli e dimostra come una Range Rover Sport sperimentale a Controllo Remoto possa essere guidata dall’esterno, tramite uno smartphone la cui app comprende il controllo dello sterzo, dell’acceleratore e dei freni, oltre alla possibilità di cambiare gamma di velocità.

In questo modo il conduttore può camminare o restare vicino al veicolo, e manovrarlo alla velocità massima di 4 km/h, con sicurezza in condizioni difficili, tanto nel fuoristrada più impegnativo quanto per far uscire la vettura da un parcheggio a marcia indietro qualora un altro veicolo fosse così vicino da rendere impossibile l’apertura della portiera.

Camminando accanto (o avanti o dietro) al veicolo, il pilota potrebbe controllare costantemente la vettura nel corso di un guado (l’operatore sarebbe «a mollo» ma testerebbe con sicurezza assoluta la profondità dell’acqua, la forza della corrente e la consistenza del fondo…) o su fondi inconsistenti come fango o neve; altro importantissimo fattore sarebbe la possibilità di controllare gli angoli di attacco, dosso ed uscita e posizionare al meglio la vettura nell’andatura lentissima su roccia o su forte pendenze laterali.

La funzione di controllo remoto è attiva solo se l’operatore si trova entro una distanza massima di 10 metri dal veicolo e se viene rilevata la presenza del telecomando. Se la distanza aumenta oltre il limite od anche diminuisce troppo, il veicolo si ferma.

La Range Rover «Multi-Point Turn» sperimentale di Jaguar Land Rover può inoltre effettuare manovre di inversione a 180° su strada traendosi in questo modo dalle situazioni più difficili, come vicoli ciechi, o parcheggi affollati, così come compiere la manovra meno amata da chi guida: quella avanti/indietro per invertire il senso di marcia in una strada trafficata o in un affollato parcheggio.

Grazie ai suoi sensori, il sistema valuta lo spazio a disposizione, evitando anche pedoni, veicoli o altri oggetti. Poi, controllando il rapporto della trasmissione, lo sterzo, i freni e l’acceleratore, effettua tutte le manovre necessarie indietro e in avanti fino a portare a termine la conversione. I ricercatori stanno attualmente valutando un sistema che effettui la scansione dell’ambiente circostante la vettura, confermi al pilota che la manovra può essere effettuata in tutta sicurezza e, ricevuta la conferma da chi guida, faccia avanzare la vettura fin dove possibile per poi innestare la retromarcia, azionando al contempo sterzo, acceleratore e freni fino ad arrestarsi nuovamente e così via sino al completamento della conversione.

Dichiara Wolfgang Epple, Director of Research and Technology di Jaguar Land Rover: “Una manovra per uscire da un parcheggio «difficile» può essere un’esperienza stressante per chiunque. Un veicolo a controllo remoto o uno che può effettuare autonomamente una conversione, sono la dimostrazione che è possibile impiegare queste nuove tecnologie per ridurre la parte tediosa della guida e migliorarne la sicurezza. Queste ricerche non ci aiuteranno solo a realizzare un veicolo autonomo. Contribuiranno a rendere la guida più sicura e divertente Gli stessi sensori che supportano le azioni di un veicolo autonomo assisteranno il pilota, aiutandolo a prevenire gli incidenti. Le tecnologie autonome non diminuiranno il piacere della guida“.

L’obiettivo di Jaguar Land Rover è quella di poter offrire sistemi che possono venir tarati per una guida più coinvolgente e impegnata potendo però optare per una «guida autonoma» se così si desidera ed a questo riguardo i ricercatori Jaguar Land Rover stanno lavorando su una serie di sensori e strumenti con caratteristiche differenti, come radar, LIDAR, telecamere, ultrasuoni, e tecnologia della luce strutturata.

Un mezzo così equipaggiato – soprannominato dagli stessi tecnici «Solo Car» – potrebbe operare in qualsiasi ambiente, senza interventi esterni o input trasmessi dalle segnalazioni delle linee di corsia o da altre infrastrutture stradali come i semafori.

[ Giovanni Notaro ]