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Mobilità elettrica ancora lontana per le flotte aziendali

Queste le non confortanti conclusioni di uno studio promosso da Top Thousand

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La ricerca «Le flotte aziendali verso una svolta elettrica… ancora lontana» è giunta alle sue conclusioni (la prima parte era stata presentata lo scorso ottobre) ed ha evidenziato come la reale portata delle potenzialità insite nelle soluzioni di mobilità elettrica non è ancora oggi stata percepita appieno; le aziende percepiscono infatti tale tipo di mobilità meno flessibile ed efficace rispetto a quelle «tradizionali».

Vale però sottolineare che in realtà i gestori delle flotte sono pienamente consapevoli sia del positivo sviluppo di tale tipo di mobilità e sia del fatto che i veicoli elettrici, nel lungo termine, e a condizione di rilevanti investimenti economici (incentivi) e infrastrutturali (rete di ricarica) da parte del Governo, sapranno conquistare il ruolo che effettivamente spetta loro.

Progresso tecnologico, da un lato, e attenzione all’ambiente combinata con normative di limitazione della circolazione dei veicoli termici nei centri cittadini (sulla falsariga di quanto previsto per la nuova area C a Milano), dall’altro, supporteranno la definitiva diffusione dei veicoli a zero emissioni il cui principale ambito di circolazione sarà comunque urbano.

La ricerca – promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, con il Patrocinio di CEI CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali a Batteria, Ibridi e a Celle a Combustibili) – ha preso in esame una flotta campione di 60 grandi aziende appartenenti a diversi settori (energia, grande distribuzione, enti pubblici, commercio, trasporti, ecc…), con oltre 52.000 veicoli aziendali complessivi e si è focalizzata sull’attuale e potenziale futuro impatto della mobilità elettrica sui parchi auto di medie e grandi imprese.

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Presupposto dell’analisi è che, nonostante i consistenti investimenti delle Case Auto sui veicoli elettrici (EV) e le numerose presentazioni nel corso dei principali Saloni automobilistici, l’elettrico in Italia resta oggi un business di nicchia, in cui le flotte aziendali comunque rivestono un ruolo da protagonista, pur con numeri assoluti ancora marginali come dimostrato dal fatto che lo scorso anno in Italia è stata immatricolata appena 1 vettura elettrica ogni 10.000 auto.

Le sempre più diffuse e stringenti limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel e benzina nelle nostre grandi città impongono di imprimere un’accelerazione decisiva nello sviluppo e nell’individuazione di soluzioni di mobilità a emissioni ridotte. La nostra analisi”, commenta Riccardo Vitelli, Presidente di Top Thousand, “conferma le potenzialità insite nelle soluzioni elettriche e le connaturate difficoltà che oggi vanno superate per riuscire a cogliere pienamente questa sfida tecnologica, ambientale ed economica. La strada da percorrere è ancora lunga e articolata e i gestori della mobilità aziendale sono pronti a svolgere il ruolo di apripista e disponibili a far parte di un tavolo di lavoro insieme a Case costruttrici, noleggiatori e istituzioni per agevolare la svolta elettrica”.

Il futuro elettrico tra più di 10 anni

Nonostante una realtà tutt’altro che incoraggiante, il 57% dei Fleet Manager ritiene che le auto elettriche sostituiranno gradualmente le vetture benzina/diesel e persino le ibride, confermando così una decisa fiducia nel progresso tecnologico ma solo a lungo termine come dimostrato dalla maggior parte delle risposte che fa riferimento a una possibile, graduale sostituzione solo nel lasso di almeno 10 anni.

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Tra le precondizioni necessarie per l’evoluzione, vengono segnalate la costanza degli investimenti delle Case Auto, la volontà dei Governi e gli avanzamenti tecnologici.

Più cauto è il restante 43% delle aziende che, invece, ritiene che nel futuro si produrrà una situazione mista, in cui sopravvivranno le alimentazioni classiche, seppure in proporzione minore rispetto alle ibride plug-in e alle elettriche pure.

Perché l’elettrico non oggi?

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Diverse sono le motivazioni indicate dai fleet manager per spiegare il mancato successo del connubio mobilità aziendale/elettrico e della ritenuta inefficienza degli EV nell’utilizzo privato; le motivazioni per cui le aziende non sono ancora pronte all’assegnazione di EV si possono così riassumere:

  • Non si prestano all’uso promiscuo (30% degli intervistati)
  • Sussistono ancora molti pregiudizi (27%)
  • Non rappresentano ancora un benefit (21%)
  • Mancanza di infrastrutture (21 %)
  • La promozione degli EV deve partire dalla condivisione (15%)
  • Servirebbero troppe auto in pool (8%)
  • Troppo costoso (8%)

Il futuro ruolo dell’elettrico: roseo, ma a lungo termine

La maggior parte dei Fleet Manager intervistati vede l’auto elettrica come la futura regina delle «alternative». Per il 30% del campione l’EV sarà destinata a un ruolo centrale nella mobilità delle grandi aree urbane, mentre per il 25% avrà un ruolo di primo piano «a prescindere».

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Interessanti anche le altre risposte espresse dal 45% degli intervistati: il 15% prevede per gli EV un ruolo accessorio (da seconda auto in famiglia), il 10% li reputa un’opzione alternativa, un altro 10% li valuta adatti a spostamenti brevi e predeterminati, il 6% sostiene che la loro diffusione massiva dipenderà soprattutto dalla volontà politica ed economica, mentre un residuale 4% li vede esclusivamente come strumento di marketing.

La convivenza fra ottimismo e scettiscismo

Il campione delle grandi aziende si divide tra ottimisti e «scettici» sulla futura diffusione su larga scala della e-mobility. Il 70% dei fleet manager sostenitori del futuro ruolo da protagonista degli EV ritiene che la mobilità elettrica rappresenti in fin dei conti una soluzione semplice e potenzialmente economica, oltre che ecologica. Semplicità può significare standardizzazione, facilità d’uso, soluzione accessibile, tanto più che insieme ai progressi in termini di prodotto, si stanno evolvendo anche le «piattaforme» che consentono ai fruitori di questo tipo di mobilità di interagire facilmente con i provider di servizi (vedi Amazon, Bla Bla Car, Uber, AirBnb, e in generale tutto il mondo del car sharing).

I restanti tre fleet manager su 10 sostengono che l’offerta di e-mobility migliorerà la viabilità.

Per contro il 52% degli «scettici» ritiene che per vedere gli EV svolgere un ruolo centrale bisognerà prima attendere che il prodotto si evolva significativamente, il 24% che si debbano sviluppare e standardizzare le infrastrutture ed infine l’altro 24% che siano introdotte normative fiscalmente favorevoli verso la mobilità elettrica.

[ Redazione Motori360 ]