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Auto e moto d’epoca 2012: un’affascinante miscellanea

Moto, mostre, aste, concorsi, storia, mercato: non solo cornice e corollario ma parte integrante di un evento che ha saputo confermarsi anche attraverso queste iniziative particolari

 

[ SECONDA PARTE ]

Un caso a parte: le Ferrari

Il Museo casa Enzo Ferrari, ha esposto, in uno spazio dedicato al Museo e  alla nuova mostra “Le grandi sfide Ferrari-Maserati”, una Ferrari Dino 246 e una Maserati 3500, provenienti da collezioni private; presenti inoltre una 250 GT Europa, una splendida 250 California Spider, un’altrettanto bella 250SWB aggressivamente gialla e – come già detto –  la T4 Formula 1 di Villeneuve. Perché un caso a parte? Dopo tutto una Ferrari è una Ferrari e non esiste infatti, nel campo dell’auto d’epoca, altra marca che abbia riscosso e continui a riscuotere tanto successo fra i collezionisti; in effetti le auto di Maranello sono assurte ad emblema di questo specifico e del tutto particolare mercato: qualche tempo fa sottolineammo come collezionisti ed investitori considerassero la Ferrari non solo un raro oggetto da possedere bensì un vero e proprio bene rifugio ed in effetti l’andamento delle quotazioni (+28 % nell’ultimo anno) lo dimostra e lo confermano i 16,4 ed i 11,2 milioni di dollari sborsati rispettivamente per una Ferrari Sport 250 Testa Rossa (Pebble Beach 2011)  e per una 250 Spyder California.

Del resto anche l’autorevole “Classic Car Auction Yearbook”, una Bibbia per gli addetti ai lavori, sottolineava come nelle 100 Aste di maggior successo fra quelle tenutesi nella stagione 2011-2012, in 37 casi le auto battute siano state Ferrari, 35 delle quali aggiudicate a cifre superiori al milione di dollari.

Un cenno alle moto

Non poteva mancare, in una kermesse del genere ed in un periodo caratterizzato da un rinnovato interesse nei confronti  dello scooter storico, una significativa partecipazione delle due ruote, Vespa e Lambretta in testa, seguite da altri marchi che hanno fatto la storia del motociclismo agonistico e non da Ducati ad MV Agusta, da Suzuki a Bimota solo per fare alcuni nomi.
Citiamo alcune quotazioni: 4.500 euro per un Galletti Moto Guzzi, da 2.500 a 9.000 per alcuni esemplari di Vespa a faro basso, nel caso del primo prezzo ovviamente da restaurare; della Guzzi  visto un bel Falcone ad onestissimi 8.500 euro e delle  Airone da 3 ai 7 mila euro.

 

I professionisti del settore

Presenze qualificatissime come Kienle (specializzato nel restauro di Mercedes di ogni tipo; lavora seguendo il motto “the best or nothing”), HK Engineering, Mechatronik, Thiesen dalla Germania, P. Wiesner e F. Wittner dall’Austria ai quali si  aggiungono svizzeri, francesi affiancano i Top ten dealers italiani che espongono tutti le loro più belle auto d’antan. In tale ambito conquista un posto di preminenza per capillarità, simpatia e vastità dei temi trattati e del materiale disponibile, il padiglione della “ricambistica” che ha soddisfatto la maggior parte degli appetiti tanto del semplice curioso quanto di colui che, operatore professionale o possessore di un mezzo d’epoca, stesse cercando dal pezzo meccanico al ricambio di carrozzeria, dal fregio specifico ad un tessuto originale o magistralmente riprodotto per lo specifico modello posseduto, dal particolare dell’impianto elettrico al volante in legno o pelle anni ’60-’70 ed ancora ai cerchi in lega, interni in radica autoradio, mangiadischi e via dicendo.

Appassionati e (alcuni) predatori

Più di 580 gli espositori (300 i ricambisti) provenienti da otto Paesi, distribuiti in tre i padiglioni dedicati a “ricambi”, “automobilia” e “memorabilia” ed ancora al “modellismo”, pubblicazioni varie, abbigliamento specifico in grado di coprire larghissima parte della richiesta di accessori auto e moto, aziende di cerchi e gomme, preparazioni motoristiche, pezzi di ricambio di meccanica, carrozzeria, tappezzeria e parti elettriche, documentazioni e libretti d’uso e manutenzione e via dicendo.
Purtroppo però non è tutto oro quel che riluce: la passione attira molti aficionados e qualche “predatore” e quindi sono stati registrati, specialmente nel campo dei ricambi e degli accessori,  alcuni episodi di commercio non proprio stilé con abissali differenze di prezzo fra pezzi apparentemente identici esposti a pochi stand di distanza e prezzi che dal primo giorno di apertura, riservato a giornalisti e professionals, all’ultimo, arrivavano al raddoppio.
Passando alla compravendita di auto e moto, ai venditori professionali si aggiungevano oltre 250 privati formando un’offerta di 2.300 pezzi; e così si sono registrate richieste che variavano dai 1.500 € agli oltre 25.000 per delle 500 e derivate per salire, come soglia minima, dai 4mila agli 8mila euro per delle Fiat 1100, ai 6-7.000 euro chiesti per delle Fiat 600 e 124 ed ancora 8.500 euro per una 128 SL Coupé per saltare ai 70.000 euro richiesti – probabilmente non a ragione – per una Fiat Dino spyder.
Cambiando Marca ci si posiziona, logicamente, su livelli diversi: una Lancia Aurelia B20 del 1953 era offerta a 157mila euro (quotazione più vicina a quella delle B24 spyder) mentre prezzi decisamente più equilibrati (salvo approfonditi controlli sulla qualità del venduto) sembravano applicati ad alcune  spyder inglesi: MG TD a 20-35.000 euro e Morgan fra i 25mila ed i 41mila euro ma, va precisato, anche il pregio dei modelli offerti logicamente variava in funzione delle motorizzazioni montate, dell’età  e dello stato di uso e conservazione del singolo modello.
Insomma alcune frange del “mercato” risultavano drogate dalla leva praticata sulla passione e dall’incapacità di alcuni compratori di mantenere la necessaria lucidità.

La storia nella storia

Sorvolando sul fatto che lo stesso evento è contenitore della storia, a Padova si sono celebrati, attraverso la presenza del A.M.A.M.S. (Associazione Mantovana Auto Moto Storiche) i 120 anni dalla nascita del “Mantovano volante” ovvero quel Tazio Nuvolari la cui leggenda evergreen si è per l’occasione materializzata attraverso l’abbigliamento da gara, con le magliette caratterizzate dal suo emblema, la celebre tartarughina gialla, ed altri oggetti; lo stand è stato inoltre sede di proiezioni di documentari dell’epoca dalla cui visione tanti giovani spettatori hanno potuto rendersi conto di cosa significava correre “allora”.
Non è un caso che l’altro personaggio, ugualmente celebrato a Padova, sia stato quel tal Gilles Villeneuve che, piccolo grande uomo come Nivola, seppe come lui suscitare grandissimi entusiasmi ed un ricordo evidentemente inalienabile. La mostra “Gilles Villeneuve: un uomo nella leggenda” organizzata a tre mani da “Auto e Moto d’Epoca”, in collaborazione con Vision Up e Gionathan Giacobazzi curatore e titolare con la Fondazione Donelli Vini di gran parte dei cimeli esposti, ha ospitato questo speciale tributo esponendo per l’occasione, tra gli altri oggetti e ricordi, la Ferrari T4, il casco, i guanti ed il volante utilizzati in gara circondati da posters messi a disposizione dalla collezione Lauro. A completamento numerose le fotografie e filmati che ripercorrono la carriera del campione della Ferrari sino all’incidente del Gran Premio del Belgio del 1982 a Zolder.
Un cenno infine allo stand dell’AC di Brescia, presente con una retrospettiva sulla Mille Miglia dal 1927 al 1957.

“Povere ma belle”: Concorso per nonne di valore massimo di 12mila euro
“Le vetture iscritte al concorso hanno tutte un valore di meno di 12.000 euro: la bellezza delle vetture non è un business ma è unicamente dettata dalla passione del possessore. Qui chi vince è solo la passione”; con queste parole il patron Baccaglini ha stigmatizzato lo spirito di questo particolare concorso organizzato assieme al mensile RuoteClassiche, che quest’anno celebra il suo 25° anno di attività, riservato a vetture di almeno 25 anni e di valore inferiore ai 12mila euro; superiore alle aspettative il numero di adesioni tanto da costringere gli organizzatori ad una preselezione dalla quale sono scaturite le 100 finaliste suddivise nelle quattro seguenti categorie delle quali segnaliamo i rispettivi primi tre modelli vincenti:

● Berline 1° Fiat 1200 Granluce 1959; 2° Austin A40 Somerset ’52; 3° Lancia Ardea ’47.

● Coupé1° Fiat 1900 Granluce 1953; 2° Volkswagen Karmann Ghia ’63; 3° Ford Consul Capri ’62.

● Utilitarie 1° Aicma Vespa 400 1958; 2°Citroen Ami 8 ’76;  3°Steyer Puch 500 ’59.

● Spider 1° Lancia Appia Convertibile 1961; 2° Fiat 1200 Trasformabile ’59; 3° Sunbeam Alpine 1965.

Il fatto che tra le vetture in concorso figurassero auto di pregio come una BMW 2008 CS ed una Jaguar MK 10 non ha evidentemente “smosso” più di tanto la Giuria che, a parte lo stato di conservazione o restauro, ha voluto premiare proprio quel tipo di auto più aderente al tema stigmatizzato dal titolo del concorso.

Asta al ribasso

Anche quest’anno “Auto e Moto d’Epoca” ha ospitato un’asta che, a differenza delle precedenti, ha la caratteristica di essere stata al ribasso.
Organizzata da Motorasta sul modello olandese del mercato dei fiori, una volta presentata l’auto al pubblico, gli astanti avevano un solo minuto per bloccarne il prezzo.
Tra le auto d’epoca vendute in questo particolare tipo di asta figurano la Fiat 1900 Granluce del 1953, una Ford Consul Capri del 1962 e una Citroën Ami 8 del 1976.

Le “altre” iniziative

Al contrario di quanto si possa pensare, il virgolettato sottolinea il valore a nostro avviso NON minore di altre due iniziative delle quali la prima riguarda il settore modellistico che ha visto lo svolgersi di una mostra per i 50 anni della Ferrari GTO e relativo concorso d’eleganza per le Ferrari in scala organizzati dal Ferrari Model Club.la seconda – dall’impegnativo titolo “Io l’amo” –  si è rivelata essere un’iniziativa basata sulla narrazione di storie o episodi che tutti gli appassionati di automobili d’epoca hanno spesso vissuto o perlomeno ascoltato sulla ricerca, il ritrovamento, il restauro, l’utilizzo della propria auto d’epoca; a questi personaggi “Auto e Moto d’Epoca” ha chiesto di raccontare le loro storie incaricando una giuria, ovviamente formata da altri appassionati, di giudicare la migliore fra le storie narrate in funzione della capacità di meglio spiegare e trasmettere le emozioni del possessore di un grande amore una volta tanto non umano ma altrettanto animato.

La polemica con l’amministrazione di Padova

Siamo nel Nord-Est ma pur sempre in Italia e… ”A Padova le auto si castigano, con i loro padroni, con me e la fiera che le espone”; Mario Baccaglini ha avuto parole di pietra contro l’Amministrazione locale “Vogliono che me ne vada da Padova. Se è così li accontento subito. A Verona mi aspettano a braccia aperte, a Bologna non chiedono di meglio. Da lunedì mi metto al telefono”.  Colpa della politica (o di qualche politico?) della burocrazia (o di qualche burocrate) che come sempre nel nostro (bel) paese si uniscono nel considerare gli automobilisti i soliti limoni da spremere;  “Auto e Moto d’epoca” attira una marea di gente (solo dal Nord Europa sono più di 500 i pullmann che calano a Padova, nel cuore del nostro profondo Nord); l’indotto  – sempre parole di Zaccaglini – ammonta a “14 milioni di euro, gli alberghi si riempiono, bar e ristoranti lavorano, i negozi del centro vendono; cosa credete? Che al Comune gli interessa? Potrebbero proporre itinerari culturali, non lo fanno. Organizzare speciali parcheggi per chi viene da fuori, a 10 euro l’uno, non gli conviene: preferiscono fare multe e fatturare 90 euro per divieto di sosta cadauna; potrebbero mettere cartelli e disciplinare la viabilità, no: preferiscono mandare il pulmino dei vigili dopo le 11.00 di mattina e fare la mietitura quando le macchine sono già parcheggiate per disperazione”. E ancora, in relazione ad una conferenza stampa poi soppressa e trasformata nello sfogo che state leggendo “Chiedo all’ufficio del sindaco la disponibilità del piazzale, vorrei portarci 6 auto che fanno bella figura, dico. “Mille e 500 euro l’una”, rispondono. Ma siete matti? La settimana prima avete avuto 30 auto d’epoca in piazza delle Erbe. “Vabbe – rispondono – vediamo cosa si può fare”. Ma dopo un mercanteggiamento probabilmente degno di miglior causa alla fine arriva la risposta: “niente da fare, fanno mille e 500 cadauna, “altrimenti è danno erariale” spiega l’uomo del sindaco”. A questo punto, Baccaglini ha soppresso la conferenza stampa sulle auto e ha subito avviato quella che lo riguarda e che state leggendo; “ a Zanonato e a Rossi (Sindaco e Vicesindaco di Padova ndr.) non pensano a questa città. La Fiera… interessa a tutti. A tutti meno che ai politici di Padova».Ovviamente diversa l’interpretazione dei fatti da parte dei politici chiamati in causa; c’è da augurarsi che, alla fine, le cose si appianino soprattutto per il bene della manifestazione e di coloro che, dovendo in futuro visitarla, cercheranno parcheggio…Non è certamente la prima volta che i pubblici Amministratori fanno autogol in tema di sfruttamento degli automobilisti: tra superbollo e caccia alle streghe (non agli evasori, quella è sacrosanta) hanno pressoché azzerato il mercato italiano delle supercar, perdendo IVA sul nuovo, sull’indotto (tagliandi, ricambi & c) ed IVA più accise sui carburanti, per non parlare dell’estensione dell’onda di crisi lato vendite ad un settore che, dato il segmento di clientela, crisi non conosceva. Altro esempio? Gli aumenti delle tasse locali relative alle immatricolazioni del nuovo; anche in questo caso le società titolari di flotte da migliaia di auto (ed il noleggio è un mercato in progresso anche e proprio a causa della crisi) hanno da un giorno all’altro trasferito la loro sede legale – quella “buona” per le immatricolazioni – nelle Regioni meno esose lasciando a bocca asciutta chi troppo voleva. Speriamo quindi, per il bene non tanto della Fiera quanto della splendida Padova, che il futuro riservi conferme più che cambiamenti”.

I filmati in rete Su Youtube si possono già trovare, numerosissimi filmati di buona qualità ben montati che hanno certamente il pregio di integrare dinamicamente parole e foto di questo articolo. Tra i tanti disponibili abbiamo scelto:

(per chi volesse avere una conferma che “donne e motori…” conditi da una colonna sonora azzeccata e non invasiva, ci sentiamo di segnalare questo anche se risalente all’edizione 2010…)

In definitiva un evento che al di là del gran successo, dei numeri e delle statistiche è la trionfante conferma, per gli appassionati più genuini, della veridicità di quanto scritto da Saint Exupery nel suo “Il piccolo principe: non lasciamo morire il bimbo che c’è in ognuno di noi” anche se, aggiungiamo noi, solamente per sognare.

Redazione Motori360