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Torna a luglio la Coppa d’Oro delle Dolomiti

Dal 17 al 20 luglio vetture prodotte fra il 1919 ed il 1961 si daranno battaglia in uno scenario dichiarato patrimonio dell’Unesco 

Coppa d'Oro delle Dolomiti 2013 - Lungo il Percorso

È stata presentata ad Essen – nel corso della 26esima Techno Classica, fiera leader del settore dell’auto d’epoca con più di 180.000 visitatori e 2.500 auto d’epoca e young classics in esposizione – la nuova edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, le cui date di svolgimento (17-20 luglio) rappresentano un ritorno alle origini in omaggio alle edizioni storiche che si svolsero dal 1947 al 1956.

Questa edizione rappresenterà, secondo il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, “non solo uno dei principali e più affascinanti eventi automobilistici della stagione, ma anche uno straordinario volano per l’economia e il turismo dei territori attraversati dalla competizione”.

Le vetture ammesse e quelle sinora iscritte

Alla Coppa D’Oro delle Dolomiti 2014 sono accettate sino a 180 vetture (originali, con esclusione di qualsiasi tipo di replica) costruite dal 1919 al 1961 suddivise, secondo la classificazione FIA/Csai, nei tre seguenti raggruppamenti:

  • 1° raggruppamento: vetture pertinenti al periodo di classificazione C (1919-1930).
  • 2° raggruppamento: vetture pertinenti al periodo di classificazione D (1931-1946).
  • 3° raggruppamento: vetture pertinenti al periodo di classificazione E (1947-1961).

In tale ambito, sarà data preferenza alle vetture costruite da case automobilistiche presenti alle edizioni storiche della Coppa D’Oro di velocità (1947-1956).

Potranno inoltre partecipare un massimo di 30 vetture di particolare valore storico o tecnico o di significativa e comprovata storia agonistica costruite dal 1962 al 1965, che non rientreranno nella Classifica Generale della gara ma in una Classifica Speciale a loro dedicata.

Alla competizione hanno sinora aderito campioni dello sport, come il pluripremiato pilota di Formula 1, Jarno Trulli, il quindici volte Campione del motomondiale, Giacomo Agostini e gli indimenticati fuoriclasse del calcio e del tennis Gianni Rivera e Nicola Pietrangeli.

Numerose le iscrizioni on line già pervenute ma è  ancora possibile iscriversi fino al 7 giugno 2014 (cfr. sito  www.coppadorodelledolomiti.it). 

Il Percorso ed i tempi

Coppa d'Oro delle Dolomiti 2013 - Il percorso

Teatro della competizione sarà il versante Dolomitico composto dalle montagne site tra Veneto e Trentino Alto Adige, definite “le più belle del mondo”e dichiarate Patrimonio dell’Unesco.

Il percorso di gara, suddiviso in due tappe per totali 584 chilometri, comprende ben quattordici passi dolomitici. Lo start della prima tappa – Cortina D’Ampezzo/Merano – verrà dato alle 8.30 di venerdì 18 luglio con arrivo previsto, dopo le soste di Belluno e Bolzano, alle 18.30. la seconda tappa (sabato 19 luglio Merano-Cortina) che partirà sempre alle 8.30, prevede il circuito dei passi dolomitici e Corvara, per concludersi alle 17.30 sempre a Cortina. 

Carattere ancora di più internazionale

La Coppa d’Oro delle Dolomiti è stata in passato, e lo è ancora di più nella nostra epoca di comunicazione globale , un palcoscenico internazionale calcato dai più prestigiosi marchi automobilistici italiani e stranieri come Mercedes-Benz e Lancia, Ferrari e Porsche, Bugatti e Austin Healey, BMW e Alfa, Maserati e Jaguar che diedero vita a gare epiche.

Sempre in tema di comunicazione ricordiamo che nella scorsa edizione 2013 sono stati accreditati più di 130 giornalisti provenienti da 10 nazioni mentre il sito ufficiale è stato visionato da utenti di ben 71 Paesi. 

La storia

 

Coppa d'Oro delle Dolomiti 2013 - Equipaggio n.1_

Nel 1947 pubblico e privato, coordinati dall’AC Belluno, si misero assieme per dare vita a una competizione che avrebbe avuto un ruolo importante nell’automobilismo italiano sportivo dell’epoca.

La moria di partecipanti alla prima edizione (118 partenti, 74 arrivati) fu degna della Targa Florio; vincitore risultò Salvatore Ammendola, su Alfa Romeo C 2500 del 1939, in poco meno di quattro ore e alla media di 76,49 km/h; secondo arrivò Dusio sull’autoprodotta Cisitalia 202 MM detta “Razzo”; terzo fu Alberto Gidoni su Fiat Gidoni 1100 S.

Il 1948 fu caratterizzato dalla doppietta della Maserati; vinse infatti Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, in 3 ore, 40 minuti e 27 secondi, alla media di 82,56 km/h seguito dal compagno di squadra Gigi Villoresi, che taglia il traguardo con una gomma a terra mentre terzo è Biondetti, su Ferrari 166 Inter.

Nel 1949 la Ferrari ricambia pan per focaccia piazzando due sue vetture ai primi due posti assoluti (Roberto Vallone con la Ferrari 166 Inter vince con il tempo di 3 ore, 45 minuti e 2 secondi alla media di 81,00 km/h, seguito da Franco Cornacchia, su Ferrari 166 MM e da Franco Rol, su Alfa Romeo 6C 2500 competizione.

Il 1950 vede un sandwich Ferrari-Maserati-Ferrari: la vittoria assoluta va a Giannino Marzotto su una, in 3 ore, 41 minuti e 31 secondi a 84,97 km/h di media; mentre a soli 14 secondi, arriva Giovanni Bracco, su Maserati A6 GCS, già vincitore a Cortina nel ‘48.   Al terzo posto Franco Cornacchia, su  Ferrari 195 S.

Doppietta Lancia nel 1951: rientrata proprio quell’anno nelle competizioni sportive piazza due Aurelia B 20 al primo e secondo posto. Vince Enrico Anselmi – in 3 ore, 45 minuti e 7 secondi a 80,97 km/h di media – seguito da “Ippocampo” (Umberto Castiglioni); terzo, e vincitore della categoria Sport, è il veronese Giulio Cabianca su Osca Mt4.

Foto di famiglia, nel 1952, per i quattro fratelli Marzotto, tutti su Ferrari, arrivati nei primi 10. Vince Paolo su Ferrari 225 S in 3 ore, 22’25”3/5 alla media di 89,840 km/h.; a 3 minuti e 22” arriva Giannino su Ferrari 340 America mentre il terzo posto va a Giulio Cabianca, su Osca Mt 4 1100.

1953: Paolo Marzotto su Ferrari 250 MM abbatte il muro dei 90 km/h di media e bissa la vittoria dell’anno prima, conquistando il gradino più alto del podio a 91,913 km/h di media con un tempo totale di 3 ore 18’19”; secondo è il romano Piero Taruffi su Lancia D 20. Terzo arriva il grande stradista  Umberto Maglioli alla guida di una Ferrari 375 S.

1954: vince l’unica Maserati in gara, con l’outsider Sergio Mantovani che copre il percorso su una A6 GCS in 3 ore, 19’36” alla media di 91,31 km/h; secondo è Giulio Cabianca al volante della piccola Osca Mt 4 1500. Terzo è Gerino Gerini su Ferrari 250 Monza, a lungo al comando della gara, poi rallentato da un guasto.

Sinora solo vittorie tricolori ma nel 1955 la serie viene interrotta dalla prima ed ultima vittoria straniera, in una gara che ha visto metà dei partenti ritirarsi: vince il grande stradista tedesco Olivier Gendebien, al volante di una Mercedes-Benz 300 SL Gullwing, in 3 ore, 22’1” alla media di 89,77 km/h che sopravanza di soli venti secondi Eugenio Castellotti su Ferrari 500 Mondial che, ingannato da un’errata segnalazione di vantaggio dei suoi meccanici, manca clamorosamente il gradino più alto del podio, terzo è Giulio Cabianca su Osca Mt 1500, fedelissimo della corsa.

Dai e dai, nel 1956 le agilissime Osca si aggiudicano il primo ed il terzo posto rispettivamente con Giulio Cabianca su Osca Mt 4 1500 ( che infrange il muro dei 100 km/h e fa registrare una media di 100, 417 km/h in 3 ore 1’31”) e Umberto Maglioli sulla medesima auto; secondo è il vincitore dell’anno precedente, Olivier Gendebien questa volta alla guida di una Ferrari 290 MM.

[ Giovanni Notaro ]