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TIR: e l’Europa chiede l’aerodinamica

La Commissione europea propone nuove norme per autocarri con linee più aerodinamiche. Per ridurre i consumi, ma anche per tutelare l’ambiente e aumentare la sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada

L’obiettivo è avere camion più sicuri e più ecologici sulle strade d’Europa, e lo strumento è una nuova normativa che consenta ai costruttori di progettare e sviluppare mezzi più aerodinamici. Linee più penetranti per ridurre i consumi in una percentuale compresa tra il 7 e il 10%, per tagliare le emissioni di gas a effetto serra e, soprattutto, per proteggere la sicurezza stradale dei cosiddetti “utenti deboli” (pedoni, ciclisti, motoveicoli).

Gli esperti e gli appassionati sanno bene che, in passato, di autocarri con forme aerodinamiche, e design avveniristico, ce ne sono stati. Ma si è trattato per lo più di prototipi, o di sperimentazioni che non hanno quasi mai avuto un seguito industriale vero e proprio, con qualche singolare eccezione (e qui la mente corre istintivamente alle motrici elaborate dal designer svizzero-tedesco Luigi Colani). I limiti stringenti delle dimensioni, posti dalle leggi scritte, e quelli commerciali delle leggi non scritte (le forme aerodinamiche riducono, inevitabilmente, lo spazio utile per trasportare merci) hanno sempre impedito di seguire questa strada.

A quando la direttiva?

I punti essenziali della proposta, che aggiornano le specifiche per i veicoli commerciali (risalenti al 1996, con la Direttiva 96/53/CE), prevedono l’autorizzazione a produrre cabine con una forma arrotondata, e l’uso di alettoni aerodinamici sulla parte posteriore del rimorchio. Sono norme datate, che proprio in considerazione degli importanti perfezionamenti tecnologici, devono e possono venire aggiornate. Si stima che queste nuove misure miglioreranno notevolmente l’aerodinamica del veicolo: se immaginiamo un automezzo che opera su lunghe distanze, con una percorrenza di 100.000 km annui, potremmo prefigurare un risparmio di circa 5.000 euro l’anno in spese di carburante.

Dal punto di vista ambientale, una carrozzeria aerodinamica si può tradurre in un risparmio del 7-10% delle emissioni di gas ad effetto serra (o di 7,8 tonnellate di CO2 per lo stesso automezzo, sempre operante su lunghe distanze, e con una percorrenza di 100.000 km). La scelta dell’aerodinamica migliora, al tempo stesso, il campo di visibilità del conducente: una scelta che permette di evitare i tristemente i noti “angoli morti”, causa ogni anno, in Europa, della morte di centinaia di pedoni e ciclisti  (il numero stimato è compreso fra 300 e 500 vittime). Le linee arrotondate, peraltro, aiutano a gestire meglio il mezzo negli ambiti urbani, prevenendo ulteriori rischi di collisioni in fase di manovra.

Siim Kallas, vice-Presidente e Commissario per i Trasporti, ha dichiarato: “Un mattone è la forma meno aerodinamica si possa immaginare, per questo è necessario migliorare la forma degli automezzi pesanti sulle strade. Questi cambiamenti renderanno il trasporto stradale più pulito e sicuro, ridurranno i costi del carburante per gli autotrasportatori e daranno ai costruttori europei un vantaggio nella progettazione dell’automezzo del futuro, un automezzo più ecologico per il mercato mondiale.”

Ora non resta che attendere l’adozione, da parte del Parlamento europeo, della proposta attuale, che divenga una Direttiva vera e propria. In seguito potrà essere recepita dagli Stati membri, prima di diventare legge. I nuovi automezzi potremmo incontrarli sulle strade presumibilmente essere visti sulle strade entro il 2018-2020.

Alessandro Ferri