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Sul tracciato moscovita tragico incidente: muore Andrea Antonelli

Nella gara della Supersport, serie cadetta della Superbike, perde la vita il centauro italiano, giovanissimo pilota in sella ad una Kawasaki. Gara1 va a Melandri su BMW, mentre gara2 viene sospesa per il tragico incidente

Parte gara1 dove il nostro Davide Giugliano è in pole position, la prima della sua carriera. La pista è a tratti bagnata. Si susseguono una serie di sorpassi e cadute. Vince il nostro Marco Melandri su BMW seguito dal suo compagno di squadra, l’inglese Chaz Davies e, incredibilmente, Ayrton Badovini su Ducati arriva terzo sotto una pioggia torrenziale che sembra annunciare un grave presagio.

Nel World Supersport Championship tragico incidente

Antonelli1Si parte con la gara in Supersport e sul rettilineo Andrea Antonelli perde il controllo della sua Kawasaki, cade e sfortunatamente viene investito da Leonardo Zanetti che lo seguiva senza neppure rendersi conto di cosa avesse centrato. L’impatto è stato violentissimo e impossibile da evitare a causa della scarsa visibilità. Il pilota italiano è stato subito soccorso e trasportato nel centro medico ma le condizioni si sono rivelate purtroppo gravissime per il forte trauma cranico riportato. Impossibile anche il trasporto in elicottero all’ospedale. Il nostro Andrea si è spento verso le 12.30, tra lo sgomento e la tristezza di tutti. Dopo l’incidente è stato deciso di cancellare le attività pianificate per il resto della giornata.

Andrea Antonelli

antonelliNato a Castiglione del Lago il 17 gennaio 1988 era vice-Campione nel Campionato europeo Superstock 600 nel 2007, quindi nel 2008 ha corso due gare nel mondiale supersport per poi tornarci nel 2012, anno che prese parte all’intero campionato arrivando al decimo posto. Quest’anno viene ingaggiato dal Team GoEleven ottenendo ottimi risultati in sella alla sua Kawasaki.

La sua passione è iniziata con le mini moto. Fin da piccolo sognava di gareggiare con i grandi nel mondiale. Riesce a farsi strada, finché approda in supersport, sebbene il suo sogno fosse la superbike.

Ragazzo gentile e sorridente, sarà ricordato con molto affetto nel paddock, dove lascia un vuoto incolmabile. Un saluto caro al nostro giovane pilota, e il nostro sincero abbraccio  alla famiglia e agli amici.

Stefano Rondinelli