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Nissan Juke, crossover compatto dal fascino esclusivo


Agli inizi della sua carriera televisiva, l’attore genovese interpretava (tra gli altri) un personaggio difficile: un professore tedesco pazzoide che prendeva di mira proprio il pubblico in studio. E ancora Villaggio non era un volto noto. Reazioni? Due fazioni nette, una lo odiava, l’altra lo osannava. Volendo creare un parallelo con le auto, questo è Juke: arrogante e muscoloso nelle linee insolite, accogliente all’interno e funzionale quanto basta. Difetti …. Certo ne ha, come ogni altro prodotto umano, ma sul suo fascino tecnologico non si discute.
Un frontale gibboso e pieno di fari, la fiancata che scorre via, con la coda alta, dall’andamento verticale, con i gruppi ottici dalla forma strana. È Juke, il crossover compatto di Nissan, che però esercita un fascino allargato, non solo a giovani uomini e donne, ma continua con l’impatto positivo anche verso i più maturi.
Eccezionale? Assolutamente no, Juke però abbina alle caratteristiche estetiche qualità e difetti che lo rendono più vero e contribuiscono a determinarne il successo.
Tra i suoi lati positivi figurano un’eccellente tenuta di strada, in grado di perdonare anche le reazioni di emergenza, un cambio rapido e preciso e uno sterzo diretto che ti permette di reagire in fretta in ogni circostanza.
La posizione di guida è completa e facile da intuire già dai primi momenti, con tutte le regolazioni che vorremo trovare sempre, su ogni auto. Forse chi siede dietro vorrebbe, invece, un po’ di superficie vetrata in più, ma la tendenza del momento è di chiudere verso l’alto la linea di cintura nella zona posteriore dell’auto, come fanno anche modelli di altre casa (Esempio? Audi, Citroen C4…)
Disponibile con più motorizzazioni e con trazione anteriore o integrale, ha prezzi da 15.500 a 27.000 euro, quest’ultimo per la versione 4WD con motore da 190 cavalli.
Noi abbiamo avuto in mano forse quella più appetibile, la 1500 DCi (motore preso dall’alleanza con Renault, quello della Clio, per intendersi), un diesel da 110 cavalli che non è esageratamente brillante, ma ha potenza sufficiente senza essere troppo brillante e permette di coprire più di 16 chilometri con un litro di gasolio, particolare che con i prezzi attuali del carburante ha un’importanza rilevante.
Nelle versione Tekna avuta in prova, la più lussuosa, non mancava proprio nulla, dal navigatore (ormai come si può viaggiare senza?) alla telecamera posteriore, impianto audio di buon livello, insomma proprio tutto.
Una curiosa scelta Nissan si vede all’interno, inoltre, dove le parti visibili e no rivestite della carrozzeria sono sempre in colore rosso scuro, indipendentemente dal colore esterno dell’auto.
Ma qualcosa avremmo preferito fosse un po’ diversa. Il vano bagagli è meno capiente di quanto sembra osservando l’auto da fuori. Questo perché Nissan ha preferito creare un piano mobile all’interno del bagagliaio; sollevandolo si accede ad un vano dove riporre, ben nascosti, oggetti delicati, anche se il telo copri bagagli è di serie. Se si toglie il piano mobile però si aumenta la capienza del vano, scendendo fino alla ruota di scorta, ma si tolgono anche martinetto e chiavi per la sostituzione in caso di foratura. Diciamo che si può optare per una bomboletta in luogo del ruotino e avere così un volume per i bagagli veramente grande, lasciando poi in garage ruotino, cric, attrezzi e piano mobile. È una scelta industriale che lascia a sua volta la possibilità di intervenire all’automobilista, in funzione delle proprie esigenze.
Nella zona anteriore, invece, si deve prestare attenzione all’altezza del “muso”, che limita parzialmente la visuale, come all’ampiezza di montanti e specchi esterni, che insieme coprono una fetta della visibilità nei ¾ anteriori.
Però chi vuole un’auto funzionale al prezzo giusto, un modello che fa girare la testa quando passa, con costi di gestione possibili nonostante il prezzo del carburante, può mettere Juke nel cestello, e avrà la soluzione giusta.