Scompare a tre giorni dal suo sessantanovesimo compleanno uno dei più grandi cantautori italiani di sempre, Lucio Dalla. Geniale, rivoluzionario, colto, visionario, il piccolo grande artista bolognese ci ha accompagnato con i suoi capolavori (L’anno che verrà, Futura, Anna e Marco, Caruso, Com’è profondo il mare, Canzone… impossibile citarli tutti!) ma noi vogliamo ricordarlo anche come fine cultore del mezzo a quattro ruote, di cui Dalla ha sempre fornito una visione poetica e lungimirante.
Dagli omaggi ai due più grandi piloti di sempre, Tazio Nuvolari e Ayrton Senna, passando per un vecchio brano del 1973: “Un’auto targata TO”, fino alla sorprendete “Anidride Solforosa” nella quale il cantautore lancia un allarme sull’inquinamento, anticipando di molti anni un dibattito divenuto oggi di assoluta centralità. E poi quell’album del 1975 col nome che è tutto un programma: “Automobili”, nel quale spiccano la già citata “Nuvolari” e la futuristica “Il motore del 2000″ fra le cui righe non è difficile cogliere una sorta di premonizione sull’efficienza che raggiungeranno i propulsori con l’introduzione delle soluzioni ibride ed elettriche: ” Il motore del 2000 sarà bello e lucente sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato, avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina“. Ma la sua passione per i motori non si esauriva nei versi di una canzone, ma trovava intensi momenti di piacere quando era al volante, magari sulle strade di una delle tante 1000 Miglia a cui ha partecipato come pilota. O come spettatore, da bambino, quando il rombo delle auto da corsa che sfrecciavano di fronte a lui, divenne una straordinaria fonte d’ispirazione per i suoi brani futuri.
Valerio Maura