Rinasce lo storico marchio degli anni ’50. Prima mondiale al MotoDays 2014
Lo scooter parla italiano. È così da quasi settant’anni, fin dalla commercializzazione della Vespa e della Lambretta, che scandirono la nuova motorizzazione degli Italiani nel dopoguerra, e così è sempre stato anche nei decenni successivi quando, nel Paese, nacquero tanti nuovi marchi produttori di scooter e moto di piccola cilindrata, cui si aggiunsero le escursioni sul tema da parte di altri costruttori: chi ricorda, per esempio, gli scooter della Ducati, e il “Formichino” della Rumi, e i modelli della Iso?
Fra i marchi che videro la luce in quel periodo irripetibile che furono gli anni Cinquanta, c’è anche Italmoto. Questa piccola, ma dinamica Casa produttrice di Bologna, nel 1952 produceva una motocicletta 160 cc a quattro tempi, con cambio a quattro velocità e sospensioni teleidrauliche, due modelli di 125 cc 2T a tre marce (uno con forcella stampata e uno con forcella teleidraulica) presso la loro sede in Via Ferrarese, 171 a Bologna.
Chi ricorda le motoleggere della Maserati?
La validità dei prodotti Italmoto era tale al punto da interessare niente meno che il vertice della Maserati (sì, quella delle automobili), interessato a espandersi sul nuovo, promettente mercato delle due ruote.
L’accordo fu presto raggiunto, e le linee di montaggio furono trasferite a Modena: dove la produzione continuò con il marchio del Tridente. In seguito la società avrebbe affidato al nuovo reparto progettazione, il compito di creare nuovi modelli originali, indirizzandosi in seguito anche verso i sempre più richiesti ciclomotori: dai prezzi più popolari, e quindi più vendibili.
Nacquero in quel periodo i modelli da 50 cc in due versioni: il T2/U e il T2/D (Uomo e Donna) che differivano tra loro nel telaio in tubi nel primo in lamiera stampata il secondo. In seguito entrarono in produzione i modelli 125 cc T2/TV e T2/GTS a quattro velocità e altri due modelli di 50 cc in versione sportiva: il 50/T2/S e il 50/T2/SS. Le scelte produttive di Maserati, che preferì concentrarsi sul prodotto a quattro ruote, portarono alla cessazione della produzione di motocicli, avvenuta nel 1960.
Il ritorno del marchio
La continuità storica del marchio emiliano rivive ora con una nuova gamma di scooter, destinata a espandersi con altri prodotti. Attenzione: non si tratta di un semplice “branding” di prodotti asiatici o cinesi, con il semplice recupero di nomi celebri dell’industria motociclistica italiana, associati a motoveicoli di bassissimo prezzo, e dall’inevitabile minima resa.
Senza voler far nomi (ma i più attenti avranno già capito a quali marchi ci si riferisce) vi sono state, negli anni scorsi, esperienze analoghe, letteralmente rifiutate dal pubblico, e sul cui esito commerciale meno si dice e meglio è. Partendo anche dal presupposto che il consumatore italiano è molto esigente, e che sono sempre di più gli acquirenti che, prima spendere addirittura per un oggetto di uso comune, o di firmare il contratto d’acquisto di un elettrodomestico, vogliono sapere – a maggior ragione – dove è costruito un determinato mezzo di trasporto, ci si è concentrati sulla logica del «prodotto italiano», puntando a un consumatore dinamico, evoluto nelle scelte, culturalmente intraprendente, che preferisce acquistare un prodotto made in Italy, in alternativa ad altri veicoli che, pur costruiti in Italia e di fattura elevata, non sono certo riconducibili all’identità nazionale. Fatta di tecnologia, innovazione, coraggio e qualità.
La nuova Italmoto, marchio della Società Italiana Veicoli Srl, debutta così sulla scena mondiale al MotoDays 2014, in programma alla Fiera di Roma dal 6 al 9 marzo. In quella occasione saranno presentati i modelli di scooter “S Classic” e “S Sport” motorizzati con propulsori da 50 cc, 125 cc e 150 cc, tutti a quattro tempi. Gli scooter sono prodotti rigorosamente in Italia, nello stabilimento di Ferentino (FR), e saranno caratterizzati da un equipaggiamento tecnico di prim’ordine, fornito dai principali produttori italiani, funzionale alle esigenze dei moderni scooteristi. Gli accessori sono forniti da Orion Italia, e tra questi spicca l’innovativo bauletto, dotato di cella fotovoltaica, che permette di ricaricare ogni tipo di apparato elettronico (telefonini, tablet, laptop ecc).
Design e tecnologia “made in Italy”
Ogni componente è stato progettato e costruito, all’insegna di una tradizione legata sia all’immagine che alla qualità. Design seducente ed eccellenza tecnologica, rispecchiano l’intento di esaltare il valore di prodotti “made in Italy”, realizzati con manodopera italiana, e far percepire in modo netto la cura nell’assemblaggio e l’attenzione per i particolari; tutte caratteristiche che hanno contribuito a rendere grandi, nel tempo, le moto italiane nel mondo.
Molta attenzione è posta, inoltre, nella costruzione di veicoli a basso impatto ambientale, dai ridotti consumi ed assemblati senza utilizzare materiali tossici o sostanze inquinanti e dannose. L’obiettivo è quello di proporre un prodotto originale e ricercato la cui gamma, già visibile sul sito aziendale www.italmoto.com, sarà presente al padiglione 4 stand C2 del MotoDays 2014.
Alessandro Ferri