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Il Nürburgring passa di mano

Lo storico circuito ha cambiato proprietà, ma rimane sempre tedesco

Nurburgring 1927

La notizia di pochi giorni fa ha sorpreso gli appassionati di corse automobilistiche, in particolare quelli non più giovanissimi, ma in un periodo in cui molti “Marchi” storici vengono ceduti, soprattutto in Italia, non deve meravigliare se anche uno storico circuito passa di mano. Per fortuna in Germania sono riusciti a non cedere alla globalizzazione oppure al denaro di qualche oligarca o emiro, ma a conservare la proprietà in casa loro.

La storia

Nel 1925 le automobili erano nate da poco, il motore a scoppio era stato “inventato” da soli 5 lustri, ma in Germania c’era già l’esigenza di disporre di una pista per testare le nuove vetture. Questa esigenza veniva principalmente da Mercedes e Auto Union che stavano per affacciarsi al mondo delle corse. Ragioni più che sufficienti per convincere gli amministratori pubblici a realizzare un circuito che doveva soddisfare tutte le loro esigenze, ma anche essere immagine stessa della Germania nel Mondo.

Nurburgring  (8)

Con questo ambizioso obiettivo, nel 1927 venne inaugurato il Nürburgring, ovvero l’anello del Nürbur. Si trattava di un circuito ad anello, anzi di due anelli, che si snodavano tra le fitte foreste dell’Eifel e per tutti divenne semplicemente il “Ring”. L’anello più grande chiamato Nordschleife aveva una lunghezza di  circa 25 chilometri, mentre  quello più piccolo Sudschleife poco più di 2 chilometri. Nelle prime edizioni del Gran Premio di Germania, i due anelli vennero raccordati in modo da ottenere un tracciato più lungo. Successivamente le competizioni più importanti vennero disputate solo sulla Nordschleife ed è doveroso ricordare che nella edizione del 1935 Tazio Nuvolari ottenne una strepitosa vittoria con l’Alfa Romeo P3, “umiliando” l’orgoglio nazionale del Fürer e dei suoi gerarchi, presenti per festeggiare le padrone di casa Mercedes e Audi.

Tazio Nuvolari nel 1935 sul circuito del Nürburgring

Tazio Nuvolari nel 1935 sul circuito del Nürburgring

La caratteristica principale e unica per quei tempi, ma anche per oggi, di questo circuito, è che nel progettare e disegnare la pista, sono state ricreate tutte le possibili situazioni e condizioni stradali che un’automobile potesse trovare. Continui saliscendi con ben 172 curve, ognuna con un raggio e inclinazione diversa, ma anche con fondo stradale diverso, asfalto o pavé e perfino in cemento, soluzione spesso usata anche sulle autostrade tedesche fino a non molti anni fa.

Dopo la seconda guerra mondiale il circuito venne costantemente ammodernato anche al fine di aumentarne la sicurezza. Purtroppo tutto ciò non bastò per prevenire il drammatico incidente di Niki Lauda il 1° agosto del 1976. Da quel tragico incidente il Gran Premio di Germania si svolse sulla pista di Hockenheim e l’uso del “Ring” venne limitato ai test delle Case o a qualche gara meno importante.

Dopo radicali lavori che di fatto hanno stravolto l’originaria Sudschleife, nel 1984 venne inaugurato il GP-Streke con una gara promozionale monomarca Mercedes, nella quale tutti i piloti di F1 guidavano una 190E 2.3-16. Alla fine tagliò per primo il traguardo un ancora poco conosciuto… Ayrton Senna. Purtroppo questo evento non bastò per far rinascere il Nürburgring e i successivi GP di F1 continuarono a disputarsi ad Hockenheim, salvo le edizioni del 2009, 2011 e 2013 che riportarono il “Circo” sul Ring.

Ayrton Senna sul circuito del Nürburgring nel 1984 al volante della Mercedes 190E 2.3-16

Ayrton Senna sul circuito del Nürburgring nel 1984 al volante della Mercedes 190E 2.3-16

Questa presenza ad anni alterni della F1 sulla GP-Streke e la 24 Ore del Nürburgring sulla Nordschleife sono stati evidentemente insufficienti per coprire i costi di gestione del vasto impianto, tanto che ultimamente hanno prodotto un deficit di 400 milioni di euro e la conseguente bancarotta della società di gestione dichiarata fallita a luglio del 2012.

Il Governo tedesco aveva tentato di intervenire con un aiuto di 524 milioni di euro, ma la Commissione europea lo ha ritenuto illegale, perciò il Länder del Rheinland-Pfalz, ovvero la Regione della Renania, è stata costretta a mettere in vendita il circuito.

Inizialmente sembrava che Bernie Ecclestone e l’ADAC, l’Automobile Club tedesco, fossero interessati all’acquisto, ma alcuni giorni fa la Capricorn GmbH di Düsseldorf con un esborso di 100 milioni di $, poco più di 70 milioni di euro, è diventata ufficialmente la nuova proprietaria del Ring e di tutto ciò che si trova all’interno della proprietà, ovvero un centro conferenze, una pista karting, un cinema e un parco a tema.

Nürburgring

Nella proprietà di 379 ettari c’è anche un Centro di ricerche già acquistato precedentemente da Hyundai Motor Co. per 4,4 milioni di euro e che la Casa coreana, dopo aver investito altri 5,5 milioni di euro, ha inaugurato in agosto 2013 come centro avanzato di sviluppo e test con accesso diretto sulla pista.

Il CEO di Capricorn, Robertino Wild

Il CEO di Capricorn, Robertino Wild

La Capricorn Automotive GmbH che fa parte del fondo di investimento americano HIG Capital di Miami, ha la sua sede a Düsseldorf con stabilimenti in Francia, Inghilterra e Italia, produce particolari meccanici per vetture di alta gamma, prototipi e F1.

Per gli appassionati, la Capricorn produce per la Porsche 997 un Performance Pack che comprende un motore da 4,3 litri e ancora i motori per la 550 Spyder, 904 GTS e 356 Carrera, veri gioielli Porsche d’annata.

Dopo l’acquisizione del Nürburgring, il CEO di Capricorn, Robertino Wild ha ribadito che entro il 2015 verranno investiti 25 milioni di euro per ammodernare la struttura con il fine di incrementare le gare da inserire in calendario.

Paolo Pauletta