Da quasi vent’anni il laboratorio dell’Università di Parma conduce esperimenti sull’auto senza pilota. I primi test condotti dal prof. Alberto Broggi – docente di Sistemi Operativi e Visione Artificiale – con la berlina «Argo», su base Lancia Thema, in grado di percorrere tratti stradali autonomamente, hanno portato alla nascita dello spinoff VisLab che, negli anni ha realizzato numerosi software dedicati tra cui, nel 2014, Deeva, ultimo prototipo dotato di sensori e videocamere in grado di percepire e interpretare ciò che accade nell’ambiente circostante in tempo reale e decidere, autonomamente, in che direzione muoversi e con quale velocità.
L’Italia, col tempo, è diventata così uno dei punti di riferimento nel settore, anticipando una realtà che, negli ultimi anni, è considerata la frontiera più avanzata della mobilità: non esiste costruttore che non abbia condotto studi, progetti e test sull’argomento.
Era inevitabile che la continua ricerca di VisLab suscitasse l’interesse della Silicon Valley. Dall’interesse si è passati ai corteggiamenti e, infine, sono arrivate le nozze: VisLab è stato così acquisito per 30 milioni di dollari da Ambarella, multinazionale quotata al Nasdaq con una capitalizzazione di 3,2 miliardi di dollari. L’acquisizione prevede la permanenza in Italia della società e del team di ricerca, ma anche e soprattutto lo sviluppo della parte «ricerca e sviluppo» con l’assunzione di ulteriori risorse umane. L’operazione, già ora, ha generato una trentina di assunzioni di giovani ricercatori a tempo indeterminato.
Per toccare con mano il primo nuovo prodotto di VisLab, in grado di aumentare la sicurezza stradale e rivoluzionare il concetto di trasporto su ruote, ci vorrà almeno un anno, e – a quanto sembra – tra i costruttori più attenti a questa innovazione made in Italy, insieme a giapponesi, coreani e americani, c’è anche FCA (l’A.D. Sergio Marchionne e il Presidente John Elkann hanno testato mesi fa, in California, la Google-car).