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Chevrolet Volt, l’ibrida plug-in col «cravattino»

Anteprima per la seconda generazione della vettura del  gruppo GM, definita «elettrica ad autonomia estesa», che, con un prezzo di attacco decisamente competitivo, vuole insidiare la leadership della Toyota Prius, sua diretta avversaria

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Quelle che seguono sono alcune delle innovazioni relative alla nuova Volt che sono trapelate in occasione di una Preview, anche se parziale, ad Hollywood, in quanto il capo degli ingegneri della Volt, Andrew Farah, ha sollevato solo in parte il telo che copre la vettura che sarà presentata ufficialmente al prossimo Salone di Detroit.

A destra, il capo degli ingegneri Andrew Farah

A destra, il capo degli ingegneri Andrew Farah

Almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, è intenzione di General Motors scalare la classifica delle vendite tra le auto ibride plug-in e far risalire la Volt dal 7° posto, fino magari ad insidiare la vetta saldamente in mano alla Toyota Prius. Per raggiungere lo scopo si appresta a presentare la seconda generazione della Chevrolet Volt.

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La precedente versione, lanciata nel 2011, era presente sui diversi mercati del Mondo con altri Marchi, in Europa come Opel o Vauxhall Ampera e in Australia come Holden Volt, ma anche come la raffinata Cadillac ELR. Qualunque sia il badge sul cofano e le finiture, la meccanica era la stessa: l’unità elettrica Voltec Electric Drive supportata da un motore termico a benzina a 4 cilindri da 1,4 litri.

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Più autonomia ed efficienza

05Ora per la nuova Volt e le sue sorelle, la General Motors ha voluto migliorare l’efficienza e l’autonomia pur mantenendo lo stesso sistema, seppur aggiornato, dei 2 motori elettrici più un propulsore termico.

Il funzionamento della nuova unità elettrica Voltec EREV (Extended Range Electric Vehicle) prodotta nello stabilimento GM di Warren nel Michigan, è uguale alla precedente, con trasferimento della coppia motrice alle ruote anteriori, ma con una efficienza migliore di almeno il 10%. Il motore principale eroga la potenza da 151 cv, mentre l’altro, che interagisce con il principale per mezzo di particolare sistemi di ingranaggi, ha la funzione primaria di generatore di corrente. Oltre i 100 km/h però i due motori lavorano in sincronia al fine di ridurre il consumo di energia pur mantenendo invariate le prestazioni.

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Il nuovo pack batterie da 192 celle, anziché 288 con un evidente risparmio di peso, viene assemblato nello stabilimento di Brownstown nel Michigan e consente una maggiore  autonomia in modalità solo elettrica di almeno 60 km.

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Il motore termico prodotto nello stabilimento GM di Toluca in Mexico, ha sempre 4 cilindri, ma la cilindrata è passata a 1,5 litri; dotato di iniezione diretta con ricircolo dei gas di scarico ha ora una compressione di 12.5:1 per migliorare le prestazioni e ridurre ulteriormente il consumo.

Con l’ottimizzazione del rendimento dei propulsori e la riduzione del peso (-45 kg), l’autonomia o meglio il range di utilizzazione della Volt 2016 è aumentato del 20% e raggiunge i 700 km con un consumo medio dichiarato in modalità ibrida di 4,6 l/100 km.

È prevista anche l’alternativa di un motore a 3 cilindri da 1 o 1,2 litri.

Il CEO Dan Akerson

Il CEO di GM Dan Akerson

Un prezzo sorprendente

Se queste innovazioni non dovessero bastare per spodestare la Toyota Prius, un argomento che senz’altro interessa i clienti riguarda il prezzo. A tale proposito il CEO di GM Dan Akerson ha dichiarato che, mentre la Prius costa 35.000 $, la nuova Volt sarà commercializzata a 10.000 $ meno della versione precedente, ovvero a circa 25.000 $ ai quali però occorre sottrarre le agevolazioni Federali e Statali americane, per cui all’utente finale costerà circa 18.000 dollari (meno di 15.000 euro). Questi sono i prezzi delle auto oltreoceano, da noi invece… (https://www.motori360.it/31689/toyota-mirai-e-vw-golf-hymotion/).

Paolo Pauletta