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Alfa Romeo Giulia: orgoglio FCA

Introdotti dalle note di «Nessun dorma» Sergio Marchionne, a.d. FCA e Harald Wester, number one del Biscione, hanno presentato l’auto del riscatto Alfa nello storico Museo di Arese

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Emblematica la data della presentazione, il 24 giugno 2015 – 105° compleanno del Marchio – significativa la sede dell’evento, il rinnovato Museo di Arese, e pregno di valore il pucciniano messaggio di vittoria che ha svelato questa nuova Giulia agli occhi dei giornalisti presenti in conferenza stampa.

https://www.youtube.com/watch?v=m1F2DljHM3A

In effetti «nessun dorma» deve essere stata una vera e propria parola d’ordine alla base del progetto Giulia come «vincerò» vuole essere l’auspicio di futuri successi del modello sia commerciali che – noi ci auguriamo – sportivi: vedere la nuova Giulia impegnata nel WTCC sarebbe la realizzazione del sogno di ogni Alfista DOC che ancora ricorda, tanto per restare nel nostro secolo, gli ultimi trionfi dell’Alfa 156 dal 2000 al 2002 con Giovanardi e nel 2003 con Tarquini mentre ancora nel 2007, con una 156 obsoleta ma sempre validissima, Thompson si prese il lusso di rimontare a Valencia – sempre una prova del WTCC – dall’ottavo al primo posto.

https://www.youtube.com/watch?v=aA-t4PiwQ5M

Siamo fuori tema? Noi non crediamo se guardiamo al DNA Alfa così sottolineato in occasione di questa presentazione.

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Potenza della voce di Bocelli, Storia del Marchio nel Museo, Nome di un’auto il cui DNA riemerge da un passato glorioso e ultimamente sofferto ma mai sopito: la nuova Giulia è e vuole essere tutto questo e non fa nulla per nasconderlo; non per niente il logo Alfa, pur ridisegnato, ha conservato gli stilemi originali e per dare ancora maggiore significato alla presentazione, si è fatto ricorso al modello di punta «Quadrifoglio».

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Questa versione top della Giulia è mossa da un V6 da 510 cavalli di origine Ferrari/Maserati (0-100 km/h in 3,9”…), monta i cerchi da 19” con freni carboceramici Brembo e si distingue inoltre per l’ampio impiego di materiali ultra-leggeri quali fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto, alluminio per motore, freni, sospensioni (inclusi duomi anteriori e telai anteriori e posteriori) e molti componenti di carrozzeria quali porte e parafanghi mentre un composito di alluminio e materiale plastico è stato utilizzato per la traversa posteriore.

Nonostante l’ottimizzazione dei pesi e loro equilibrata distribuzione (50/50), la vettura vanta la migliore rigidezza torsionale della categoria e sembra a questo punto più che chiara l’intenzione, forte anche dell’eccezionale rapporto peso/potenza inferiore a 3, di entrare a gamba tesa nel mercato delle supercar travestite da berline ed infastidire, solo per citarne alcune, le varie «M» BMW, «AMG» Mercedes, «RS» Audi e via dicendo.

Ovviamente la «Quadrifoglio» fa da apripista a versioni meno siderali ed ecco quindi che il mondo Giulia si apre su modelli equipaggiati con il 2 litri turbo-benzina da 180, 250 o 350 cv né mancheranno le versioni a gasolio, sempre connotate dalla presenza di parecchi cavalli e conseguente sportività: parliamo del diesel 2.2 Multijet II da poco presente sulla Jeep Cherokee i cui 200 cv verranno con ogni probabilità incrementati in chiave «Alfa» come pure è stata anticipato l’inserimento a listino di una versione equipaggiata con un turbodiesel V6 VM da 340 cv che sarà interessante mettere a confronto con l’eventuale versione 2 litri turbo benzina da 350 cv.

L’Alfa Romeo, dopo anni di opacizzazione del suo DNA, è stata gradualmente restituita a se stessa anche ricorrendo ad una logica ed ineludibile sinergia di Gruppo ed il risultato, dopo la 4C, è ora sotto gli occhi di tutti; vediamo quindi più da vicino questa nuova Giulia, su cui si basano le ambizioni di rilancio globale del Biscione.

Gli esterni

Lorenzo Ramaciotti, al quale si deve la linea dell’auto ha detto che “la Giulia ha linee dinamiche e pulite, rappresenta il meglio del design italiano e incarna perfettamente la tradizione del brand. Ci siamo basati sul senso delle proporzioni, sulla semplicità e sulla qualità delle superfici” ed in effetti il suo design esprime le tre caratteristiche peculiari dello stile italiano: semplicità, senso delle proporzioni e qualità delle superfici.

La linea dell’auto rivela una identità forte, sottolineata dallo scalfo sui fianchi, che corre lungo le porte e abbraccia le maniglie, dal leggendario trilobo frontale e dalla coda corta ed aggressiva; è chiaro che la Giulia non è stata concepita come «utile mezzo di trasporto» bensì come una «creazione meccanica» ed un contenitore di emozioni al cui servizio è stata messa tutta l’inventiva e la capacità progettuale dei cosiddetti «Skunks» appellativo con il quale all’interno di FCA sono denominati i designers e gli ingegneri che non piegano la passione alla fredda ragione.

Sbalzi ridotti, parte anteriore importante, abitacolo arretrato, retrotreno muscoloso, «appoggiato» sulle ruote di trazione, passo che è il più lungo della categoria contenuto però in una carrozzeria tra le più compatte. Ed ancora: eccellente Cx ed ottima aderenza grazie all’Active Aero Splitter, un sistema frontale che gestisce in modo attivo la deportanza assicurando così maggiori velocità e tenuta anche ad andature sostenute.

Gli interni

Puliti, essenziali e centrati sul guidatore, come dimostrato dalla presenza di tutti i comandi primari incorporati nel volante piccolo e diretto mentre l’interfaccia uomo/macchina si compone di due comandi rotativi che regolano, in modo semplice e immediato, il selettore Alfa DNA e il sistema di infotainment.

Il posto di guida è inoltre caratterizzato dal tunnel diagonale, dalla plancia leggermente ondulata e da strumenti orientati verso il guidatore che si trova, come i passeggeri, circondato da materiali preziosi come fibra di carbonio, legni e tessuti trattati con cura artigianale.

Va poi ricordato che la nuova Alfa Romeo Giulia propone il rinnovato selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico che per la prima volta viene introdotta su un’Alfa Romeo) e ovviamente Racing (sulle versioni ad alte prestazioni).

Caratteristiche dinamiche

Già detto più su dei motori, qui si possono anticipare sulla carta il bilanciamento dato dalla distribuzione dei pesi (50/50), l’asse posteriore multilink e l’avantreno che beneficia di una nuova sospensione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che mantiene costante l’appoggio del braccio a terra durante la curva e garantisce alte accelerazioni laterali ed immediatezza di risposta grazie al rapporto di sterzo più diretto sul mercato.

La scelta della trazione posteriore o integrale – tributo alle radici Alfa – è una soluzione tecnica che assicura prestazioni elevate e grande divertimento in sicurezza grazie alla presenza di soluzioni quali la tecnologia Torque Vectoring, per il massimo controllo della stabilità, l’Integrated Brake System che riduce sensibilmente lo spazio di frenata e l’Active Aero Splitter che gestisce in modo attivo la deportanza anche a velocità sostenute.

Sotto il profilo commerciale e d’immagine, la missione della nuova Giulia (il cui obiettivo di vendite globali è stato quantificato in 400 mila auto l’anno) ma anche della stessa Alfa è competere in un mercato premium dominato dai tedeschi; è probabilmente per tale ragione che è stato annunciato il lancio di ben nuovi modelli Alfa entro il 2018.

Le ultime buone notizie, solo per il momento, sono che il rinnovato Museo storico di Arese che il 30 giugno riaprirà i battenti per la gioia di appassionati e studiosi di tutto il mondo e che il lancio della Giulia dovrebbe comportare entro inizio 2016 l’azzeramento della Cassa Integrazione nello stabilimento di Cassino dove verrà prodotta: che il mercato sia con Lei!

Ma prima di finire consentiteci, al solito, di proporre un’operazione nostalgia con queste immagini della «vecchia» Giulia TI Super Quadrifoglio…

…e con due filmati tratti da You Tube che dimostrano come questa splendida quarantacinquenne, amorosamente restaurata e preparata e pilotata dalle mani giuste, sia ancora in grado di fornire grandi prestazioni e forti sensazioni, medesimi obiettivi della nuova Giulia:

[ Giovanni Notaro ]