Al Goodwood Festival of Speed, battuta all’asta la Ferrari 330 GT 2+2 dell’ex cantante dei Beatles
Se all’asta di Bonham al Grand Palais di Parigi del 5 febbraio 2011 la vettura è rimasta invenduta, un collezionista inglese, fan dei 4 di Liverpool, ha potuto portarsi a casa la Ferrari 330 GT 2+2 di John Lennon battuta al Goodwood Festival of Speed.
Certo la vita di questa vettura è stata molto travagliata, ma attualmente è ritornata allo stato originario per ricordare al meglio il suo illustre primo proprietario. La sua storia inizia nel febbraio del 1964, quando John Lennon ottiene la patente di guida e i Beatles incidono “Ticket to Ride”. Il successo della canzone proietta il quartetto ai vertici delle classifiche con conseguenti lauti guadagni. I venditori di auto di lusso fiutano il potenziale affare si presentano sotto la Kenwood home di John di Weybridge nel Surrey con gli ultimi prestigiosi modelli di Maserati, Jaguar e Aston Martin.
John amava le auto sportive, ma da soli 22 mesi era nato suo figlio Julian e da bravo padre di famiglia cercò di trovare la soluzione migliore. Decise perciò di acquistare una Ferrari, ma la 330 GT 2+2 , per soddisfare sia le esigenze della famiglia che la sua passione per le auto sportive. Essendo, comunque, un artista stravagante, qualche mese più tardi si mise in garage anche una Rolls Royce Phantom V Limousine dipinta con colori hippy e una Mini per la moglie Cynthia. Tanto per ricordare, la 330 GT 2+2 succede nel gennaio 1964 alla 250 GTE 2+2 dalla quale si differenzia per un telaio allungato di 50 mm per migliorare l’abilità posteriore e per il motore, sempre a 12 cilindri a V, ma da 3.967 cc per 300 cv in luogo di 2.953 cc per 240 cv. Questa prima serie si caratterizzava anche per i 4 fari anteriori, per la prima volta utilizzati su una Ferrari, poi sostituiti dai tradizionali 2 fari nella seconda serie del 1965. La 330 GT fu la prima Ferrari ad essere prodotta in più di 1.000 esemplari.
Con la sua Ferrari color azzurro targata “DUL 4C” e tetto apribile Webasto, John percorse oltre 30.000 km fino a ottobre del 1967 quando decise di venderla. Da quel momento altri proprietari, più o meno coscienziosi, si succedettero. La vettura venne dipinta di rosso e cambiò anche la targa e il libretto di circolazione, perdendo la sua originalità. Nel 1989, l’ultimo proprietario la acquistò dal concessionario Modena Engineering Ferrari di Londra e con passione e molte spese la riportò allo stato originario, sia nel colore azzurro della carrozzeria che degli interni blu e del padiglione grigio chiaro. Fu quindi ripristinata anche la vecchia targa: “DUL 4C”.
Paolo Pauletta