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Aeroporti: Atlantia va a Nizza

La holding italiana si aggiudica – assieme a Edf Invest – la gara per la gestione dell’importante scalo della Costa Azzurra

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Il processo di privatizzazione dei due aeroporti francesi di Nizza e Lione si è concluso. Dopo una lunga e attenta valutazione, l’Eliseo ha assegnato la gestione dell’Aeroporto di Nizza al Consorzio Azzurra.

Il terzo scalo più importante in Francia (nel 2015 il traffico passeggeri è stato di 12 milioni di persone) viene così affidato a un nuovo soggetto, formato al 65% dall’italiana Atlantia, al 25% dalla francese Edf Invest e, per il restante 10%, dalla società ADR (Aeroporti di Roma), a sua volta partecipata per quasi il 96% dalla stessa Atlantia.

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Il nuovo consorzio verserà allo Stato francese la somma di 1,22 miliardi di euro, e il relativo contratto di cessione verrà aggiudicato in via definitiva nei prossimi mesi. La durata della concessione è limitata al 2044 per l’Aeroporto di Nizza, mentre quella dell’Aeroporto di Lione scadrà nel 2047. Lo scalo Saint-Exupery della seconda città d’Oltralpe passa sotto il controllo dell’alleanza formata da Vinci (51%), Cassa Depositi (24,5%) e Predica (24,5%), pronta a versare 535 milioni di euro.

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Con l’«operazione Nizza» si consolida così un’importante espansione internazionale dell’attività di Atlantia, la società prevalentemente posseduta dalla famiglia Benetton nata, nel 2002, come evoluzione dell’assetto originario della Società Autostrade e battezzata, definitivamente, Atlantia nel 2007. Il core business originario – le concessioni autostradali – è da tempo oggetto di strategie di ampliamento oltre confine e oltre oceano: a partire dall’aggiudicazione, nel 2011, della gara indetta dal Governo francese per il tele pedaggio satellitare per i mezzi pesanti su oltre 15mila km di rete, fino alla joint venture col gruppo Bertin, in Brasile (2012), per creare un polo di oltre 1.500 km di rete autostradale nell’area di San Paolo. Dal 2013 in poi si è tuttavia concretizzata, parallelamente al settore autostradale, un’area parallela di business: la fusione per incorporazione di Gemina S.p.A., allora azionista di maggioranza della società ADR (che gestisce gli scali aerei della Capitale), ha portato in casa Atlantia l’ambitissimo settore aeroportuale. Settore talmente ambito al punto che alcuni analisti hanno osservato come l’ingresso nella gara per l’aeroporto di Nizza sia stato, in effetti, fin troppo caro per la stessa Atlantia, risultata assieme a Edf Invest migliore offerente per controllare l’aeroporto.

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Non esistono ancora dettagli sul quadro di sinergie e prospettive di miglioramento che Atlantia, grazie al know-how di ADR, potrà certamente apportare allo scalo di Nizza. Quel che tuttavia è certo, anche per una corretta valutazione dello scenario futuro, è che l’idea controllante sarà quella di replicare in Costa Azzurra il modello d’efficienza sviluppato nello scalo romano di Fiumicino. Gli stessi analisti, sorpresi inizialmente dal prezzo elevato dell’operazione, sottolineano tuttavia il forte potenziale di crescita: non tanto numerica (stante i limiti di capacità dello scalo) quanto piuttosto in termini di diversificazione, vista la scadenza della concessione al 2044. La crescita sarà pertanto sia nelle attività aviation, grazie alla costante crescita dei passeggeri internazionali (attesa anche dallo sviluppo di nuovi mercati), sia nelle attività non aviation, grazie alla prospettata espansione dell’offerta verso la fascia alta di clientela (voli executive, VIP, aerotaxi, ecc.).

A questo scenario positivo giova, inoltre, ricordare come gli investimenti previsti siano minimi dal momento che il Terminal 1 è stato recentemente rinnovato, e che i lavori presso il Terminal 2 sono in corso.

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La somma di 1,22 miliardi per il 60% dell’aeroporto valorizzerebbe l’asset 20 volte l’ebitda del 2015: più di quanto è stato valorizzato l’aeroporto di Tolosa, e ben più dei valori medi del settore, vicini a 11 volte. Ma le rassicurazioni di Mediobanca – che ha sottolineato la congruità del prezzo, e soprattutto come Atlantia possa permettersi di pagarlo – se forse hanno avuto effetto sugli analisti, lo hanno certamente avuto sui mercati. E la stabilità del titolo di Atlantia a piazza Affari, è lì a dimostrarlo.

[ Alessandro Ferri ]