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Fleximan: Robin Hood dei multati o “malfattore”?

 Comunque sia ha il merito di aver vivacizzato un dibattito sull’uso di uno strumento nato a fine di bene ma talvolta utilizzato artatamente

L’Italia vanta il maggior numero di autovelox d’Europa: questa la classifica (*):

  • Italia: 11.060
  • Gran Bretagna: 7.652
  • Germania: 4.675
  • Francia: 3.688
  • Belgio: 3.051
  • Svezia: 2.417
  • Spagna: 2.219
  • Austria: 1.467
  • Repubblica Ceca: 1.274
  • Finlandia: 1.097

(*) Fonte motori.money.it 1/08/2023; un dato più recente relativo all’Italia parla di 11.130 (wired.it 25/01/2024).

Tutti conosciamo le «gesta» di o dei Fleximen in azione inizialmente nel Nord Est e poi in perimetro sempre più allargato tanto da comprendere anche il Salento, quindi inutile dibattere sui meriti o demeriti del o dei soggetti. Ognuno la pensi secondo coscienza cosa che però non fa chi posiziona autovelox &C. – fissi o mobili che siano – in modo improprio; è il caso dei dispositivi non segnalati secondo normativa e/o disposti su strade dove i limiti di velocità cambiano repentinamente per poi essere ripristinati dopo qualche centinaio di metri senza motivazioni comprensibili – vedi assenza di incroci o di strade di immissione o strisce pedonali o lavori in corso per non parlare dei finti autovelox, di recente anche con finto gatto nero appoggiato tanto per aggiungere un pittoresco deterrente in più e che, una volta conosciuti, qualche (?) locale non rispetta (innescando possibili incidenti fra chi non conoscendo frena e chi, conoscendo, non lo fa…).

Inoltre l’iniziativa di Fleximan è stata imitata da qualcuno che ha pensato bene di manomettere alcuni dossi artificiali – iniziativa tutt’altro che intelligente per non dire di peggio – che merita di essere censurata e sanzionata senza se e senza ma.

Il fenomeno è diventato virale dividendo l’opinione pubblica fra garantisti e ammiratori ed ecco innestarsi l’iniziativa di Pro-Italia che ha lanciato una raccolta fondi per la difesa legale di questo sconosciuto o sconosciuti soggetto/i in vista di una possibile cattura, iniziativa che ha così motivato sul suo sito:

Fleximan, il misterioso giustiziere che nelle ultime settimane ha distrutto decine di rilevatori di velocità solo nel Nord Italia, non è nient’altro che la reazione popolare all’attacco che le istituzioni stanno portando alla mobilità privata. Nuove ZTL, blocchi alla circolazione, limiti di velocità assurdi e il numero più alto di autovelox fra tutti i Paesi europei: sono tutte imposizioni liberticide e classiste, che puntano a ridurre o addirittura negare l’utilizzo dell’auto di proprietà a fasce sempre più ampie della cittadinanza attraverso una pressione insostenibile sui portafogli. È questo lo scenario in cui emerge la figura di Fleximan: un contesto in cui tante, troppe amministrazioni taglieggiano gli automobilisti con questi dispositivi e mascherano la bieca volontà di far cassa dietro a una retorica insopportabile su ambiente e sicurezza.

Certo, quella di Fleximan è una condotta al di fuori di ogni legittimità giuridica. Ma è pur vero che le sue gesta costituiscono il simbolo di una rivendicazione che ha piena legittimità politica. Per questo abbiamo lanciato una raccolta fondi per contribuire a sostenere le spese legali che l’anonimo vendicatore dovrà affrontare una volta identificato dalle forze dell’ordine e portato a processo.

Fleximan è la risposta a istituzioni incapaci di offrire prospettive e sviluppo ma sempre pronte a sorvegliare e punire.

Fleximan incarna la rivolta popolare contro lo «Stato maestrina», uno Stato che tratta i propri cittadini non come adulti responsabili ma come una manica di scolaretti discoli. (spesso senza esserlo ndr.)

Fleximan è l’eroe che non ci meritiamo ma di cui abbiamo bisogno.

Per questo dobbiamo difenderlo….

Si può condividere o meno ma questo è un vero e proprio manifesto pro-Robin Hood; nel frattempo, Fleximan ha scatenato l’estro di molti che grazie all’IA gli hanno attribuito alcune fantasiose sembianze che chi vuole potrà vedere semplicemente cliccando su Google «Fleximan immagini».

[ Giovanni Notaro ]

 

Qualche anno fa…