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Prima missione con la Marina Militare per il drone bersaglio M-40 di Leonardo

Il Mirach 40 è in grado di simulare diversi tipi di minacce, da jet nemici ad attacchi missilistici, per ridurre i costi delle esercitazioni. La prima missione è stata svolta con la Marina Militare italiana

Sono da poco terminati i primi test sul campo del drone bersaglio M-40 di Leonardo. Il suo compito è quello di simulare jet da combattimento nemici e attacchi missilistici a costi sicuramente più bassi rispetto alle esercitazioni convenzionali. La sessione di addestramento, svolta con la Marina Militare italiana, ha visto fronteggiarsi la portaerei Cavour con il suo carico di Harrier e il cacciatorpediniere Mimbelli contro i droni M-40.

Come funziona?

L’M-40 è un velivolo pilotato a distanza capace di simulare in modo realistico un’ampia gamma di aerei e missili, incluse minacce radar, all’infrarosso (IR) e visibili. Nel corso dell’esercitazione, l’M-40 ha riprodotto un attacco missilistico contro le navi militari italiane ed è stato neutralizzato dal personale della Marina. Il sistema, che è riutilizzabile, ha consentito in questo modo agli operatori di esercitarsi contro sistemi d’arma come i missili Aspide in uno scenario estremamente realistico. L’M-40 ha un’autonomia di 60 minuti che lo rendono adatto a sostituire i precedenti sistemi di addestramento e nel contempo favorisce una riduzione dei costi.

Non solo l’M-40…

Leonardo gestisce e utilizza l’M-40 o Mirach 40 per conto delle Forze Armate italiane, come già faceva e continuerà a fare per il Mirach 100/5. Entrambi utilizzano la stessa stazione di controllo a terra ma il Mirach viene utilizzato per simulare le minacce di più alto livello. Per esempio, durante l’esercitazione della Marina, il Mirach 100/5 è stato impiegato per simulare un attacco missilistico con missili SM1 e Aster 15. Leonardo ha operato i Mirach 100/5 per conto delle Forze Armate italiane per 20 anni, il nuovo M-40 andrà ad integrarne le capacità.

[ Gianni Heidelberg ]