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Lotus l’Evija, la prima elettrica della Casa britannica promette scintille…

Tiratura limitata a 130 esemplari; prezzo unitario 2,1 milioni di euro, duemila i cavalli

Anche Lotus si è inserita nel ristretto mercato delle hypercars, con una vettura in grado di infastidire l’elitaria concorrenza, al momento costituita dalla Rimac C Two e dalla Pininfarina Battista (accomunata alla sportiva croata dalla medesima meccanica).

Il prezzo è stato stabilito in 2,1 milioni di euro con preordini già aperti per quanti saranno disposti ad effettuare un deposito di 250.000 sterline.

La prima Lotus a batteria della storia, disegnata ispirandosi all’aeronautica, presenta alcuni interessanti tocchi aerodinamici, tra cui i due grandi convogliatori esterni posti nella parte superiore delle fiancate che incanalano l’aria dietro le portiere e la fanno scivolare attorno al padiglione ed al cofano posteriore per poi espellerla da due grandi aperture poste in coda. Inferiormente si nota (impossibile ignorarla) la presenza di due grandi «tubi» Venturi centrali Affiancati da una serie di estrattori di chiara ispirazione corsaiola, confermata dalla presenza di un sistema di aerodinamica attiva (ala mobile + DRS inferiore).

Il sistema di illuminazione Osram è laser mentre gli specchietti laterali sono costituiti da estensioni a bassa resistenza e quello interno all’abitacolo è formato da uno schermo che riceve le immagini trasmesse da una telecamera posteriore. Le portiere, infine si aprono verso l’alto e, caratteristica probabilmente unica al mondo, sono prive di maniglie, rimpiazzate da un comodo sistema di pulsanti sul telecomando.

La scocca monolitica è interamente in fibra di carbonio e pesa solamente 129 kg contribuendo così a mantenere il peso di questa vettura inglese in soli 1.680 kg. La batteria è posizionata dietro ai sedili, per garantire una ottimale distribuzione dei pesi ed alimenta i quattro motori elettrici prodotti dalla Williams Advanced Engineering, uno per ruota, il che rende questa Lotus la prima trazione integrale della Casa inglese.

È prevista in futuro una capacità di 800 kW che permetterà la ricarica completa delle batterie in soli 9 minuti mentre ora la medesima operazione, con una potenza di 350 kW, sarà completata all’80% in 12 minuti ed al 100% in 18 minuti; l’autonomia è di 400 km.

La potenza totale della vettura è di 2.000 cavalli mentre la coppia è di ben 1.700 Nm, e questo permette all’ultima creazione della Casa di Hethel di coprire lo 0-100 km/h in meno di tre secondi, lo 0-300 km/h in meno di 9 secondi e di raggiungere la velocità massima di «oltre 320 km/h».

L’assetto consta di tre ammortizzatori adattivi regolabili in-board su ciascun assale, mentre i gruppi ruota sono formati da cerchi in magnesio da 20” all’anteriore e 21” al retrotreno con pneumatici Pirelli Trofeo R specifici per questa vettura; il l sofisticato impianto frenante AP, abbina pinze in alluminio forgiato con dischi carboceramici.

L’interno minimale è caratterizzato dalla presenza di due sedili anatomici in fibra di carbonio e rivestimento in Alcantara, dal volante quadrangolare (regolabile in altezza e profondità) dotato dei pulsanti di controllo di telefono, regolatore automatico di velocità e DRS  nonché dal sistema di selezione delle ben cinque modalità di guida proposte (Range, City, Tour, Sport e Track); il quadro strumenti è costituito da uno schermo digitale di ultima generazione mentre ulteriori comandi trovano posto sull’esile consolle centrale. LEvija è dotata di serie di climatizzatore e modulo infotainment premium, compatibile con gli standard Apple CarPlay ed Android Auto.

Infine questa Lotus Evija è sempre connessa grazie ai sistemi di infotainment digitali collegati, con aggiornamenti software over-the-air; il modem di bordo consente la comunicazione con il cloud e il conducente può interagire con tali dati tramite un’App per smartphone Lotus che permette al conducente di monitorare Evija da qualsiasi parte del mondo.

[ Jacopo Romanelli ]