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Joon by Air France. Una compagnia ibrida che non convince

Frank Terner, Direttore Generale Air France, ha dichiarato e sottolineato nel corso di una conferenza stampa, che «Joon» “non è una compagnia low-cost”. Ma è soltanto una questione di traduzione del termine, low-cost significa basso costo, mentre Joon vuole essere una compagnia a prezzi ridotti

Forse qualche dubbio è venuto anche a Frank Terner, comunque sia, Joon sembra quasi una Air France bis con il prezzo del biglietto inferiore, ma a quale scopo? Forse per cercare di acquisire passeggeri e compensare il deficit che Air France accusa sul 35% delle rotte a lungo raggio e sull’80% di quelle a medio raggio?

Gli aerei della neo compagnia Joon (1° volo 29/10/2017), sono ereditati da Air France e più in generale da Sky Team e hanno un’età compresa tra gli 8 e i 20 anni. L’ultimo aereo consegnato alla Joon (marzo 2018) è stato un Airbus A340 codice F-GLZP, che venne consegnato ad Air France a febbraio del 1999.  Di Air France sono anche gli hub, così come della compagnia madre è il personale di terra e l’assistenza velivoli. Anche il codice della compagnia è lo stesso: AF. Unica differenza sta nel personale viaggiante, ovvero hostess e steward, che sono stati reclutati a parte e con contratti specifici con stipendi inferiori mediamente del -45% rispetto quelli di Air France…, i piloti invece voleranno indifferentemente sulle due Compagnie. L’idea o la speranza di Air France è che la neonata Joon riesca a generare 130 milioni di euro per contenere i costi, ovvero generare guadagni, per riassestare le casse dell’Azienda entro il 2020.

Ma basterà risparmiare sugli stipendi del personale, che di fatto rappresenta solo il 12% dei costi, per raggiungere l’obiettivo? E basteranno i 15 aerei che entro il 2020 diventeranno 28 tra nuovi e riciclati? Alcune rotte a lungo raggio poi sono le stesse fino a ieri operate da Air France e ora passate a Joon. Per esempio il Parigi CDG – Cairo effettuato il 25 marzo con un Airbus A340-300 allestito in 3 Classi: 224 posti in Economica; 30 in Affari; e 21 in Premium; al quale seguiranno altre 3 rotte da Parigi finora di Air France. Da domenica 1 aprile il Parigi – Città del Capo e il 2 aprile verso Teheran, il 4 maggio la nuova rotta per Fortaleza (Brasile), il 5 maggio per Mahé (Seychelles) e il 18 giugno per Mumbai in India. 

Nei lunghi viaggi il comfort è indispensabile

Se Joon non è, o non vuole essere, una compagnia low cost, non si capisce perché un cliente dovrebbe preferire questa compagnia sulle rotte a lungo raggio, per esempio verso il Golfo Persico e Oceano Indiano, già saldamente in mano a Emirates, Etihad e Qatar Airways, con servizi di prim’ordine e superiori alla stessa Air France, rispetto alla quale il costo leggermente inferiore del biglietto non va a compensare un comfort e un servizio che nel lungo tempo da trascorrere a bordo diventa una necessità, e poi i disagi dovuti ad arrivi e partenze spesso in orari notturni. (ndr.: il Parigi – Cairo parte da Charles de Gaulle (CDG) alle 16.00 e arriva alle 20.35 e ritorno dall’Egitto con partenza alle 01.05 e arrivo a Parigi alle 06.00). Senza contare la concorrenza della stessa Air France che, per contrastare in quell’area le altre compagnie mid low-cost europee come Norvegian, Level e French Blue, già operative con voli senza scalo, ha stipulato in questi giorni una partnership con l’indiana Jet Airways.

Discutibile pure la scelta di operare anche sul medio raggio, sui voli brevi si può anche sacrificare il comfort a bordo, ma a fronte dei prezzi operati dalla agguerrita concorrenza delle compagnie low-cost… Al momento Joon opera da Parigi già su Barcellona, Berlino, Lisbona, Porto, Oslo e da poche settimana anche su Roma, Napoli e Istanbul con una flotta di 7 Airbus A320 e 4 Airbus A321.

[Paolo Pauletta]