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Gordon Murray Reveal: presentata in streaming la nuova T.33

L’ultima fatica del geniale progettista inglese sarà «tirata» in 100 esemplari da 1,64 milioni di sterline + tasse

Il debutto di una supercar come la nuova T.33 biposto, ha generato inevitabili domande sulle sue prestazioni, domande cui i dati ufficiali non hanno dato risposta; sollecitato al riguardo Murray è rimasto sul vago precisando, con uno snobistico e vagamente annoiato humor da classico british club “Per la T.33 e la T.50 non ho avuto un obiettivo numerico o prestazionale da raggiungere, sinceramente non m’interessa. La T.33 ha un rapporto peso/potenza leggermente inferiore a quello di una LaFerrari, quindi non sarà di certo lenta. Farà da 0 a 100 km/h in 2,9 o in 3,1 secondi? Non saprei, non me ne potrebbe fregare di meno”.

Comunque questo nuovo bolide pur avendo tutte le caratteristiche di una vera supercar, è meno esasperato delle precedenti  «T.50» e «T.50 Niki Lauda» essendo stato infatti progettato per offrire i suoi fortunati acquirenti la possibilità di essere guidato tanto in pista quanto su strada grazie al conseguimento di un’efficace mediazione fra prestazioni, handling, comfort e fruibilità.

Colpisce l’estrema pulizia della linea, non «deturpata» da nolder, minigonne e prese d’aria mentre non si è potuto fare a meno del classico alettone posteriore;  altra caratteristica estetico-funzionale è la presenza dell’airbox sul tetto che separato dal corpo vettura, è solidale con la copertura del vano motore in cui incanala l’aria per il sistema di aspirazione, una soluzione presente anche sulla McLaren F1 tre posti del 1994.

La (mancata) risposta sulle prestazioni, a nostro avviso fornita per addizionare curiosità a meraviglia, può tuttavia intuirsi dai dati tecnici e dalle caratteristiche comunque forniti: 

Aerodinamica e Fluidodinamica: il fascione anteriore ospita inferiormente una presa dinamica che convoglia l’aria lungo l’intera parte centrale del sottoscocca verso il diffusore posteriore; questo crea una depressione che migliora l’effetto suolo del 30% rispetto alle rivali. Anche qui, come sulla T.50, non sono presenti ali, minigonne o vistose prese d’aria; l’unica concessione è il classico spoiler posteriore attivo, che – raggiunta una determinata velocità – si solleva automaticamente per aumentare il carico sul retrotreno e che, se del caso, può anche essere attivato manualmente dal guidatore.

Monoscocca: in fibra di carbonio ultraleggera e i Frame con pannelli in carbonio, una soluzione che unisce robustezza, rigidità torsionale e leggerezza, tanto che è proprio su questa monoscocca che si scaricano tutte le forze torsionali del gruppo propulsore; la cellula di sicurezza è stata realizzata sulla falsariga di quelle utilizzate in Formula 1 con un risparmio di peso rispetto alla concorrenza quantificabile, secondo il costruttore, in circa 300 kg.

Abitacolo: pulito, essenziale ed ergonomico si distingue, e non potrebbe essere altrimenti, per la qualità di materiali ed assemblaggio; una cura maniacale è stata posta nel posizionamento di ogni componente, a partire dal contagiri simil-analogico  da 120 mm di diametro posto alla centro del cruscotto; tutto risulta a portata di mano del guidatore/pilota, a partire dai comandi luci/indicatori di direzione posti sul volante, a quelli posti intorno alla plancia e sulla console centrale.

Pregevolissime le lavorazioni di tali comandi, nonché della pedaliera, tutti in alluminio ricavato dal pieno. Il volante e i sedili a guscio regolabili sono in fibra di carbonio rivestiti con materiali a scelta dell’acquirente. Il vano portabagagli anteriore e i due gavoni laterali hanno una capienza totale di 280 litri, non pochi per questa tipologia di vetture.

Assetto: il team di progetto ha sviluppato un pacchetto sospensioni basato anteriormente su doppi bracci trasversali e barra antirollio che posteriormente sono integrati da ammortizzatori in lega di alluminio e molle elicoidali e dal sistema IASM (Inclined Axis Shear Mounting) che collega le sospensioni posteriori direttamente alla scatola del cambio. I dischi freno Brembo CCM (Carbon Ceramic Material) hanno un diametro/spessore da 370 mm x 34 mm all’anteriore e da 340 mm x 34 mm al posteriore. Le pinze in lega d’alluminio monoblocco sono anteriormente a sei pistoncini e dietro a quattro mentre i cerchi – che pesano 7 kg ciascuno – sono da 19” davanti e dietro da 20” dietro per poter montare pneumatici Michelin Pilot Sport 4 S 235/35 R19 e 295/30 R20.

Sterzo: servoassistito cremagliera specifica e specifico feedback al volante. 

Propulsore: montato in posizione centrale è una versione aggiornata del V12 Cosworth da 3,9 litri che, già montato sulla T.50, pesa 178 kg ed eroga 615 cv a 10.500 giri con una coppia di 451 Nm a 9.000 giri grazie a una mappatura studiata ad hoc ed alberi a camme, valvole a fasatura variabile, sistema di scarico e sistema di raffreddamento dell’olio motore completamente nuovi, mentre il sistema di aspirazione e quello di scarico sono stati totalmente rivisti.

Trasmissione standard: manuale a 6 marce come quella della T.50 da 82 kg oppure (in opzione)  un’elettroattuata (cambio IGS – Instantaneous Gearchange System) con lo stesso numero di rapporti – con paddle al volante) da 78 kg.

 

Differenziale: ovviamente a slittamento limitato.

Rapporto peso/potenza della T.33: è di 564 cv/ton, migliore sia di quello della famosa triposto a guida centrale McLaren F1 e sia di quello della Ferrari LaFerrari.

Corpo vettura: con scocca superleggera in carbonio ed alluminio, del peso complessivo di 1.090 kg.

Dimensioni: lunghezza 4.398 mm, altezza 1.135, passo di 2.735 mm.

Velocità ed accelerazione: non divulgati…

Autonomia media: con cambio standard oltre 643 km (400 miglia); con cambio optional 708.

Capacità serbatoio: 75 litri.

Poiché i 100 esemplari verranno messi in vendita ad un prezzo di 1.644.700 euro più tasse e le consegne inizieranno nel corso del 2024, non resta che mettersi in lista…, ma presto però, perché questo tipo di auto, e non stiamo scherzando, va letteralmente a ruba fra chi se la può permettere…

Tanto più che a questi 100 fortunati la Casa offre, compreso nel prezzo, il tradizionale servizio Customer GMA che comprende un’assistenza personalizzata lungo l’intero processo d’acquisto, dal primo contatto al processo di personalizzazione ed ai vari tagliandi periodici: un vero affare!

[ Giovanni Notaro ]