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ACI propone il leasing sociale a vantaggio dell’auto elettrica

Con la Conferenza del Traffico e della Circolazione, l’Automobile Club d’Italia stimola un momento di confronto istituzionale sull’auto di domani. Anche il Ministro Salvini interviene al dibattito per una “mobilità più sicura e sostenibile”

L’auto di domani la dobbiamo progettare oggi, altrimenti perdiamo la sfida della transizione energetica della mobilità, imposta non soltanto dall’Unione Europea ma più in generale dal trend tecnologico e dalla congiuntura internazionale. Una sfida che vede in prima linea l’Automobile Club d’Italia, che ha centrato i lavori della 76a Conferenza del Traffico e della Circolazione proprio su «L’auto di domani: sicura, sostenibile e accessibile». Il confronto tra le massime istituzioni della mobilità, al quale ha preso parte anche il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, è stato alimentato dal rapporto realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo – Centro Studi ACI, che ha stilato 6 obiettivi strategici ed altrettanti passi da compiere sul fronte ambientale.

6 obiettivi per l’auto di domani

Secondo lo studio della Fondazione Caracciolo, bisogna al più presto accelerare il rinnovo del parco circolante, perché in Italia si contano ancora 4 auto su 10 (il 39% del totale su strada) con più di 15 anni d’età. Allo stesso tempo, va consentito l’uso in sicurezza dei veicoli con sistemi avanzati di assistenza alla e favorito l’introduzione dei veicoli a guida automatica, digitalizzando le infrastrutture ed adeguando asfalti e segnaletica stradale.

Anche il processo normativo che abilita l’uso di veicoli con sistemi avanzati di guida autonoma deve essere accelerato al massimo per non perdere terreno nel contesto internazionale.

La formazione dei giovani conducenti è un elemento imprescindibile per la mobilità sicura e sostenibile, da potenziare con l’integrazione dei percorsi formativi con moduli relativi all’uso dei sistemi di assistenza alla guida.

Sul piano educativo, è opportuno promuovere campagne informative sui benefici dei sistemi di assistenza alla guida, stimolando di pari passo nuove analisi specialistiche per evidenziare l’impatto sugli incidenti stradali delle dotazioni di assistenza alla guida e guida automatica.

6 passi per una mobilità davvero green

L’azzeramento delle emissioni di gas serra imputabili alla circolazione su strada delle persone e delle merci è un traguardo ambizioso quanto complesso, ma perseguibile con azioni coordinate e razionali. La prima verte sulla crescente domanda di energia elettrica da soddisfare con il ricorso più ampio possibile alle fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili. Sullo stesso piano va affrontato il tema dei carburanti «alternativi», valutandone congiuntamente il coefficiente emissivo con quello di efficienza.

Guardando alle batterie dei veicoli, vanno colti senza pregiudizi o ideologie i progressi della chimica per valorizzarne il potenziale di accumulo nelle fasi di sovrapproduzione rinnovabile.

Non si può poi prescindere da politiche di sostegno al rinnovo dei veicoli, che sfruttino tutte le opzioni utili a traguardare in modo razionale gli obiettivi di riduzione dell’impatto carbonico, incentivando i comportamenti di acquisto e guida sostenibile delle auto.

Si deve intervenire anche sui corsi propedeutici al rilascio delle patenti, magari con specifici moduli formativi sui diversi sistemi di alimentazione ed i relativi motori.

4 auto su 10 hanno più di 15 anni

In Italia, oltre il 39% delle auto in circolazione ha più di 15 anni d’età. È evidente che si tratta di auto notevolmente più insicure ed inquinanti di quelle di nuova immatricolazione.

La guida autonoma garantisce sicurezza

Le nuove tecnologie possono offrire un contributo determinante in materia di sicurezza stradale, soprattutto in considerazione del fatto che, nel nostro Paese, l’errore umano è responsabile di circa il 90% degli incidenti stradali. Analizzando le medie ACI-Istat sull’incidentalità stradale degli ultimi 10 anni, in Italia, i moderni sistemi di sicurezza avrebbero potuto evitare il 28% degli incidenti frontali, il 21% di quelli laterali e l’11% di incidenti che coinvolgono i pedoni.

Nei prossimi 15 anni, secondo la Commissione Europea, i sempre più evoluti sistemi di assistenza alla guida (ADAS), e le funzionalità più avanzate di guida autonoma, potranno salvare oltre 25mila vite ed evitare almeno 140mila lesioni gravi.

Nel nostro Paese, tuttavia, possono circolare solo auto con sistemi di automazione di livello 1 e 2. La normativa attuale, infatti, non consente ancora l’ingresso sul mercato di mezzi con guida autonoma di livello superiore e le infrastrutture stradali non sono ancora adeguate ai requisiti dei sistemi parzialmente autonomi.

Guida assistita ed autonoma per più sicurezza

La Fondazione Caracciolo ha intervistato 9.000 automobilisti per testare la conoscenza dei conducenti sulle tecnologie più avanzate per innalzare gli standard di sicurezza dei veicoli. Ne emerge un quadro preoccupante: gli automobilisti italiani non appaiono sufficientemente informati della rivoluzione in atto. Le nuove tecnologie sono note, ma la maggior parte dei conducenti avverte l’esigenza di sottoporsi a percorsi formativi per conseguire un livello di conoscenza e utilizzo più consapevole. La formazione potrebbe, inoltre, aiutare a superare il pregiudizio di coloro che considerano le tecnologie di guida assistita o autonoma dei semplici optional che rendono l’auto più «moderna», invece che sistemi che possono salvare la vita degli occupanti dell’auto, di pedoni e ciclisti.

Aggiornare corsi ed esami per la patente

L’auto di domani sarà guidata dagli automobilisti di domani: fondamentale, dunque, aggiornare i programmi di esame per i giovani che si abilitano alla guida. Tali programmi, infatti, sono ancorati alle auto di ieri, mentre – secondo la Fondazione Caracciolo – dovrebbero includere gli elementi di innovazione già presenti oggi sia in materia di guida assistita e autonoma che di nuovi vettori energetici. Una valutazione condivisa anche dal 77% del campione che ha risposto al questionario, concorde sul fatto che i corsi per la patente di guida dovrebbero essere integrati con informazioni sull’uso degli ADAS.

L’energia che muove l’auto di domani deve essere green

L’energia pulita, necessaria perché l’auto elettrica possa dirsi veramente a «zero emissioni» in tutto il suo ciclo di vita, già oggi non copre il 50% del fabbisogno della mobilità e non riuscirà a soddisfare domani la domanda crescente, richiedendo l’impiego combinato di fonti pulite e fonti fossili tradizionali. I benefici legati all’uso di alcune soluzioni zero emissive ma altamente «energivore» – come l’idrogeno (specie se verde) o gli e-fuel – rischiano di peggiorare il mix energetico di altri settori.

Oltre a promuovere lo sviluppo di fonti rinnovabili, risulta fondamentale comprendere il dispendio energetico delle diverse soluzioni disponibili. Secondo le elaborazioni contenute nello studio, l’auto elettrica risulta una tecnologia energeticamente molto conveniente, con un consumo di 14,5 kWh ogni 100 km, ma l’HVO da UCOs (carburanti basso emissivi derivanti da scarti agricoli o alimentari) appare altrettanto efficiente, con un consumo inferiore, pari a 10,09 kWh ogni 100 km. Particolarmente energivori risultano invece gli e-fuel, che presentano un consumo di 156,8 kWh ogni 100 km, un valore 15 volte più elevato rispetto al precedente.

85% degli italiani continuerà a comprare benzina o diesel nei prossimi 10 anni

Tra le criticità che limitano la diffusione dei veicoli elettrici, la più rilevante è rappresentata dai tempi di rinnovo del parco circolante, rinnovo che si compie nell’arco di più decenni. L’analisi dei dati storici delle radiazioni per fascia d’età dimostra, infatti, come oltre un quarto dei veicoli radiati abbia un’età compresa tra i 10 e i 15 anni e la quota più elevata di radiazioni sul totale radiato riguardi i veicoli della fascia 15-20 anni. Per queste ragioni, l’aumento significativo nelle vendite di veicoli elettrici e ibridi (in parte indotto dalla generosa politica di incentivi pubblici degli ultimi anni) ha effetti quasi impercettibili sul parco.

Al 31 dicembre 2022, infatti, questi veicoli rappresentavano lo 0,4% del parco circolante. Una criticità confermata dalle risposte fornite dal campione intervistato: la stragrande maggioranza – 85% – ritiene che, per i prossimi 10 anni, continuerà ad acquistare auto termiche o ibride, mentre solo il 14% pensa all’acquisto di un’auto elettrica.

Leasing sociale: una misura concreta ed immediatamente perseguibile

Per almeno un trentennio, la percentuale di veicoli termici datati che circolerà sulle nostre strade resterà significativa. Oggi, il prezzo di un veicolo elettrico a batteria è più che doppio rispetto a quello di un veicolo termico, cosa che – secondo il campione intervistato – rappresenta un freno alle politiche complessive di rinnovo del parco. Per ridurre, entro il 2050, le emissioni inquinanti si rendono opportuni incentivi economici all’acquisto di modelli di bassa gamma (termici, ibridi o elettrici), purché ecologici, indirizzati soprattutto alle categorie meno abbienti. Seguendo l’esempio francese, potrebbe essere attivato un leasing «sociale» da parte dello Stato, con facoltà per le famiglie a minor reddito di usufruire da subito di un’auto più sostenibile, tramite il pagamento di un modesto canone mensile e la possibilità di «riscattare» il mezzo con una rata finale. 

◘ Sticchi Damiani: “azioni coordinate in una politica di lungo periodo”

“La mobilità di domani – ha dichiarato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, in apertura dei lavori della Conferenza del Traffico – sarà un ecosistema complesso. Per arrivarci, occorre lavorare oggi su un insieme di criticità che richiedono un sistema integrato di azioni, coordinate da una politica di lungo periodo che favorisca l’evoluzione tecnologica dei veicoli, l’ammodernamento delle infrastrutture stradali ed energetiche, l’adeguamento della normativa e la diffusione di una nuova cultura della mobilità responsabile e sostenibile per tutti”.

◘ Giuseppina Fusco: “serve un approccio realistico e tecnologicamente neutro”

Secondo Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo e Vice-Presidente ACI, “Per tradurre in politiche concrete e razionali gli scenari virtuosi prefigurati nei programmi, è necessario mantenere un «approccio realistico e tecnologicamente neutro», che tenga conto degli importanti traguardi raggiunti dalla nostra industria, in virtù dell’ingegno e degli investimenti in ricerca e sviluppo che l’Italia ha portato avanti in questi anni. Un significativo contributo alla decarbonizzazione della mobilità può derivare dai biocarburanti avanzati, già utilizzabili nei veicoli in circolazione, che offrono livelli emissivi analoghi a quelli dei veicoli elettrici e consumi energetici addirittura inferiori. Senza contare i benefici in termini di economia circolare”. 

◘ Matteo Salvini: “interessante il leasing sociale, ma non sia auto di cittadinanza”

“La sicurezza stradale è uno dei primi cantieri che abbiamo avviato – ha sottolineato il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo alla Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’ACI – e in questi giorni il testo definitivo è all’esame della Commissione Trasporti della Camera, con scadenza per gli emendamenti la prossima settimana. Conto che entro l’inizio del prossimo anno sia norma di legge, con tutto quel che ne consegue, a cominciare dall’alcol-lock per i recidivi della guida in stato di ebrezza e la sospensione breve della patente”.

Salvini mostra grande interesse per la proposta di «leasing sociale» avanzata dall’ACI tanto da affermare che “il principio è sacrosanto e il progetto va approfondito, ma vedendo l’uso e l’abuso di certi strumenti in Italia, va scongiurata ogni sorta di «auto di cittadinanza» o «bonus» senza senso come quello delle facciate degli edifici”. 

Confronto sinergico tra i player della mobilità

Oltre a coinvolgere le Istituzioni pubbliche, ACI ha sempre previsto un tavolo tecnico nella Conferenza del Traffico per stimolare la sinergia tra i principali interlocutori del settore della mobilità.

In questa edizione sono stati ad intervenire 11 soggetti: Omar Imberti, Head of Sales ABB EMobility; Fabrizia Vigo, Responsabile Relazioni Istituzionali, coordinamento Gruppo Costruttori Anfia; Gianluigi Iacobone, Direttore studi e strategie e CEO Office – Autostrade per l’Italia; Andrea Arzà, Presidente Assogasliquidi; Maurizia Bagnato, Sales and Innovation Director Bosch Mobility; Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution Eni; Francesco Naso, Segretario Generale Motus-E; Andrea Ricci, Director Greenture Snam; Giovanni Murano, Presidente Unem; Andrea Cardinali, Direttore Generale Unrae; Rossella Sebastiani, Dirigente Responsabile servizio auto ANIA.

[ Tony Colomba ]

 

Per approfondimenti

La sintesi dello studio:

https://fondazionecaracciolo.aci.it//app/uploads/2023/11/Summary-Auto-di-domani.pdf

Lo studio completo:

https://fondazionecaracciolo.aci.it//app/uploads/2023/11/AUTO-DI-DOMANI.pdf

 

Angelo Sticchi Damiani (Presidente ACI) insieme a Matteo Salvini (Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture)