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L’Assemblea annuale di Assogasliquidi: contro lo smog GNL e GPL

Nel 2018 i consumi di GPL in Italia a 3,3 milioni di tonnellate. Continua la crescita del GNL: +56% di consumi nel 2018

Si è svolta oggi a Roma l’Assemblea annuale di Assogasliquidi, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le aziende che distribuiscono GPL (gas di petrolio liquefatto) e GNL (gas naturale liquefatto) in tutti i diversi utilizzi, nonché le aziende titolari delle infrastrutture di approvvigionamento e le imprese che forniscono apparecchiature, impianti e servizi di trasporto del prodotto.

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L’Assemblea – preceduta dalla tavola rotonda «Il settore dei gas liquefatti. Piena legalità e rispetto dell’ambiente», cui hanno partecipato relatori di primario rilievo del mondo istituzionale e scientifico – è stata la giusta occasione per fare il punto sul settore, sugli scenari futuri e sulle novità in termini normativi.

Al dibattito, oltre al Presidente di Assogasliquidi Francesco Franchi, hanno partecipato l’on. Davide Crippa, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, il Gen. Giuseppe Arbore, del Comando generale della Guardia di Finanza, il dott. Tullio Berlenghi, del Ministero dell’Ambiente, l’ing. Mario Carmelo Cirillo dell’ISPRA, l’ing. Filippo Dattilo, del Ministero dell’Interno-Dipartimento dei Vigili del Fuoco.

Le recenti novità introdotte in materia di distribuzione e di vendita di GPL con la Legge di Bilancio 2019, hanno rafforzato ulteriormente i profili di legalità e il quadro sanzionatorio del settore e proprio a questo riguardo Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi, ha dichiarato che “la migliore identificazione dei requisiti degli operatori del settore e un sistema di sanzioni più severo rappresentano due utili strumenti che contrasteranno i comportamenti illeciti, a vantaggio della sicurezza e della qualità del servizio al consumatore. Assogasliquidi ritiene che la strada della legalità, grazie a questo ancor più stringente controllo sulla piena compliance delle imprese, sia imprescindibile: il 2019 sarà l’anno dell’applicazione dei nuovi adempimenti, su cui le istituzioni coinvolte saranno chiamate a rafforzare il coordinamento per la repressione degli illeciti, in particolare il riempimento abusivo di bombole e piccoli serbatoi”.

Il settore del GPL

Nel 2018 il fabbisogno in termini di consumi globali di GPL è stato pari, secondo le stime del Ministero dello Sviluppo economico, a 3,3 milioni di tonnellate, di cui 1,7 milioni per uso combustione e 1,6 milioni per uso autotrazione. Il dato è in linea con la media degli ultimi cinque anni e in leggera flessione (-2,8%, di cui -2,5% nel settore combustione e -3,1% nel settore autotrazione) rispetto al 2017.

I primi due mesi di questo 2019 hanno fatto però registrare un’inversione di tendenza con 355.000 tonnellate assorbite dal mercato (222.000 per uso combustione +15% e 133.000 per uso autotrazione +3,1%), cifra corrispondente ad una crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore auto, le immatricolazioni di nuovi veicoli hanno fatto registrare nel 2018 una riduzione del 3,5%, in linea con l’andamento del mercato dell’auto, con una quota sulle immatricolazioni totali invariata rispetto all’anno precedente e pari al 6,5%. Nei primi due mesi dell’anno, invece, le immatricolazioni di auto GPL sono cresciute del 3,1%.

I dati mostrano che le auto a benzina ricadono per il 78% nelle classi più inquinanti, da euro 0 a euro 4, per un totale di 14 milioni di auto – ha detto Francesco FranchiSe solo si convertisse a GPL il 50% di questi veicoli, si otterrebbe un vantaggio ambientale e per la salute umana enorme, pari a 1,3 milioni di tonnellate all’anno di CO2 e circa 1.000 tonnellate all’anno di NOx (precursore della formazione di polveri sottili). Diventa pertanto utile e conveniente, sia dal punto di vista ambientale che economico, incentivare tali conversioni”.

Secondo Assogasliquidi servirebbero pertanto – visto il basso impatto di questi carburanti – misure di promozione per l’acquisto di auto a GPL, misure di premialità sulla tassa automobilistica, accesso alle ZTL e la conferma dell’esclusione dai blocchi del traffico.

Il settore del GNL

Verificato che il 2018 ha confermato la forte crescita del GNL (consumi +56%, stazioni di servizio, più che raddoppiate), durante la tavola rotonda è stata sottolineata la necessità di adottare misure che promuovano ancora di più l’uso di GPL e GNL: carburanti puliti, già pronti e disponibili, che proprio per le loro caratteristiche di sostenibilità ambientale, possono dare un forte aiuto al Paese nel raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione.

Nel corso della mattinata è stata anche evidenziata la notevole crescita del GNL, come sottolineato dalle parole del Presidente Franchi: “Il 2018 ha visto un forte sviluppo della rete di distribuzione del GNL quale carburante per il trasporto pesante e per le utenze industriali off-grid. Inoltre, è stato inaugurato il primo cantiere per un deposito di Small Scale LNG in Sardegna e stanno andando avanti gli iter autorizzativi per le altre infrastrutture, a testimonianza del grande impegno ed interesse delle imprese a investire in questa fonte, pulita e dalle enormi potenzialità. Assogasliquidi sta collaborando con le istituzioni competenti per giungere al completamento di quanto ancora necessario dal punto di vista normativo e tecnico per garantire lo sviluppo dell’infrastruttura di approvvigionamento e distribuzione del GNL. È indispensabile che l’Italia non solo sfrutti i vantaggi ambientali di questa fonte ma intercetti anche il traffico marittimo nel Mediterraneo, con benefici per la cantieristica navale, il turismo e la movimentazione merci. È’ necessario intraprendere azioni che favoriscano lo sviluppo delle infrastrutture e del GNL, quali ad esempio norme di defiscalizzazione per la costruzione di depositi e/o distributori di GNL nei porti e tariffe portuali che agevolino l’utilizzo di mezzi marittimi a GNL”.

Il Settore termico

Per quanto riguarda l’utilizzo dei combustibili nel settore termico, anche alla luce dei numerosi studi scientifici realizzati da istituti di ricerca pubblici, che hanno evidenziato il forte impatto in termini di emissioni inquinanti degli impianti a biomassa (legna e pellet), l’Associazione auspica l’adozione di misure che limitino l’uso di tali impianti, particolarmente nocivi per aria e salute.  

Per questo, sarebbe auspicabile un’inversione di rotta delle scelte pubbliche finora adottate, introducendo una revisione degli strumenti di incentivazione, come il conto termico e le detrazioni fiscali, riservando il primo solo agli impianti classificati almeno in classe 4, in sostituzione di impianti più vetusti, e concedendo le seconde esclusivamente agli impianti con classe emissiva pari a 5.

[ Redazione Motori360 ]