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Renault investe 28 milioni di euro in un centro prove veicoli elettrici a Lardy

Renault prosegue la sua offensiva sulla mobilità elettrica inaugurando il 14 novembre a Lardy (Francia), un nuovo centro prove dedicato ai veicoli elettrici. Il centro è il risultato di un investimento di 28 milioni di euro e di tre anni di lavoro di messa a punto degli organi elettrici, che consentono oggi a Renault di offrire una gamma di veicoli 100% elettrici, potenti, sicuri e con un eccellente livello di qualità.

Fulcro strategico per l’implementazione delle nuove tecnologie “verdi”, questo centro prove raggruppa la maggior parte delle strutture di collaudo di motori elettrici e batterie. Avviato nel 2009, il centro è stato progressivamente ampliato fino a occupare l’attuale superficie di 3300 m2 con un centinaio di banchi prova. Da tre anni il polo conduce un importante programma di prove, messe a punto e convalide delle performance, dell’affidabilità e della sicurezza degli organi elettrici che equipaggiano i veicoli della gamma Z.E.[1] Tre anni che hanno permesso ai tecnici e agli ingegneri di Lardy di maturare vaste competenze nelle tecnologie di propulsione elettrica.

Test per assicurare la durata e la performance degli organi elettrici

Renault ha recentemente lanciato Kangoo Z.E. e Fluence Z.E., due dei quattro veicoli elettrici di nuova generazione che saranno commercializzati nel giro di un anno. La messa a punto di questi modelli innovativi ha richiesto l’esecuzione di una serie di test su prestazioni, sicurezza e resistenza dei nuovi componenti: motore elettrico, elettronica di potenza e batteria. A Lardy, Renault ha installato strutture di collaudo dedicate, ingrandendo progressivamente il polo tecnico dal 2009 a oggi. Attualmente occupa due edifici e dispone di un centinaio di banchi prova su una superficie di 3300 m2.

8 banchi prova per i motori elettrici: a differenza dei banchi per motori termici, alimentati a carburante, qui la fonte energetica è l’elettricità fornita da un simulatore di batteria a 400 V. Sui banchi si mettono a punto i motori e la relativa elettronica di potenza, valutandone le performance (coppia, potenza, efficienza, guidabilità, omologazione, sicurezza). Viene anche testata la resistenza dei motori a vibrazioni e cicli termici estremi, che rappresentano l’equivalente di 20 anni di funzionamento e/o 300.000 km.

6 banchi prova per l’elettronica di potenza (caricatore, inverter, convertitore): collaudano la resistenza a bruschi sbalzi di temperatura associati a sollecitazioni elettriche.

41 banchi in camere climatiche per le batterie agli ioni di litio: simulano l’invecchiamento accelerato delle batterie agli ioni di litio sottoponendole a cicli ripetuti di carica/scarica (normale, accelerata, rapida) totale o parziale, a diverse temperature.

Celle, moduli, pacchi batterie, elettronica di potenza: tutti i componenti sono testati e validati, dalle unità elementari ai sistemi completi. Ogni anno a Lardy, una trentina di ingegneri e tecnici specializzati esegue circa 170.000 ore di prove.

58 altri banchi riservati all’ottimizzazione delle performance delle batterie di avviamento a 12 V e allo studio di una seconda vita per le batterie agli ioni di litio.

A questi numeri si aggiungono i banchi prova gestiti dai partner aziendali.

Batterie: test in condizioni estreme per garantire la sicurezza

Il polo di Lardy attua un programma composto da 15 diverse prove per simulare condizioni d’uso estreme a carico delle batterie di trazione agli ioni di litio. Si testano le peggiori ipotesi: dal cortocircuito all’incendio, passando per l’immersione e la caduta della batteria. Nulla viene lasciato al caso. Solo nel 2011, i test saranno un centinaio, realizzati all’interno dell’azienda o a cura di società partner[2] specializzate in questi campi.

Gli ingegneri Renault di Lardy hanno approfondito le proprie competenze nell’ambito di un programma di riconversione/mobilità del personale con una formazione ad hoc incentrata sulle tecnologie di propulsione e i motori elettrici. Le prove in condizioni estreme, in particolare, richiedono un know-how specialistico in vari ambiti: meccanica, elettrotecnica, chimica (analisi dei gas), elettrochimica, termodinamica, prove di impatto e crash test, misure e strumentazione, sicurezza (test dei potenziali rischi), incendio…


[1] Zero emissioni in fase di utilizzo

[2] Tra i partner vi sono l’INERIS (Institut National de l’EnviRonnement Industriel et des riSques), il CNPP (Centre National de Prévention et de Protection) e la SNPE (Société Nationale des Poudres et Explosifs).