Si è tenuta in territorio tedesco e polacco la ventesima edizione del Rally Breslau. Una gara completa e massacrante che quest’anno ha visto salire al terzo gradino del podio i nostri connazionali Bragalone e Centra su Defender 90
Il 2013 è un anno molto importante per il Rally Breslau che nel corso dei suoi venti anni di storia è entrato di diritto tra le gare leggendarie del mondo del fuoristrada internazionale. La ventesima edizione (29 giugno-6 luglio) è partita dall’Eurospeedway di Lausitzring (Germania) dove si è svolto il prologo, molto spettacolare, e la prima tappa nella foresta oltre che all’emozionante “warm up” nella pista asfaltata.
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Il campo successivo è stato installato a Drawsko (Polonia) nei pressi della vasta area militare dove per quattro giorni si è sviluppata la gara su di un terreno che ha offerto ai partecipanti alla gara tutte le tipologie di percorso classiche della Breslau.
Oltre ai tratti veloci e di navigazione, le fangaie ed i guadi hanno fatto veramente la differenza in termini di classifica. Guadi e fangaie che hanno messo a dura prova sia mezzi che piloti e navigatori.
Fondamentale l’ultima tappa Zagan-Zagan dove non sono mancati alcuni colpi di scena come il ribaltamento del Toyota del tedesco Haehle in lizza per la vittoria poi conquistata.
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Anche i Quad e gli SSV hanno dovuto faticare in queste avverse condizioni.
Tra i 4×4 sicuramente il più straordinario, veloce e sfortunato è stato Jim Marsden del team Gigglepin (Inghilterra), vincitore nella classifica dei team, che ha veramente dato spettacolo con il suo Defender Proto. Se Jim non fosse stato attardato da alcune noie meccaniche sarebbe stato sicuramente tra gli aspiranti alla vittoria.
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I francesi, insieme ai tedeschi ed all’equipaggio italiano, sono stati i team che più hanno lottato duramente e sportivamente, mettendosi ben in mostra davanti a tutti, per il podio nella categoria auto. La classifica in questa classe vede vincitori, come già accennato, i tedeschi Martin Haehle e Wolfgang Braun su Toyota-BMW proto, al secondo posto i francesi Cedric Poncher e Damien Kermorvant anch’essi su un prototipo di base Toyota e superbamente terzi i nostri connazionali Marco Bragalone e Pericle Centra a bordo di un Defender 90 con poche ed essenziali modifiche ma non certamente trasformato in prototipo.
Fino all’esposizione delle classifiche non si era sicuri del loro terzo posto in quanto il francese Luc Raufie gli stava con il fiato sul collo; alla fine, per un minuto di vantaggio, gli italiani sono riusciti nell’impresa leggendaria di essere annoverati per un podio nel Rally Breslau.
A loro va tutto il nostro plauso che si unisce agli innumerevoli complimenti ricevuti sul campo da avversari e organizzatori.
Tra i camion, dove abbiamo visto in gara lo sfortunato equipaggio italiano Mutti Marino-Zambelli Roberto, la lotta per il podio finale è stata molto serrata con numerosi cambiamenti di posizione durante la settimana; alla fine tra i truck sotto le 7,5 tonnellate ha primeggiato il giovane equipaggio composto da Patrick Toepfer, Inga Budde e Rainer Henzig su Unimog.
I Quad sono dominio assoluto dei polacchi che piazzano tre loro uomini nelle prime tre posizioni: primo Remigiusz Kusa, secondo Piotr Ceklarz e terzo Maciej Markiewicz.
La Francia ha fatto da padrona tra i Side by Side con la vittoria di Christophe Courtin navigato da Piotr Wnek. Ed infine tra le moto, dove abbiamo visto partire quattro piloti italiani, la vittoria è appannaggio dell’Olanda con Henk Kuniman. Tra i bikers azzurri, Stefano Chiussi, il più esperto di questa corsa, e Saltori Michele sono stati i più sfortunati e si sono dovuti ritirare per la rottura del motore uno e per varie noie meccaniche l’altro. Giampietro Dal Ben e Olivetto Matteo sono riusciti ad arrivare alla fine della Breslau; hanno faticato e sudato per guadagnarsi ogni chilometro di questa corsa ma sicuramente saranno soddisfatti di aver visto il traguardo finale.
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La ventesima edizione ha quindi degnamente celebrato la storia di questa mitica corsa che nel corso degli anni si è attestata come una delle competizioni più difficili e complete del fuoristradismo internazionale. La Breslau non è certo una gara per tutti! Bisogna essere portati per la fatica ed i sacrifici oltre che essere veloci e bravi nella navigazione; si devono amare l’acqua, i guadi e le fangaie…!
Paolo Baraldi
foto dell’autore