Era il lontano 1969 quando l’allora piemontesissima Pininfarina oggi pertinente all’indiana Mahindra, presentava la Sigma, uno studio di Formula 1 sicura che, all’epoca delle cosiddette bare di fuoco (le Formula 1 di allora erano chiamate così a causa dei serbatoi alloggiati nelle fiancate) presentava la Sigma F1 con motore Ferrari, uno studio per allora rivoluzionario; alcuni dei concetti di allora sono stati oggi ripresi nella H2 Speed, un mezzo che – grazie alla tecnologia «Full Hydrogen Power» firmata GreenGT che l’ha dotata di un propulsore «elettrico-idrogeno» fuel cell – rappresenta la prima auto ad idrogeno al mondo pensata in chiave racing.
La H2 Speed di Pininfarina dopo la presentazione di Ginevra (dove è stata premiata come «Best Concept» del Salone) e le successive tappe di Villa d’Este, Alassio, Torino e Le Mans, dove è stata ospitata nello spazio Michelin in occasione dell’appena terminata 84° edizione dell’omonima 24 Ore, si accinge a superare la Manica per approdare dal 23 al 26 giugno, al Goodwood Festival of Speed, sempre ospite dello stand Michelin.
Il progetto è stato impostato e realizzato esclusivamente in chiave prestazionale ed aerodinamica senza nulla concedere all’estetica fine a se stessa funzione delle prestazioni e dell’efficienza, senza nessuna concezione all’estetica pura.
Punti di contatto con la «vecchia» Sigma F1 si ritrovano, combinazioni cromatiche a parte, nel posizionamento dei serbatoi lungo le fiancate ma in posizione protetta, allora da una struttura in alluminio, oggi da una cellula in carbonio, allora per la benzina, oggi per l’idrogeno a 700 bar di pressione.
Della Sigma Pininfarina abbiamo parlato anche in: https://www.motori360.it/29511/ferrari-f1-la-vedremo-un-giorno-cosi/.
Caratteristiche tecniche conosciute Pininfarina H2 Speed
Potenza: 503 cv
Emissioni: Zero, solo vapore acqueo
Accelerazione 0-100 km/h: 3,4”
Velocità massima: 300 km/h
Dimensioni: lunghezza, altezza, larghezza: 4,7 – 1,08 – 2 metri
Peso: 1.420 kg