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Peugeot RCZ R: test su strada della maggiorata… francese

Curve colme di promesse, voce rauca e sensuale, temperamento a go-go: una vera star

La Peugeot RCZ R è una vettura cattura-sguardi. Fa girare più di una testa, solletica l’immaginazione e provoca domande. Certo è che la livrea dell’esemplare affidataci in prova, di un ben carminio metallizzato con tettuccio in carbonio, montanti nero opaco e cerchi da 19” non faceva nulla per passare inosservata; assetto ribassato, grinta visibile e sound facevano il resto.

L’auto è più compatta di quanto non sembri (è lunga 4,29, larga 1,85 e alta 1,35 metri) mentre il passo di 2,61 metri, non cortissimo su questo corpo vettura, aiuta parecchio nelle curve in appoggio da grande velocità, mentre le dimensioni complessive la rendono ben gestibile anche in ambito urbano, ma andiamo con ordine.

Meccanica

Immaginiamo che chiedere allo staff di Peugeot Sport di metter mano ad un mezzo come la RCZ «normale» sia stato come offrire una caramella ad un bambino… Ed ecco quindi che questi geniacci del tuning hanno rivoltato come un guanto – ma non stravolto – la già ottima base di partenza partendo dal cuore, ossia il 4 cilindri 1.6 THP con monoblocco in alluminio i cui pistoni (sviluppati assieme alla Mahle) sono forgiati e realizzati con un particolare alluminio utilizzato anche in Formula 1 in modo da resistere alla maggiore pressione di immissione del turbo twin-scroll maggiorato che porta potenza massima e coppia a 270 cavalli a 6.000 giri/min e 330 Nm a 1.900 giri (dati superiori a quelli propri delle RCZ Cup che corrono l’omonimo Campionato).

Mentre i pistoni sono raffreddati a getto d’olio (con doppio ugello) anche le bielle sono state completamente riviste ed adottano cuscinetti con rivestimento in polimero (brevetto Mahle).  Il turbo è abbinato ad un nuovo collettore di scarico in acciaio che, derivato dalle competizioni, permette di mantenere senza inconvenienti temperature di esercizio maggiori rispetto ai collettori di serie.

Per poter gestire al meglio questa cavalleria la RCZ R è stata dotata di un differenziale meccanico Torsen a slittamento limitato, nonché di freni a disco autoventilanti da 380 all’anteriore e 290 mm al posteriore.

E, a proposito di «derrière», non possiamo non citare il doppio scarico dal quale esce un sound cupo ai bassi regimi che, con il salire dei giri, acquista una sonorità che non lascia indifferenti.

Abitacolo

Apri la portiera di sinistra e la prima cosa che salta agli occhi è il tuo «ufficio»: i sedili avvolgenti (fianchetti in pelle con seduta e schienale in Alcantara, che si conferma essere un ottimo antiscivolo) trattengono efficacemente senza «strizzare» e sono rigidi (cosa che permette di assorbire i movimenti dell’auto senza eccessive intermediazioni) senza risultare scomodi; del resto chi opta per un mezzo del genere ricerca non la comodità ma una rigidità del complesso-macchina in grado di dare il giusto feeling di guida e di sensazioni.

Un paio di appunti, si tratta comunque di peccati veniali, ci sentiamo di farli: il primo su tutti riguarda la mancanza del pulsante di accensione, preferibile su questo tipo di auto, alla classica chiave che invece la RCZ e la RCZ R hanno; il secondo punta il dito sull’infotainment comune non solo alla «RCZ base» ma – salvo errore – anche a qualche altro modello Peugeot; un’auto così particolare avrebbe forse meritato di più…

10 e lode invece per la capienza del vano bagagli (321 o 639 litri) e per l’ampiezza ed angolo di apertura del suo cofano. Analoga votazione va alla posizione di guida che tra le regolazioni del sedile e quelle del volante (in altezza e profondità) è ergonomicamente corretta. Difficoltoso invece raggiungere la cintura di sicurezza.

Su strada

L’auto si trova a proprio agio ovunque: dal percorso più tortuoso a quello più veloce e guidato, passando per il misto da media velocità, la RCZ R è sempre in grado di offrirti il massimo. Grazie al pacchetto formato da cerchi da 19” e gomme da 235/40, da assetto giustamente rigido con rollio contenuto e dal differenziale meccanico autobloccante, l’auto è estremamente precisa e, nonostante sia una trazione anteriore molto potente, non è – se si agisce con la dovuta perizia – sottosterzante poiché il Torsen permette di stringere bene le traiettorie. Persino su fondo bagnato ci si possono togliere belle soddisfazioni a patto di guidare delicatamente d’anticipo, graduare la pressione sui pedali e gestire la potenza con l’utilizzo di marce alte; a questo proposito vale ricordare che in sesta marcia la RCZ R passa da 80 a 120 km/h in 6”8 e questo la dice lunga sulla fruibilità del propulsore.

Quello che ci è piaciuto un po’ meno è stato il comportamento su fondi irregolari caratterizzati da avvallamenti continui: in questo caso occorre prima di tutto essere prudenti poiché un’accelerata a fondo con marcia bassa può portare a scarti improvvisi dell’avantreno e quindi il volante va ancora più saldamente tenuto in pugno.

Con questi accorgimenti la RCZ R darà sempre il massimo ovviamente difficilmente raggiungibile su strada se si rispettano i limiti ben inferiori ai 250 km/h autolimitati… mentre le doti di accelerazione (0-100 km/h in 5,9 s) si possono viceversa ancora gustare bene e, a proposito di limiti, godiamoci i circa 15 km/litro regalatici dai 130 km/h autostradali…

Consumi a parte (una piacevole sorpresa che certo non è in cima alla lista delle priorità del cliente-tipo) la RCZ R è in definitiva un’auto da track-day come dimostra anche il rapporto peso/potenza di 4,7 kg/cv (ottenuto ovviamente grazie all’aumento della potenza ma, in piccola parte, anche in funzione della quindicina di chili in meno rispetto al modello base…).

I costi

Si parte da 41.900 euro. Sono 10mila euro tondi in più rispetto alla sorellina minore, giustificati da tutto quanto abbiamo sinora descritto. Naturalmente l’auto in prova era full optional (tetto in carbonio, sistema di navigazione satellitare con connessioni Bluetooth e presa USB, sensori di parcheggio anteriori, allarme volumetrico ed impianto audio JBL da 240 watt) per un costo globale di 45.030 euro.

10mila in più della RCZ «normale» dicevamo, ma anche 10.000 euro in meno di qualche compatta sportiva tedesca di analoghe caratteristiche ma minore abitabilità ai sedili posteriori e minor volume del vano bagagli… 

[ Tony Colomba ]

Servizio fotografico: Valentina Faraone

 

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