La casa del Cavallino Rampante ha presentato il nuovo fiore all’occhiello della gamma sports cars, all’anagrafe 296 Speciale. Rivista in ogni singolo dettaglio ed elaborata sotto attente mani, la 296 GTB ha trovato ora la sua massima espressione in fatto di design e performance ed è pronta a stupire
È passato poco più di un decennio da quando, per l’ultima volta, Ferrari ha fatto uso della sigla «Speciale» su un modello stradale. In quel caso l’aggettivo era legato all’evoluzione della 458 Italia, la 458 Speciale.
Come fu all’epoca per la 458, anche per la 296 il design è stato completamente rivisitato con l’accredito di numerosi particolari tratti da modelli iconici del marchio come SF90 XX Stradale, FXX-K e 296 Challenge.
Ancora una volta Maranello ha saputo conciliare bellezza e performance. Con le nuove modifiche legate alla carrozzeria e dunque anche all’aerodinamica, la 296 Speciale ha guadagnato – rispetto alla versione base 296 GTB – 435 kg di carico aerodinamico alla velocità di 250 km/h.
L’aerodinamica
Sin dal giorno della sua presentazione, la 296 GTB è parsa al pubblico come una Ferrari dalle linee piuttosto morbide, pulite diremmo.
A favore di ciò, anche per la versione speciale, l’équipe di designers capeggiata da Flavio Manzoni ha optato per mantenere una linea sobria, aggiungendo elementi a scopo aerodinamico in perfetta armonia con la filosofia della vettura base.
Il frontale, sfinato per l’occasione stile SF90 XX, fa spazio a nuove griglie per il raffreddamento e ad un sistema aerodinamico simile all’s-duct ma – a differenza di quanto si possa credere – evita il passaggio tipico dei flussi direttamente dalle griglie per sfogare sul cofano (s-duct) compiendo invece un tragitto più lungo e complesso.
Il sistema in questione ci è stato presentato come AeroDumper che – come si deduce dal termine inglese «dump» – funziona attraverso un ribaltamento, in questo caso delle masse d’aria.
Difatti, una volta scontratasi sul muso della vettura, l’aria non si inserisce al suo interno attraverso le griglie bensì finisce sul nuovo fondo vettura, ridisegnato ad hoc per l’occasione, attraverso lo splitter anteriore che svolge proprio la mansione di convogliare i flussi.
Una volta indirizzata sul fondo, l’aria viene ripescata e immessa nella parte anteriore della vettura sfociando, infine, attraverso le prese di sfogo dei flussi poste sul cofano anteriore.
Nonostante la vettura sia ricca a 360° di elementi aerodinamici, l’attenzione viene catturata dal posteriore, il quale si evolve facendo spazio a nuovi flap laterali in stile FXX-K, un nuovo spoiler mobile capace di giocare con i livelli di downforce in base alle necessità, e ultimo, ma non per importanza, un nuovo disegno delle pance laterali posteriori in stile 296 Challenge, utili a sfogare al meglio i vortici d’aria sporca generata dagli pneumatici posteriori.
Gli interni
L’abitacolo resta pressoché invariato, il lavoro più grande si concentra sul taglio del peso attraverso l’utilizzo della fibra di carbonio che diventa protagonista assoluta di un interno ora più spartano e al tempo stesso leggero.
La meccanica
Sulla meccanica la Casa di Maranello non si è risparmiata portando numerosi aggiornamenti riguardanti il motore endotermico, il cambio e l’unità elettrica MGU-K.
Nulla di diverso riguardante il motore in sé e per sé che resta il 6 cilindri a V di 120°; le vere novità riguardano i componenti, sostituiti quasi per la totalità con pezzi in titanio o irrobustiti come nel caso dei pistoni.
La sostituzione delle parti con componenti in titanio è un’idea che si sviluppa dall’esperienza maturata nel WEC attraverso la pluri-premiata 499P e la sorellina della GT Class, la 296 GT3.
Attraverso queste modifiche, gli ingegneri del Cavallino Rampante sono riusciti a limare 9 kg di peso sullo stesso propulsore e a incidere del 15% sull’alleggerimento totale della vettura.
Come se non bastasse il lavoro già effettuato sulla componente endotermica, anche l’unità elettrica MGU-K ha subito importanti migliorie che hanno portato la potenza di picco ad un totale di 180 cavalli tra i 6.000 e gli 8.000 giri/min.
Per sostenere i poderosi 880 cavalli, sono state previste anche modifiche all’assetto che ha fatto spazio a nuovi ammortizzatori Multimatic di derivazione 296 GT3 e nuove molle in titanio capaci, insieme ai nuovi ammortizzatori, di migliorare la rigidità e accrescere l’accelerazione laterale del 4% rispetto alla 296 GTB.
Una volta migliorata la percorrenza in curva, i tecnici della Ferrari hanno studiato un nuovo sistema denominato «Extra Boost» al fine di garantire un surplus di potenza nei rettilinei e un tempo ancora più inferiore sul giro secco. L’Extra Boost è usufruibile solo nella modalità «Qualify» del manettino posto sul volante.
[ Cristiano Fortini ]