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Maserati Quattroporte diesel

Per la prima volta l’ammiraglia modenese “cede” al diesel. Ma le prestazioni sono al top

Non esistono più tabù nel mondo dell’auto, il progresso e le esigenze del mercato li hanno spazzati via, uno dopo l’altro. E così via libera a Jaguar station wagon, fuoristrada marchiati Porsche e a breve anche una BMW a trazione anteriore. In questo contesto “rivoluzionario” sembra quasi naturale che anche la Maserati Quattroporte abbia dovuto integrare la propria gamma con un propulsore diesel.

Lo monta anche la Ghibli 

Ma non c’è niente di male, in fondo i benzina V6 e V8, seppur entusiasmanti, relegano la Quattroporte ad un ruolo marginale in una nicchia già di per se poco consistente (per lo meno in Europa). Ben venga allora il super-diesel di 2.987 cc sviluppato dalla VM e già adottato dalla nuova Ghibli. Si tratta di un 6 cilindri a V common rail a iniezioni multiple di gasolio e compressore a geometria variabile, accoppiato ad un sistema start/stop. 

Normale o Super… bollo! 

Solo in Italia, questo propulsore è declinato in due versioni, entrambe con 570 Nm di coppia (che diventano 600 con overboost): la prima, che potremmo definire “anti-superbollo” dispone di 250 cavalli, va da 0 a 100 in 6,8 secondi e tocca una punta massima di 240 km/h, l’altra, invece, esprime 275 cv, brucia lo zero-cento in 6,4 secondi e vola a 250 km/h. E il rumore? Da vera Maserati, grazie agli attuatori acustici che in base alla modalità di guida scelgono la colonna sonora che fuoriesce dai quattro tubi di scarico.

Valerio Maura

 

 

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