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L’italiano che ideò e disegnò la prima automobile al mondo nel 1335: Guido da Vigevano

L’automobile con motore a scoppio sono oggi un miliardo e duecento milioni in tutto il mondo. Il mezzo di trasporto che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, di trasportare le merci e semplicemente di vivere, nasce attorno al 1886 prodotta dalla Casa automobilistica tedesca Benz&Cie.

Molti secoli prima, nel 1335, un ingegno italiano, Guido da Vigevano progetta la prima automobile ovvero “un veicolo in grado di muoversi da solo, senza l’intervento di forza muscolare animale o umana”. Il carro da guerra a vento è descritto e abbozzato nel Texaurus, il «tesoro» scritto per il Re di Francia Filippo VI, manoscritto che narra la conquista della Terra Santa. Nelle intenzioni del suo ideatore il carro da guerra doveva consentire alle truppe cattoliche di presentarsi nella guerra contro i Musulmani con un mezzo mai visto prima, capace di incutere timore e sgomento, perché in grado di muoversi autonomamente. Il progetto non fu mai portato a compimento ma l’intuizione di Guido da Vigevano, medico, ingegnere bellico, pensatore dagli innumerevoli interessi, insomma una figura «illuminée» reclama e merita il giusto riconoscimento.

Guido da Vigevano una mente del futuro

Chi era Guido da Vigevano mente anticipatrice del suo tempo? I Da Vigevano furono una nobile famiglia discendente dai Da Belcreda i quali a loro volta discendevano da Ingone, parente di Rachi, sovrano Longobardo. Nulla si conosce della vita di Guido prima del 1302, nulla sulla sua formazione giovanile e sui suoi studi di medicina. Ipoteticamente parlando se nel 1311 egli era già un medico di qualche rinomanza e politicamente impegnato, è probabile che la data della sua nascita sia da fissare intorno al 1275/1280.

Guido viaggiò molto sia per motivi politici sia per conoscenze e amicizie. Quando fu colpito da scomunica nel 1323 essendo invischiato nella contesa tra papato e impero passò diversi anni in Savoia alla corte dell’amico Ottone. Ma è in Francia che Guido compose le opere che hanno tramandato il suo ricordo fino a noi. Nonostante la scomunica e le possibili pesanti conseguenze praticò la dissezione dei cadaveri e arrivò a comporre due opere fondamentali: il Texaurus e il Liber Notabilum. Il suo ingegno non si fermò alla medicina ma lo portò a progettare il carro da guerra a vento, pensato per combattere le crociate in Terra Santa. Nel Texaurus composto nel 1335 troviamo un sezione dedicata alla descrizione di macchine e strumenti da guerra. Caratteristiche ingegneristiche, bozze e spiegazioni erano decisamente più evolute e innovatitive  rispetto alla media dell’epoca. Ebbe l’idea di installare un mulino a vento sopra un carro che potesse essere manovrato tramite un asse sterzante e comandato da un timone. Il carro avrebbe avuto una doppia funzione: spaventare il nemico e trasportare i soldati. La prima funzione è quella più originale: l’idea era quella di suscitare terrore nei nemici che si sarebbero visti attaccare da una macchina mostruosa che avanzava da sola senza essere trainata da buoi o cavalli. Così come i primi anni di vita di Guido sono un mistero anche la sua morte non è sancita ufficialmente da alcun documento. La peste nera proveniente dall’Oriente colpì la Francia sul finire del 1347. Nel 1349 la regina Giovanna di Borgogna si spense così come il re. Dopo il 1349 non si hanno più notizie di Guido da Vigevano anch’egli morto probabilmente di peste.

Le opere di Guido da Vigevano

La fama di Guido è legata soprattutto alle opere di medicina e di meccanica militare composte durante il suo soggiorno francese, entrambe dedicate a re Filippo VI.

Il Texaurus regis Franciae acquisitionis terre sancte de ultramare, nec non sanitas corporis eius et vita ipsius prolungationis ac etiam cum custodia propter venenum noto col solo nome di Texaurus, conservato a Parigi e scritto nel 1335, si compone di due fondamentali sezioni: la prima è il Liber de regimine sanitatis (libro sul regime della salute), ricco e dettagliato trattato di medicina, la seconda, il Texaurus, in cui spiega come costruire macchine da guerra in strutture smontabili e facilmente trasportabili. L’opera comprende anche venti illustrazioni utili per comprendere le idee dello studioso. In questa opera Guido esprime considerazioni di grande importanza, approfondite poi nel 1345 nella sua opera medica fondamentale il Liber Notabilium. Il codice è conservato nella biblioteca del Castello di Chantilly in Francia e contiene estratti di traduzioni latine delle opere di Galeno e diciotto figure che illustrano l’anatomia secondo gli insegnamenti del bolognese Mondino dei Liuzzi. L’importanza di queste opere è testimoniata anche dal fatto che solo dal 1439 si hanno notizie certe di dissezioni eseguite a Parigi. Guido era quindi addirittura un secolo in anticipo!

Tra le novità contenute nel Texaurus l’utilizzo del mulino a vento come strumento per muovere un carro merita la nostra attenzione; Lo sfruttamento dell’energia eolica tramite la struttura a pale su un carro stabile dimostra la capacità di utilizzare una tecnologia in ambiti diversi da quelli fino ad allora conosciuti.

Il progetto The first Car

Il progetto The first Car ha l’obiettivo di rendere noto a tutto il mondo che il primo disegno di un’auto-mobile è stato realizzato da uno studioso italiano: Guido da Vigevano. Nel 2013 sono stati mossi i primi passi per la pianificazione del lavoro fino ad arrivare alla definizione e all’avvio del progetto operativo nel 2014. La conferenza stampa di presentazione si terrà a Milano presso il Palazzo delle Stelline il 5 Aprile 2016 alle ore 11.30. Interverranno il prof. Rottenbacher dell’Università di Pavia, il dott. Bona e l’ing. Deambrogi dell’Associazione DucualiA-onlus. La conferenza sarà una preview del Convegno Internazionale organizzato per il 21 maggio a Vigevano.

Il progetto prevede tre tappe fondamentali

L’Associazione DucaliA è riuscita a coinvolgere in questo ambizioso progetto i docenti e gli studenti di tre poli universitari di prestigio quali l’Università degli studi di Pavia, Il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino, impegnandoli nell’elaborazione di dati sotto il profilo scientifico.

Per la realizzazione materiale del modello, sfruttando le competenze di Davide Tasso e Massimiliano Genna, è stata scelta la falegnameria «Mago del Legno» di Vigevano.

Un primo modello in scala 1:32 è stato realizzato per consentire una visione d’insieme della struttura. Il secondo modello in scala 1:20 è il risultato della risoluzione dei problemi manifestatisi sul primo modellino implementando le indicazioni emerse dagli studi universitari.

Infine, il carro in scala 1:12 è il modello definitivo pronto per l’esposizione al pubblico che avverrà all’interno del Castello di Vigevano, negli spazi assegnati dal Comune. Il lungo percorso di studio e ricerca ha portato all’allestimento di una mostra multimediale permanente ad ingresso gratuito.

Cronoprogramma

A livello universitario sono state realizzate sei tesi di laurea triennale in Ingegneria Meccanica presso il polo Universitario di Pavia-Politecnico di Milano, una tesi della Prima Facoltà di Ingegneria e due elaborati di tesi magistrale al Politecnico di Torino. Tutte le attività universitarie si sono concluse nel 2015 e saranno divulgate con la partecipazione a diversi congressi di Ingegneria. Citiamo tra questi il Congresso internazionale dell’A.I.S.I che si terrà a Napoli e l’International World Congress della federazione internazionale per la promozione dello studio scientifico di meccanismi e macchine.  Infine le tesi sono state inviate al concorso Alfieri Maserati riservato alle ricerche universitarie sulle automobili.

Allestimento della mostra permanente

Il modello del carro da guerra a vento è al centro di tutta l’esposizione e attorno ad esso sarà costruita la mostra. Con la collaborazione del Sindaco di Vigevano, l’architetto Andrea Sala, il modello è stato posizionato all’interno  degli spazi dedicati nel Castello di Vigevano. Attorno ad esso una mostra permanente permetterà di conoscere la vita di Guido da Vigevano, le sue opere e la sua genialità. Dei monitor trasmetteranno le immagini tratte dall’opera multimediale «Vigevano nel Tempo» di Carlo Stagnoli, operatore video e responsabile della fotografia di Rai a Milano nonché altre immagini originali del modello.

Particolare spazio è dato anche ad un video di 38 minuti, trasmesso in America del Nord nell’ottobre 2010, dal titolo «The wind wagon». All’interno del programma tv «The re-inventors» il modello di dimensioni reali del carro di Guido da Vigevano ha dimostrato di potersi muovere sfruttando l’energia eolica.

Le potenzialità di questo progetto sono molteplici. Si tratta di una scommessa su di un’idea italiana, dalla storia tutta italiana, ma dalla portata internazionale. Il progetto potrà portare il nome di Vigevano nel mondo in un ambito di interesse sempre attuale come è quello delle automobili e della loro storia.

Il prof. Genta del Politecnico di Torino ha avanzato l’ipotesi di realizzare un modello in scala ridotta da donare al Museo dell’Auto di Torino. Ulteriori contatti sono stati presi con musei sia nazionali che esteri per promuovere la storia di Guido da Vigevano e della sua prima auto-mobile. Infine l’ing. Alfieri Maserati si è detto interessato a indicare Vigevano quale sede di un incontro periodico dei soci dell’ASI essendo la città che ha dato le origini al creatore della prima «automobile» della storia.

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