Così ACI ha voluto chiamare il prezioso scrigno dove sono stati esposti 8 modelli di Ferrari «barchetta» che hanno stupito i visitatori di questa 36a edizione di Auto e Moto d’Epoca
È stato lo stesso Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani a fare da guida all’apertura al pubblico di questa straordinaria esposizione, un’occasione probabilmente unica per vedere insieme i modelli di «barchetta» più iconici del Cavallino.
Al centro la SP Monza del 2019 che richiama le barchette degli anni ’50, ma con la meccanica V12 da 6,5 litri aspirato da 810 cv della 812 Superfast. Molto rari e iconici gli altri modelli ad iniziare dalla capostipite tra le «barchette», la 166 MilleMiglia Touring del 1950 che fu di Gianni Agnelli (V12, 2 litri, 140 cv), è il penultimo di 25 esemplari prodotti. Al suo fianco la 340 Mille Miglia Vignale del 1953 (V12, 4 litri, 280 cv) prodotta in soli 2 esemplari, le sue vittorie iniziano al Giro di Sicilia con Gigi Villoresi e alla Mille Miglia con Giannino Marzotto.
Motore a 4 cilindri da 2 litri e 170 cv sviluppato dall’ingegner Aurelio Lampredi per la 500 Mondial del 1954, un esemplare pluri vittorioso sia nelle gare di durata (Mille Miglia e 12 ore di Sebring), sia nelle corse in salita. Venne prodotto in 30 esemplari carrozzati da Pinin Farina (14) e da Scaglietti (16).
La 750 Monza deriva dalla 500 Mondial, ma con il 4 cilindri portato a 3 litri per 260 cv, venne disegnata da Dino Ferrari e prodotta dalla carrozzeria Scaglietti in 31 esemplari, uno dei quali (questo) senza la gobba alle spalle del pilota per specifica richiesta del suo primo proprietario (americano!).
Molto rara la 857 S prodotta in soli 4 esemplari nel 1955 è l’evoluzione della 750 Monza, ma con cilindrata da 3,5 litri e 280 cv per tener testa in gara alle Mercedes-Benz. Anche per questo modello la carrozzeria è stata disegnata e prodotta da Sergio Scaglietti.
Solo 12 esemplari per la 375 Mille Miglia Pinin Farina del 1953 (V12, 4,5 litri, 340 cv), questa in particolare venne venduta negli Stati Uniti e a quei tempi era l’auto da corsa più veloce con quasi 300 km/h.
[ Paolo Pauletta ]