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La via sostenibile della mobilità

Alla 75a «Conferenza del traffico e della circolazione» dell’ACI, uno studio della Fondazione Filippo Caracciolo fotografa il settore e le variabili dei processi di decarbonizzazione lanciando spunti di riflessione per le decisioni politiche. Presente il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini

Il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, in occasione dell’apertura dei lavori della 75ma «Conferenza del Traffico e della Circolazione» tenutasi a Roma nella sede dell’ACI, ha voluto sottolineare: “La transizione energetica della mobilità deve essere eco-razionale, quindi sostenibile in chiave ecologica, economica e sociale”.  Partendo da questa consapevolezza ma anche dai dati presentati nello studio della Fondazione Filippo Caracciolo intitolato “Per una transizione eco-razionale della mobilità automobilistica italiana” si è tenuto il confronto istituzionale organizzato dall’ACI a cui ha preso parte anche il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

Il documento è finalizzato a richiamare l’attenzione politica sulle molteplici variabili dei processi evolutivi in atto, in particolare sull’interazione delle azioni adottate e sugli effetti inquinanti ed ambientali correlati alle possibili scelte di decarbonizzazione. 

Confronto tra motorizzazioni

Fonte: Fondazione Caracciolo

Lo studio presenta un interessante confronto tra auto a benzina, a metano, ibride ed elettriche, per quel che concerne le emissioni di CO2, calcolate sia in fase di utilizzo che dell’intero ciclo di vita dei veicoli e dei carburanti necessari a muoverli. In sintesi qualche dato: allo scarico, una utilitaria elettrica fa registrare emissioni nulle di CO2 al km, mentre una analoga a benzina produce almeno 0,124 kg di CO2 al km contro 0,103 kg di una a metano e 0,113 kg di una ibrida. Analizzando invece il totale delle emissioni per produrre la stessa vettura ed alimentarla per 75.000 chilometri, il gap si riduce notevolmente: quella a benzina comporta emissioni complessive di 15,1 tonnellate di CO2, staccando per meno di 3 tonnellate quella elettrica (12,2 t) e seguita a breve distanza dall’ibrida (13,8 t) e da quella a metano (13,1). L’analisi dell’ACI evidenzia anche che le emissioni complessive di CO2 generate dalla produzione, dall’alimentazione e dall’uso di un’elettrica di alta gamma superano notevolmente quelle di un’utilitaria a benzina: 1.646 kg di CO2 contro 1.205 per una percorrenza di 8.500 chilometri.

Le strategie più urgenti

Ma quali sono i primi obiettivi da perseguire? La ricerca della Fondazione Caracciolo, rappresentata al Convegno dalla Presidente Giuseppina Fusco,  individua la priorità di intervento nello svecchiamento del parco circolante italiano: il 60% delle auto in Italia ha più di dieci anni e 1 su 5 è addirittura ultraventennale. Monitorando il PM10 e le altre emissioni inquinanti, i mezzi più vecchi impattano sull’ambiente fino a 30 volte più di quelli moderni, oltre ad essere molto più insicuri. Le politiche di facilitazione all’acquisto di veicoli non possono quindi prescindere dalla loro sostituzione: l’acquisto incentivato, senza rottamazione, di 20.000 auto elettriche nuove rispetto ad altrettante Euro6 permette un risparmio di appena 850 kg annui di PM10, mentre l’avvicendamento di 20.000 veicoli Euro1 con moderni Euro6 comporta un taglio di 23.000 kg di emissioni inquinanti ogni anno. Ecco perché è fondamentale che gli incentivi continuino ad estendersi anche alle più moderne auto usate, favorendo la rottamazione dei 12 milioni di Euro0 fino a Euro3.

Fonti rinnovabili per muovere le elettriche

Analizzando infine l’impatto ambientale della produzione di energia elettrica con cui muovere le auto a batteria, la Fondazione Caracciolo sottolinea come oggi solo il 39% derivi da fonti rinnovabili, dopo venti anni di continui investimenti strutturali. Per rispettare gli obiettivi definiti a livello internazionale, la produzione da fonti rinnovabili dovrebbe raddoppiare in soli 9 anni. Focalizzando più da vicino l’impatto dello sviluppo della mobilità elettrica sul sistema di approvvigionamento energetico, lo studio dell’ACI accende per la prima volta i riflettori su un fattore chiave nelle future scelte politiche: non riuscendo a soddisfare l’intera domanda energetica con le fonti rinnovabili, il surplus di energia necessario a muovere le tante auto elettriche di domani rischia di essere soddisfatto con il ricorso ai combustibili fossili a maggior impatto ambientale.

Lo sviluppo della mobilità elettrica è fuori discussione – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani ma le politiche che devono incentivare e regolare tale sviluppo non possono prescindere dalla valutazione e dalla misurazione dei costi e dei benefici di tutte le tecnologie disponibili ed implementabili, dai biocarburanti avanzati all’idrogeno, stimolando di pari passo il servizio di trasporto pubblico plurimodale”. 

Hanno contribuito al confronto gli interventi di Roberto Zucchetti (Comitato Scientifico della Fondazione Filippo Caracciolo), Antonino Genovese (Responsabile del Laboratorio Tecnologie, Mobilità e Accumolo dell’ENEA) con «L’evoluzione dello scenario energetico in Italia, sviluppo e impatto delle fonti rinnovabili e dell’idrogeno», Carlo Beatrice (Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibile del Cnr) con «Lo sviluppo dei sistemi di propulsione in funzione degli obiettivi di decarbonizzazione», Fabio Orecchini (Professore Ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente dell’Università Guglielmo Marconi) con «Il ruolo strategico delle materie prime per l’elettrificazione della mobilità», e  Alberto Clô (Direttore Responsabile della Rivista Energia) con «Materie prime, crisi dei prezzi e implicazioni geopolitiche negli approvvigionamenti».

Al termine della mattinata una Tavola rotonda, moderata dal giornalista Mario Sechi dell’AGI, ha lasciato la parola ad alcuni tra i protagonisti più significativi del panorama aziendale e associativo tra cui Andrea Ricci (Snam), Francesca Paludetti (Sapio), Michele Viglianisi (Eni), Andrea Piglia (Enel X).

Inoltre: Andrea Zaghi (Elettricità Futura), Franco Del Manso (Unem) e Andrea Cardinali (Unrae).

[ Andrea Colomba ]