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La 18° Accisa sui carburanti

Ancora le mani nelle tasche degli automobilisti, ma anche dei trasportatori con inevitabili conseguenze sui prezzi dei prodotti al dettaglio, compresi quelli alimentari

Tanto per non rinnegare quanto deciso dal suo predecessore, oltre a ratificare le nuove tasse sulla casa, il signor Renzi ha confermato anche l’introduzione della 18° Accisa sul prezzo dei carburanti, 0,24 cent/litro sia per la benzina che per il gasolio.

Sì, diciottesima, perché per quei pochi che ancora non lo sanno, la prima Accisa fu introdotta da Mussolini nel 1935 per compensare le spese della guerra in Abissinia e nonostante il suo operato sia stato già ampliamente condannato, l’Accisa è stata mantenuta fino ai giorni nostri e continua a gravare sulle tasche degli automobilisti.

Dopo quella Prima Accisa, nel corso degli anni ne sono state introdotte altre 17, tutte senz’altro motivate da più o meno nobili ragioni. Più giustificate quelle a sostegno delle popolazioni danneggiate dai vari eventi sismici e naturali.

Ultima di questo elenco è la 17a a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal tragico terremoto del 2012. Peccato che nonostante lo Stato abbia da subito incassato con tale Accisa 0,02 cent/litro, a fronte di un danno stimato a 13 miliardi, come ha denunciato il portavoce del Comitato “Sisma 12” Sandro Romagnoli, fino al 14 gennaio 2014 siano arrivati solo 300 milioni…

ACCISE euro/litro

1.    1,90 lire = 0,00103 guerra Etiopia / Abissinia 1935
2.    14 lire = 0,00723 crisi Suez 1956
3.    10 lire = 0,00516 disastro Vajont 1963
4.    10 lire = 0,00516 alluvione Firenze 1966
5.    10 lire = 0,00516 terremoto Belice 1968
6.    99 lire = 0,0511 terremoto Friuli 1976
7.    75 lire = 0,0387 terremoto Irpinia 1980
8.    205 lire = 0,106    guerra Libano 1983
9.    22 lire = 0,0114 missione Bosnia 1996
10.  0,02 rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004
11.  0,005 acquisto autobus ecologici 2005
12.  0,0051 terremoto Aquila 2009
13.  0,0071 benzina / 0,0055 gasolio finanziamento alla Cultura 2011
14.  0,04 immigrati crisi Libia 2011
15.  0,0089 alluvione Liguria e Toscana 2011
16.  0,082 Decreto “Salva Italia” 2011
17.  0,020 terremoto Emilia 2012
18.  0,34 Decreto “del Fare” dal 01.03.2014

 

Balzelli su balzelli!

Per fare le dovute considerazioni e valutazioni su questo tema, è doveroso ricordare che secondo una stima dell’Unione Petrolifera del 2007, cioè quando le Accise erano solo 11, lo Stato abbia incassato in quell’anno 35 miliardi di euro, tra Accise, Imposta di Fabbricazione sui carburanti e l’IVA che ne viene applicata. Sì, perchè l’Italia è l’unico Paese in cui si pagano le tasse sulle tasse.

Se ancora non è chiaro, per ogni centesimo di aumento del prezzo dei carburanti alla pompa, tra Imposta di Fabbricazione, Accise e IVA, lo Stato incassa 20 milioni di euro al mese.

Questa escalation nell’applicare le Accise sui carburanti ha fatto sì che i prezzi alla pompa in Italia siano i più alti d’Europa, ed è ora di finirla di dare la colpa di questa triste realtà agli aumenti del costo del barile. Tali occasionali aumenti incidono in minima parte sul prezzo finale. Su un prezzo indicativo di 1,77 euro/litro, 1,04 euro/litro va allo Stato, il resto va diviso tra i produttori, costi di trasporto, raffinazione, distribuzione e solo lo 0,04 cent/litro, cioè le briciole, ai gestori, ovvero ai benzinai.

Costo carburanti in Europa     

 Benzina   Gasolio  Benzina  Gasolio
Austria  1,359   1,327   Italia   1,777   1,683
Belgio  1,614   1,452   Lettonia   1,285   1,272
Bulgaria  1,272   1,293   Lituania   1,306   1,277
Croazia  1,343   1,265   Lussemburgo   1,303   1,195
Cipro  1,412   1,442   Malta   1,440   1,360
Repubblica Ceca  1,329   1,340   Olanda   1,772   1,504
Danimarca  1,711   1,561   Polonia   1,271   1,281
Estonia  1,304   1,344   Portogallo   1,600   1,404
Finlandia  1,590   1,503   Romania   1,329   1,361
Francia  1,495   1,322   Slovacchia   1,433   1,356
Germania  1,593   1,429   Slovenia   1,450   1,325
Grecia  1,660   1,373   Spagna   1,410   1,345
Ungheria  1,315   1,372   Svezia   1,506   1,505
Irlanda  1,519   1,476   Gran Bretagna   1,571   1,658

 

Il triste primato europeo…

Per evitare di mantenere questo triste primato europeo, sarebbe il caso di togliere almeno le Accise più datate, ma come ormai ben si sa, in Italia è più facile e rapido introdurre una tassa o un balzello piuttosto che ridurre le spese dei Palazzi della politica, anche queste le più alte d’Europa. Si andrebbero a toccare i diritti ormai acquisiti dei politici, per i diritti degli altri cittadini si può derogare, compreso quello di vivere dignitosamente come previsto dall’art. 3 della Costituzione.

Forse, quando e se verrà modificata in alcune sue parti questa importante Carta, la definizione “cittadini” dovrebbe essere modificata con la parola “italiani”, forse solo così ci sarà uguaglianza tra cittadini e politici.

Paolo Pauletta

 

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