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I nuovi scenari della mobilità aziendale al Fleet Motor Day 2025

Le nuove norme sul fringe benefit inducono 4 aziende su 10 a non rinnovare il parco, prolungando per contro i contratti in essere. Se ne è parlato all’evento che si è tenuto a Roma patrocinato da ANIASA e UNRAE

 

Nel corso dell’undicesima edizione di Fleet Motor Day, tenutosi l’8 aprile a Roma a «Spazio Novecento», operatori del noleggio veicoli, case auto e player della telematica si sono confrontati su diversi temi strategici per la mobilità e sui risultati della survey presentata nell’occasione.

Caro Fisco ti scrivo…

Due i protagonisti del dibattito iniziale che hanno aperto il talk alla presenza di numerosi intervenuti, esperti del settore.

Dopo l’intervento di Francesco delli Falconi (Partner CMS Adonnino Ascoli&CavasolaScamoni), Alberto Viano Presidente di ANIASA ha voluto sottolineare: “Gli ultimi dati evidenziano una frenata delle immatricolazioni a noleggio e palesano la forte incertezza determinata dalla normativa sulle auto aziendali in fringe benefit, con gran parte delle aziende che rinviano il rinnovo del proprio parco veicoli. Evidenti le conseguenze: minori immatricolazioni, rallentamento nel ricambio del circolante e minori entrate fiscali per lo Stato”.

E in Europa? Le flotte aziendali cosa fanno

Il talk è proseguito con un confronto che ha visto protagonisti Fabio Saiu (Mobility Senior Account Director Octo Telematics), Franco Viganò (Director, Strategic Channel&Country Manager Italy Geotab), Laura Campodonico (Travel Fleet&Mobility Manager ERG S.p.A.) e Dario Casiraghi (Managing Director Arval Bnp Paribas Group).

Tutti i volti del Noleggio

 

A sottolineare il settore del noleggio sono intervenuti: Mattia Vanini (Vice President Autotorino President ATFlow), Claudio Catania (Country Manager Italy Drivalia) e Matteo Viani (Managing Director BPA Lactalis Italia).

In conclusione del dibattito si sono alternati gli interventi di tre strategici rappresentanti dell’automotive: dopo il cinese Kevin Cheng, CEO di Omoda&Jaecoo, è stato il turno di  Antonella Bruno, Managing Director di Stellantis in Italia, che ha sottolineato: “Stellantis è a fianco delle aziende e il cliente B2B è al centro della nostra strategia. I risultati commerciali lo dimostrano. La parte di volumi B2B è molto importante per Stellantis. In particolare, nel primo trimestre 2025 la divisione B2B di Stellantis ha raggiunto una quota (auto + veicoli commerciali leggeri) del 32,9% in crescita rispetto allo scorso anno”.

“Occorre rimodulare detraibilità e deducibilità sulla base delle emissioni dei veicoli – ha invece spiegato Fabrizio Faltoni, Presidente e AD di Ford Italiaspostando l’attenzione sull’elettrificazione. Negli ultimi tre anni Ford ha lavorato proprio su questo, ampliando la gamma elettrificata per offrire oggi 9 veicoli elettrici e 6 ibridi. Questa offerta ci posiziona come il partner ideale per ogni tipo di impresa e flotta”.

Gli interventi che si sono susseguiti nel corso del dibattito hanno confermato come, ormai da diverso tempo, l’attenzione del noleggio è concentrata più sul servizio che sul mezzo. Gli intervenuti hanno inoltre posto l’accento sulle ricadute della nuova normativa green decisa dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio e operativa da gennaio 2025. Si è in sostanza evidenziato come:

  • penalizza dipendenti e aziende che scelgono vetture a benzina o diesel invece di elettriche e plug-in)

e

  • cade in un momento particolarmente delicato per l’incertezza e la confusione che il settore del «noleggio» sta vivendo anche a causa della stretta fiscale sulle auto in fringe benefit.

In questo momento rimane dunque di primaria importanza cercare di capire come – in vista del 2035 – la filiera possa orientarsi in un campo le cui mine sono figurativamente rappresentate da batterie, e-fuel, biocarburanti, il tutto sospeso fra demagogia normativa e soluzioni tecniche sui carburanti, al momento rigettate dal legislatore europeo.

Morale: 4 fleet manager su 10 rinviano il rinnovo del proprio parco veicoli (esattamente ciò che la suddetta normativa non vorrebbe) mentre larghissima parte degli altri ritiene di dover intervenire nella composizione della propria flotta solo nel medio-periodo attendendosi comunque forti aumenti dei costi e lamentele da parte dei dipendenti. Ugualmente colpite dalla nuova disciplina le auto full hybrid, per le quali si prevede un futuro tutt’altro che roseo.

Ancora una volta il mercato NON segue il legislatore, ovvero pragmatismo versus ideologia come confermato dai risultati dell’instant survey intitolata Caro Fisco ti scrivo, presentati nel corso del Fleet Motor Day.

I fautori dell’analisi hanno voluto verificare l’impatto delle nuove aliquote gravanti sui veicoli aziendali in fringe benefit sulle scelte di mobilità dei Fleet e Mobility Manager e dei driver di tali mezzi.

Lo studio ha coinvolto un campione di 98 fleet e mobility manager che gestiscono complessivamente circa 83.000 veicoli.

L’analisi ha evidenziato che l’entrata in vigore a gennaio 2025 della nuova normativa

  • ha spinto oltre 4 aziende su 10 a rinviare il rinnovo della flotta, propendendo per un allungamento dei contratti in essere, mentre
  • l’11% ha proceduto a una rinegoziazione con la società di noleggio per cambiare l’auto o la motorizzazione contrattualizzata per sceglierne una più conveniente.

La survey ha valutato anche i cambiamenti che si verificheranno nel medio-lungo periodo a causa della nuova normativa, ovvero:

  • 6 fleet manager su 10 hanno espresso la volontà di cambiare la propria car list e car policy nei prossimi mesi;
  • 2 su 10 la lasceranno inalterata;
  • solamente 1 su 10 è pronto al bando delle auto termiche.

Se invece ai fleet e mobility manager si chiede di prevedere cosa comporterà questa scelta sul mercato, le risposte appaiono meno polarizzate:

  • circa il 25% prevede un forte aumento dei costi dei canoni di noleggio;
  • il 23% ritiene che si avrà un marcato, maggiore scontento dei driver;
  • il 20% prevede una forte esplosione dei costi di ricarica;
  • solo l’8% del campione ritiene che questa decisione darà finalmente un forte impulso all’elettrificazione delle flotte.

Un ultimo focus è stato dedicato al futuro delle auto full hybrid, da molti ritenute la via più concreta e diretta alla decarbonizzazione del parco circolante, ma fortemente penalizzate dalla nuova normativa; queste le reazioni dei fleet manager:

  • 1 su su 3 le escluderà dalle nuove car list;
  • il 22% dei rispondenti allungherà i contratti in essere finché sarà possibile per sfuggire agli effetti delle norme;
  • il 22% le manterrà comunque in flotta.

Luca Zucconi, membro del Comitato Scientifico di LabSumo (spin-off della casa editrice Sumo Publishing), ha così commentato: “All’interno di un clima di grande incertezza alimentato dalla normativa sulle auto aziendali in fringe benefit le aziende, come si evince dai risultati della survey che ha coinvolto quasi 100 fleet e mobility manager, ridurranno gli investimenti sul welfare dei dipendenti per sostenere il costo superiore delle auto, del +20-30%”. 

[ Tony Colomba ]