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Il gruppo Ferretti torna in utile e l’holding della famiglia Ferrari acquisisce il 13,2%

Con l’ingresso del Gruppo cinese Weichai, il gruppo Ferretti è stato sottoposto – nel corso degli ultimi quattro esercizi – ad una dieta ferrea, accompagnata però da un’iniezione di liquidità gestionale di 80 milioni di euro, 50 dei quali destinati a ricerca e sviluppo; questo ha dato i suoi frutti visto che l’avv. Galasso ha dichiarato che il Gruppo è “tornato a pieno titolo secondo nella Nautica”.

Già nel primo trimestre di quest’anno i conti del gruppo Ferretti, controllato dai cinesi di Weichai, hanno fatto registrare un utile di circa 5 milioni mentre il portafoglio ordini a fine 2015 era di 363 milioni di euro (+57% rispetto all’anno precedente). Le stime per l’anno in corso quantificano il valore della produzione in oltre 550 milioni di euro (410 a fine 2015), l’EBITDA (margine operativo lordo) sopra i 50 milioni e il risultato netto in utile.

Ecco quindi spiegato l’interesse della Holding di Piero Ferrari che, inoltre, ha all’interno dell’azienda un osservatore privilegiato nella persona dell’avvocato Giuseppe Galassi, CEO del Gruppo ma anche genero dello stesso Piero Ferrari.

Ferretti Yachts ha iniziato in questo 2016 la riconquista della fascia 40-50 che, sotto il profilo commerciale, inizierà con il lancio – presentazione a fine luglio – del 450 mentre l’850 Flyingbridge (1 già venduto) debutterà a Cannes mentre per Pershing debutterà l’82 VHP, in grado di superare i 50 nodi, che ha già suscitato molto interesse presso il pubblico americano.

Significative la voglia di rivincita e l’aggressività a livello strategico e commerciale:

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