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Dunlop Future Race Car Challenge

Dai riscontri pervenuti dagli appassionati di tutta Europa nascerà – dall’estro e dall’esperienza di Sergio Rinland – una proposta/progetto per l’auto da corsa del futuro: veloce, ecologica, anticonvenzionale

Il Dunlop «Future Race Car Challenge» è un progetto di design lanciato dal noto costruttore di pneumatici con il cui gli appassionati di automobilismo sono stati invitati a sottoporre idee anche provocatorie per esplorare il futuro del car racing cercando di immaginare come potrebbero essere tra 125 anni, le auto che lo animeranno.

Dunlop ha lavorato assieme a GreenGT, a BAE Systems, all’Imperial College di Londra e ad uno dei principali produttori di sistemi frenanti a livello mondiale per raccogliere le loro idee sul futuro di propulsori e aerodinamica come di freni e pneumatici.

Al riguardo, nello spazio Facebook di Dunlop sono disponibili alcuni video dai quali si possono evincere come i temi forniti dai partecipanti abbiano fornito stimoli ed idee sul futuro di ogni componente un’auto da competizione.

Il Direttore Marketing e Comunicazione di Dunlop Motorsport Europe James Bailey a proposito di questo studio ha dichiarato che esso “evidenzia il lungo e costante impegno di Dunlop nel mondo delle auto da corsa e nell’automobilismo sportivo, numerose soprattutto nel campo delle innovazioni. Freni a disco, pneumatici RunOnFlat e sistemi di controllo della pressione, sono tutte invenzioni Dunlop che hanno aperto nuove strade e portano avanti l’eredità di John Boyd Dunlop.

Quanto il progetto rappresenti una visione del futuro è dimostrato da un rapporto del dott. Ian Pearson, futurologo di fama mondiale, secondo il quale i motori a combustione interna potrebbero essere sostituiti nelle auto da corsa del futuro, con motori elettrici estremamente potenti e propulsori al plasma a induzione lineare. Questi propulsori funzionano bombardando il gas con degli elettroni, che a loro volta creano il plasma.

Delle bobine superconducenti potrebbero poi creare grandi campi elettromagnetici per spingere in avanti il plasma, facendo così muovere la vettura. Secondo Pearson “Le leggi del moto di Newton stabiliscono che se un propulsore alimenta un impulso ad alta velocità, dalla parte posteriore di un’automobile, la vettura guadagna la stessa velocità di spinta in avanti. Non possiamo banalizzare l’ingegneria e bisogna fare molta attenzione alla potenza e alla direzione dei getti, ma questa non è nemmeno fantascienza. Per scopi militari sono già stati realizzati dei prototipi perfettamente funzionanti di cannoni a rotaia e gli sviluppi che ci saranno nei prossimi 125 anni potranno facilmente permettere di trasferire questa tecnologia alle auto da corsa.”


La realtà aumentata farà sì che le macchine da corsa appaiano diverse a ogni singolo spettatore, e permetterà loro di partecipare alle gare. Se la tecnologia dovesse convergere con i videogiochi, potrebbe permettere alle persone di guidare virtualmente accanto ai piloti reali e ad altri spettatori, rendendo l’esperienza ancora più entusiasmante: “Alcune vetture potrebbero essere guidate in parte da squadre di giocatori, con un pilota automatico di intelligenza artificiale (AI) per proteggere gli altri piloti. Proprio come i giocatori competono con macchine pilotate dal computer quando oggi giocano alle corse su una consolle, le versioni ad alta tecnologia di questi programmi di guida potrebbero controllare le vetture reali su un circuito. L’intelligenza artificiale potrebbe garantire che non ci sia pericolo di incidenti, ma i giocatori potrebbero prendere almeno alcune decisioni,” continua Pearson.

Nei prossimi decenni potremmo assistere anche allo sviluppo dell’«Active skin», che consentirebbe di registrare e riprodurre i segnali sensoriali, permettendo agli spettatori di provare le sensazioni fisiche sperimentate dai piloti.

Questa la visone del futuro del dott. Pearson, ma ora torniamo al «concorso» le cui migliori proposte sono state selezionate ed affidate all’interpretazione di Sergio Rinland, noto progettista di monoposto di Formula 1 e vetture per la 24 Ore di Le Mans, che ha dato corpo a tali idee e le ha tradotte in un progetto che rivela la sua visione dell’auto da corsa del futuro che ora cerchiamo di approfondire:

Propulsori

Quattro i motori elettrici alimentati da una pila a combustibile a idrogeno, con una piccola batteria agli ioni di litio come riserva di potenza; inizialmente saranno installati a bordo del veicolo e in un secondo tempo, quando grazie a nuove tecnologie diverranno più leggeri e potenti, saranno collocati all’interno delle ruote, conferendo una flessibilità ancora maggiore alla progettazione del corpo vettura.

Con un singolo motore per ruota, la gestione della coppia di ogni singolo propulsore e la grande capacità di trasferimento di coppia da una ruota all’altra, migliorerà l’efficienza aerodinamica e l’utilizzo dei pneumatici stessi, poiché non sarà più necessario che le ruote girino in prossimità di una curva.

In fase di avvio, il progetto prevede un generatore di elettricità a bordo in attesa che i circuiti del futuro potranno disporre di sistemi di ricarica continua che, annegati nell’asfalto, permetteranno alla vettura di potersi ricaricare per induzione, il che significherà leggerezza ed efficienza.

Lo studio aerodinamico

Grazie all’impiego di materiali piezoelettrici e di nanoparticelle all’interno dei compositi laminati, la carrozzeria non solo sarà più resistente, leggera e sicura, ma potrà cambiare forma per ridurre la resistenza aerodinamica nei rettilinei, aumentare la deportanza in curva e controllare tutte le esigenze di raffreddamento durante la marcia.

Alcune telecamere e dei piccoli schermi all’interno del tetto offriranno al pilota una visione periferica a 360°. Questo permetterà di eliminare gli specchietti tradizionali, migliorando la sicurezza e riducendo al contempo la resistenza all’avanzamento.

Pneumatici intelligenti

Facendo riferimento alla tecnologia attualmente sviluppata da Dunlop, i pneumatici saranno dotati di sensori interni che invieranno le informazioni ai sistemi di controllo affinché questi possano adattare alla situazione del momento le sospensioni, l’erogazione della potenza e il sistema di frenata,

Grazie a materiali intelligenti come quelli utilizzati per la carrozzeria, gli pneumatici saranno in grado di controllare la loro temperatura e pressione e anche di cambiare forma, riducendo la resistenza al rotolamento e quella aerodinamica indotta ma, cosa parimenti importante, potranno aumentare la zona di contatto con il suolo in frenata e in curva e diminuirla sui rettilinei; inoltre, secondo le previsioni, non assisteremo più ai «balletti» dei meccanici ai box in quanto le coperture saranno in grado di durare per tutta la corsa.

Addio ai freni tradizionali

L’energia prodotta dall’azione frenante non sarà più dissipata ma totalmente recuperata e immagazzinata nei volani e/o in super-condensatori per essere poi utilizzata ogni qual volta dovessero servire picchi di potenza, ad esempio per un sorpasso o in uscita di curva per recuperare distanza ed entrare in scia al veicolo che «ci» precede. 

Giovanni Notaro 

 

I protagonisti di questo progetto

 

► Dunlop

Nel 1888, mentre guardava suo figlio andare su un triciclo dotato di ruote con gomme piene, John Boyd Dunlop notò che il bambino non riusciva ad avanzare molto velocemente e non sembrava neppure molto a suo agio. Quindi, avvolse le ruote in fogli di gomma, li incollò insieme e li gonfiò con una pompa per palloni da calcio. In questo modo sviluppò il primo sistema a cuscino d’aria della storia e gettò le basi per la costruzione del primo pneumatico. Dunlop brevettò l’idea e cominciò a trasformare la sua invenzione in un’impresa commerciale, fondando quella che ben presto divenne famosa come Dunlop Pneumatic Tyre Co. Ltd. Sin dall’inizio fu chiaro quello che Dunlop voleva fare: “offrire una migliore esperienza di guida agli automobilisti e ai motociclisti”.

Oggi Dunlop è uno dei principali produttori mondiali di pneumatici per alte e altissime prestazioni ed ha un impressionante albo d’oro di successi sportivi. La profonda esperienza di Dunlop nelle competizioni ha portato ad introdurre tecnologie innovative nella progettazione dei pneumatici di serie. Nel 2013, Dunlop ha festeggiato il suo 125° anniversario, e il 125° dall’introduzione del pneumatico ad aria da parte del fondatore. Dopo avere fatto segnare alcuni record iniziali di alta velocità, Dunlop ha festeggiato il suo primo trionfo alla 24 Ore di Le Mans nel 1924 ed è il costruttore di pneumatici con maggiori successi per avere vinto 34 edizioni di questa corsa. Nel 2013, Dunlop è stato scelto dai campioni della categoria LMP2 del Campionato del Mondo Endurance FIA e ha vinto la 24 Ore del Nürburgring 24 a livello assoluto.

I pneumatici Dunlop hanno anche dimostrato il loro valore nelle più importanti gare delle vetture Turismo del mondo, compreso il popolarissimo campionato australiano V8 Supercar e il Campionato Vetture Turismo britannico.

I più recenti pneumatici stradali Dunlop sono indicati per essere montati su veicoli vincenti di costruttori come AMG, Porsche, Jaguar, Audi, Mercedes, VW, Renault Sport e BMW. Per maggiori informazioni su Dunlop, visitare il sito www.dunlop.eu oppure www.motorsport.dunlop.eu. 

Sergio Rinland

Sergio Rinland ha una lunga esperienza nel settore automobilistico, avendo lavorato con team come Williams, Brabham, Sauber e Benetton, e con Eagle-Toyota Indycar e il team Opel nel Campionato Vetture Turismo Tedesco.

Attualmente Sergio Rinland è proprietario delle società di consulenza tecnica Astauto Ltd, e Sergio Rinland Consulting e lavora su macchine da corsa dei campionati IndyCar, GP2 e LMP, per citare solo alcuni. La sua attività di consulenza riguarda anche la simulazione e lo sviluppo delle energie alternative, e progetti di vetture elettriche e ibride.

Ian Pearson 

Ian Pearson è un futurologo che individua trend di sviluppo nel campo della tecnologia, economia, società, politica e ambiente. Ha una laurea in matematica e fisica e un dottorato in scienze. Ha applicato le sue conoscenze in numerosi campi dell’ingegneria, dall’aeronautica alla cibernetica, ai trasporti sostenibili alla cosmesi elettronica. Ha inventato gli sms e le lenti a contatto attive. Attualmente collabora con Futurizon, un piccolo istituto che analizza e studia tutti gli aspetti del futuro.

Dal 1991 al 2007 ha lavorato come futurologo per la BT. Scrive, tiene conferenze e presta attività di consulenza in tutto il mondo su tutti gli aspetti del futuro trainati e derivanti dalla tecnologia. Ha scritto numerosi libri tradotti in varie lingue, tra i quali «You Tomorrow», e vanta oltre 500 apparizioni alla TV e alla radio. È membro di istituzioni come la British Computer Society, la World Academy of Art and Science, la World Innovation Foundation e la Royal Society of Arts ed ha ottenuto il titolo di «Doctor of Science» e l’«US Army Award for Excellence», il premio dell’esercito statunitense per l’eccellenza.

 

Riferimenti:

https://www.facebook.com/dunlop.italia/app_308177419331247

● Il progetto di Sergio Rinland è visibile su:

● Il dibattito continua su Twitter: #DunlopFutureCar

Per maggiori informazioni sul «Dunlop Future Race Car Challenge» visitare il sito www.dunlopfutureracecarchallenge.com/uk

 

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