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Crash-test Euro NCAP Audi, Ford, Hyundai e Suzuki, 5 stelle nei crash test Euro NCAP 2016

Nella sesta serie dei crash-test Euro NCAP 2016, ottengono le 5 stelle Audi A4/A5/Q2, Ford Edge, Hyundai Ioniq e Suzuki Ignis (ma solo la versione equipaggiata con safety pack).

In totale sono stati testati 6 modelli di cui due valutati sia nella configurazione standard che con safety pack. Il freno automatico di emergenza (previsto come optional), fa conquistare alla SsanYong XLV una stella in più (4 invece di 3). Meglio di lei fa la Suzuki Ignis, che nella versione standard raggiunge 3 stelle ed in quella con il safety pack ne aggiunge altre 2.

Necessario equipaggiare di serie i mezzi con il sistema di frenatura automatica

I risultati dei test mettono, ancora una volta, in evidenza l’importanza, in termini di performance di sicurezza, del freno automatico di emergenza (Autonomous Emergency Breaking AEB), un dispositivo che viene declinato con parole e tecnologie lievemente differenti da costruttore a costruttore.

Nella protezione di conducenti e passeggeri adulti ottime le performance dell’Audi Q2 (punteggio 93 su 100) e della Hyundai Ioniq (91), mentre nella protezione dei bambini a bordo una nota di merito va ai modelli Audi: A5 e/o A4 con 87 punti e Q2 con 86 punti. Nella protezione del pedone la più efficace è la Suzuki Ignis (77 punti), con un risultato superiore a quello dell’Audi A5 e/o A4 (75).

Nella valutazione dei Sistemi Attivi (Safety Assist) eccellente l’esito della Ford Edge che, con ben 89 punti, stacca di 7 punti la Hyundai Ioniq, la cui performance risulta comunque ottima.

Ricordiamo che l’Automobile Club d’Italia è partner del progetto internazionale per la valutazione degli standard di sicurezza dei veicoli nuovi, le cui schede sono disponibili sul sito www.euroncap.com.

 

Secondo il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani: “Occorre accelerare i tempi dell’obbligatorietà dell’AEB per i veicoli nuovi, anche alla luce degli eccellenti risultati raggiunti in fatto di sicurezza dei veicoli. Studi di settore, poi, hanno dimostrato perseguibili riduzioni nel numero dei morti e dei feriti gravi dell’ordine del 15-25%”.   

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