A seguito degli sconcertanti dati che provengono dagli anni 2011 al 2013, nei quali era evidenziato che circa il 50% delle vetture di seconda mano vendute presentava la manomissione del contachilometri, si è deciso di monitorare il modo più approfondito le automobili così che i produttori possano attuare delle strategie di protezione dalle manomissioni.
“Circa il 5-12% delle auto usate vendute all’interno dei Paesi della UE e il 30-50% di quelle vendute oltre confine sono state manomesse”, ha dichiarato il relatore Ismail Ertug. “Abbiamo raggiunto un ampio accordo su questa relazione e, in particolare, sulla necessità di banche dati nazionali sui contachilometri, con scambio di dati transnazionali e un maggiore impegno dei produttori per quanto riguarda la sicurezza dei contachilometri“.
“Se la Commissione trasformerà le nostre raccomandazioni in progetti di legge, potrebbe portare a un beneficio annuale di 6-9 miliardi di euro, nonché ripristinare la fiducia dei consumatori sul mercato delle auto usate, contribuendo nel contempo alla sicurezza stradale. Si tratta di una grande opportunità per dimostrare un vero valore aggiunto europeo, proteggendo i consumatori“, ha aggiunto.
I deputati perciò hanno approvato un’iniziativa legislativa per chiedere nuove norme che aiutino gli acquirenti di auto usate, che dovrebbero essere in grado di verificare l’accuratezza della lettura del contachilometri indipendentemente dal Paese europeo in cui era precedentemente registrata. In particolare si dovrebbero effettuare dei controlli periodici a partire dalla prima immatricolazione del veicolo.
In Belgio e nei Paesi Bassi le frodi sui contachilometri sono state quasi completamente eliminate.