Home > Automotive > ASI celebra prima corsa “automotori” in Italia nel 1895

ASI celebra prima corsa “automotori” in Italia nel 1895


Sono circa una ventina le auto sinora iscritte alla rievocazione della Torino Asti Torino in programma nell’ultimo week end di giugno. Queste vetture e in quest’occasione il “francesismo” è d’obbligo, celebreranno quell’evento di 116 anni fa, quando, il 18 maggio 1895, cinque veri precursori dell’automobilismo si impegnarono in una competizione che fu seconda, in ordine di tempo, solo alla Parigi – Rouen del 1894.
L’ASI ha deciso di ricordare così la più antica corsa automobilistica italiana con una manifestazione che sarà riservata alle auto costruite dalle origini fino al 1918, ma in questa occasione senza rilevamenti cronometrici.
Tra le vetture iscritte una Panhard Levassor del 1898 per ora l’auto più antica, un esemplare della torinese Standard del 1906, una De Dion Buton del 1907, una Fiat Brevetti tipo 2 del 1908, una Diatto del 1911 e una Renault AX del 1912.
Appena più “recenti” Fiat Tipo 2 , Tipo Zero e Tipo 2 B, una prestigiosa Lancia Theta Sport e una splendida Ford T Runabout entrambe del 1915, una Mercedes Knight 16/45 del 1918 un esemplare di quella che era la fascia lusso della casa di Stoccarda, di proprietà di un collezionista di Monaco di Baviera e un’ Itala 14/20 del 1916.
L’ASI da il suo appoggio a questa rievocazione, con la finalità di rilanciare questa manifestazione,
e anche di consentire ai collezionisti, che con tanta fatica e impegno economico, conservano questi veicoli di avere la gioia di poterli esporre e usare su strada.
Per il pubblico sarà un occasione preziosa per ammirare queste “strane” autovetture che rappresentavano il massimo della tecnologia del tempo e che aprirono la strada alla diffusione dell’automobilismo.
Sarà possibile ammirarle nel pomeriggio di venerdì 24 nel cortile del Castello del Valentino e in Piazza Palazzo di Città, mentre la mattina di domenica 26 sfileranno, con partenza dal Castello del Valentino lungo C.so Massimo d’Azeglio, C.so Vittorio Emanuele, Porta Nuova, Via Roma, Piazza Castello, Via Po, C.so Cairoli, C.so Vittorio Emanuele per far ritorno ancora al Castello del Valentino che costituirà lo scrigno di questi gioielli..
All’organizzazione della Rievocazione collabora il Registro Ancêtres Club Italia ed è patrocinata dal Comitato Esperienza Italia 150°, Comune di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti, Comune di Santena.
Il programma in sintesi:
Venerdì 24 Giugno
Ore 14.30: Accreditamento presso il Castello del Valentino
Ore 16.30: Partenza per Piazza Palazzo di Città (Municipio di Torino)
Ore 17.00: Ricevimento in Comune alla presenza delle Autorità
Ore 18.30: Rientro al Castello del Valentino
Ore 19.00 Sistemazione presso Hotel Golden Palace
Ore 20.30 Cena presso Hotel Sitea
Sabato 25 Giugno
Ore 08.30 Partenza dal Castello del Valentino
Ore 09.30 Arrivo al Castello di Cavour a Santena – Visita
Ore 10.30 Partenza per Asti
Ore 12.00 Arrivo ad Asti – Piazza San Secondo
Ore 12.15 Saluto delle Autorità
Ore 12.45 Pranzo
Ore 15.00 Partenza per Torino
Ore 17.00 Arrivo al Castello del Valentino
Ore 20.00 Cena di Gala al Castello del Valentino
Domenica 26 Giugno
Ore 10.00 Sfilata delle vetture nel centro cittadino.
Ore 11.30 Brunch presso il Circolo Canottieri ARMIDA
Ore 12.30 Premiazioni e Commiato.
Tutti i trasferimenti saranno effettuati a bordo di autobus storici.
Per ulteriori informazioni e scheda d’iscrizione www.asifed.it; email: info@asifed.it;
La Torino – Asti – Torino 1895
Un po’ di storia.
La gara nacque su iniziativa di un comitato cittadino, capeggiato dall’ing. Sacheri, che intendeva indire, in occasione dell’Esposizione del Ciclo prevista al Valentino, nella seconda metà del mese di maggio, un “esperimento di corsa per veicoli automotori” un modo curioso per definire una gara.
Gli effettivi partecipanti furono cinque:
Simone Federmann, con un “omnibus” Daimler a 4 posti – Cleto Brena, con una Benz, Sclaverani, con un “break” a vapore a 6 posti “la staffetta”, costruito dalle Officine di Savigliano, Giovanni Battista Ceirano, un nome destinato a diventare famoso, con un bicicletto a motore di Marca non specificata. Un altro bicicletto a motore Wolfmuller, iscritto sotto il nome dello stesso Wolfmuller e probabilmente condotto dal costruttore stesso
Il “via” venne dato alle sette e mezza di quel fatidico 18 maggio 1895 in Corso Moncalieri, primo a partire Federmann e a seguire, distanziati di cinque minuti, gli altri concorrenti.
Alla partenza presenziava, tra gli altri, Gottlieb Daimler- già presente alla partenza della Parigi Rouen – che si trovava a Torino per contattare alcuni personaggi in relazione ai suoi brevetti e che tifava per Federmann, che era il rappresentante in Italia della Casa tedesca.
Il pubblico non era troppo numeroso: qualche appassionato del nuovo mezzo di locomozione, i soliti curiosi e gruppetti di ciclisti. Primo ad Asti era Federmann, che vi giungeva alle dieci e mezza; poco prima di mezzogiorno era la volta dei due bicicletti a motore, mentre soltanto alle due del pomeriggio arrivava la Benz di Brena. All’appello mancava la “staffetta” di Sclaverani, fermatasi prima di Villafranca.
Ad Asti, in piazza Alfieri il pubblico era più numeroso. Alle 15 ai superstiti veniva dato il segnale di partenza per la tappa di ritorno: i partenti però si riducevano a tre, causa l’abbandono di Brena, troppo affaticato. Anche in questa tappa, il più veloce era Federmann, che raggiungeva Corso Moncalieri alle 18 e si aggiudicava la prova alla media di km/h 15,500, avendo coperto i 93 km del percorso in un tempo, calcolato grazie ad un comune orologio, di 6 ore nette. Al posto d’onore Ceirano, terzo ed ultimo il biciclo Wolfmuller.
La corsa si concludeva così nella massima regolarità, ma senza aver suscitato particolari entusiasmi, né aver rivelato innovazioni tecniche: il suo maggior merito rimaneva quello di essere la prima organizzata in Italia. Alla sera, nel corso di una cerimonia, Federmann riceveva la medaglia d’oro, mentre il giorno dopo i veicoli rimanevano in mostra alla Esposizione del Ciclo.