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L’ASI oggi

Ritratto di un Organismo che, superati momenti difficili, è ora al passo coi tempi

Abbiamo recentemente scritto di «Auto Europa 2022», il concorso della UIGA (Unione Italiana Giornalisti Automotive) alla cui realizzazione ha attivamente partecipato l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) con la selezione di auto vincitrici in passato e l’individuazione, fra queste, di tre esemplari di cui il pubblico, votando, potrà designare il vincitore; ASI però non è solo concorsi; conosciamolo meglio.

La storia (molto) in breve

L’ASI – prima sede il Museo dell’Automobile di Torino – nasce nel settembre del 1966 dalla fusione del Veteran Car Club d’Italia di Torino con la Federazione Italiana Automotoveicoli d’Epoca di Milano allo scopo di svolgere attivamente la ricerca e conservazione dei veicoli di interesse storico, di promuovere interventi, legislativi e non, a tutela dei veicoli storici e d’interesse storico e di organizzare manifestazioni alle quali potessero partecipare tali autoveicoli, un’attività legata a quella della FIVA (Fédération Internationale des Véhicules Anciens) di cui ASI fa parte da sempre.

Un’importante vittoria a livello politico-istituzionale, e quindi un importante riconoscimento dell’efficacia della sua azione, si ha prima nel 1983 e poi nel 1987:

  • nel primo caso ASI ottiene – grazie ad un’azione condotta assieme ai Registri Fiat, Lancia e Alfa Romeo – l’esenzione fiscale per i veicoli storici, il mai sufficientemente detestato bollo poi trasformato in tassa di possesso per impedire che gli automobilisti più preparati potessero evitarne il pagamento; questo successo venne sottolineato dal balzo degli iscritti che da 3.000 passarono subito a 6.000;
  • nel 1987 l’azione del sodalizio contribuisce in maniera determinante a risolvere il problema delle reimmatricolazioni.

Sono traguardi importanti che trasformano il sodalizio da «semplice» club per appassionati in organismo di tutela del motorismo storico: è la svolta, tanto che nel 1997 ASI può contare ben 15.000 soci. Altra tappa importante è rappresentata, nel 2000, dal conferimento da parte delle competenti Autorità di «certificare» i mezzi storici ed iscriverli nel proprio registro, certificazione valida ai fini fiscali ed assicurativi (bolli e premi ridotti).

ASI oggi

Attualmente l’ASI, Presidente Alberto Scuro, conta su oltre 150.000 soci individuali e 300 club tra federati e aderenti incluse associazioni non commerciali e senza scopo di lucro in linea con la Statuto ASI ed i Registri di marca e modello in modo da poter più efficacemente contribuire alla conservazione ed al recupero di ogni tipo di veicolo a motore di interesse storico (20 anni di vita) o storico vero e proprio (30 anni di anzianità), un distinguo voluto dal Ministero dei Trasporti per impedire o perlomeno limitare la circolazione di mezzi vetusti, di scarsa manutenzione e poco interesse storico limitandone l’accesso ai benefici di legge.

Oltre all’attività istituzionale e di tutela delle auto e delle moto d’poca, sempre più grande importanza ha assunto nel tempo l’organizzazione di manifestazioni rievocative, concorsi di eleganza, raduni turistici, mostre e convegni cui si aggiunge il Patrocinio di eventi basati sulla partecipazione di veicoli storici in modo da sottolinearne e sostenerne il valore di testimonianza sia statica e culturale, ad esempio nelle realtà museali e sia on the road, circostanza in cui l’auto d’epoca raggiunge gli appassionati in quanto semovente testimonianza di un importante pezzo del nostro passato.

In questo periodo di demonizzazione o quasi dell’auto a propulsione endotermica, ASI intende far rivivere tali veicoli, purché d’epoca, e sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sul contributo che tali mezzi hanno dato allo sviluppo della società in generale e del nostro Paese in particolare; un contributo sia pratico e sia in funzione della loro spesso grande bellezza e del prestigio degli esemplari più significativi. Altrettanto interesse viene dedicato ai mezzi militari che tanto hanno contribuito a costruire la storia del nostro Paese.

Attività correnti

Il programma appena citato, indubbiamente articolato ed altrettanto ambizioso, si traduce in (citiamo per difetto…):

  1. campagne di tesseramento e convenzioni, tese ad incrementare la base di iscritti ed estendere il numero delle convenzioni con soggetti esterni anche per poter avere maggior peso istituzionale e negoziale a favore degli iscritti;
  1. sessioni di certificazione ed omologazione dei mezzi di soci ed associati;
  1. diffusione ai soci, associati e media di notizie e normative utili tanto al singolo socio quanto i club associati ed anche a chi – più semplicemente – si trovi a consultare il sito; comunicati stampa a parte, citiamo, a mo’ di esempio, il censimento dei Musei e delle Collezioni presenti sull’intero territorio italiano, suddiviso per Regione di appartenenza, ma anche:
  2. una completa sezione FAQ, la cui consultazione on line permette di risolvere molti dei dubbi che ogni appassionato vorrebbe vedersi chiarire;
  3. un servizio di consulenza legale fornito da un’apposita Commissione sia al Consiglio Federale e sia al singolo socio in materia sulle tematiche di pertinenza: “dalla legislazione in materia, allo studio dei regolamenti delle commissioni, dalle problematiche dei tesserati e dei club, fino alla redazione di contratti e concessioni”;
  4. partnership nella promozione di corsi di formazione tecnica relativi al restauro di auto d’epoca.

[ Giovanni Notaro ]