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SOTTOTIRO || L’intervista a Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia

AUTO IN PROSPETTIVA… Risponde Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia

Mercato

I primi tre mesi del 2021, con 446.978 immatricolazioni, mostrano un +28,6% rispetto al 2020, quando il mercato aveva iniziato a subire gli effetti della prima ondata della pandemia.

D. Qual è la sua valutazione dei dati di mercato del primo trimestre? Si tratta di un segnale positivo proiettabile sull’anno oppure tali dati sono prevalentemente influenzati dal combinato incentivi delle Case+statali (che a breve si esauriranno salvo reintegri)? Quali sono i timori principali?

Non ritengo il risultato del primo trimestre particolarmente brillante: fare un confronto con il 2020 non ha senso dovendo considerare solo due mesi invece di tre visto che, a causa del fermo per pandemia, da inizio marzo le immatricolazioni si sono praticamente azzerate. Il confronto più opportuno, quindi, è necessario farlo con il primo trimestre del 2019, rispetto al quale lo stesso periodo di quest’anno risulta inferiore del 7-8%. Il trend di vendite ha registrato quindi un peggioramento nonostante gli ecoincentivi abbiano prodotto i loro effetti fino a febbraio e, in particolare, nella fascia di autovetture che va dai 61 ai 135 g/km di CO2. Comunque, la valutazione che potrei fare del 2021 rispetto al bilancio finale del 2020, alla fine potrebbe essere positiva essendo il mercato cresciuto di circa 300mila vetture, un risultato che comunque non merita grandi festeggiamenti. 

In merito ai timori, non ne ho, considerando che nostra è la responsabilità dei risultati che possiamo raggiungere. Sarà importante gestire bene la transizione dalla modalità termica a quella elettrica. Abbiamo aspettative positive per la seconda parte dell’anno che si preannuncia più dinamica e vigorosa considerando che molti settori, che sono stati bloccati completamente per la pandemia come la ristorazione, l’entertainment e il turismo stanno riprendendo; questi ovviamente, daranno un contributo importante alla ripresa dei consumi e dell’economia in generale. Grazie, dunque, a questo volano, il secondo semestre dovrebbe essere più promettente rispetto al primo”.

Audi Q4 50 e-tron quattro

Rete di vendita

Nei canali di vendita, i privati scendono dell’1,3%, il noleggio a lungo termine del 4,5% e quello di breve del 55,7%, mentre le società salgono del 3,7%. In calo le autoimmatricolazioni: -33,3%.

D. Visto che sino ad oggi le autoimmatricolazioni hanno rappresentato un mezzo per fare volumi di vendita e su questi recuperare utili attraverso i bonus riconosciuti dalle Case, quale strategia di supporto è stata messa in campo per sostenere la rete di vendita? Qual è la maggiore criticità che sta vivendo la rete, in questo periodo di pandemia?

La distribuzione dell’auto ha avuto un andamento piuttosto peculiare in termini operativi. A inizio marzo 2020 si è fermata, e così è stato per aprile e inizio maggio. Sono poi ripartiti i settori vendita e post-vendita (sebbene per quest’ultima durante il primo lockdown ci fosse stata una necessaria apertura per ovvie ragioni), e dopo la riapertura, da inizio maggio in poi, è andato avanti senza alcuna interruzione, comprese le zone rosse. Il nostro settore rientrava, infatti, nei codici Ateco, quindi abbiamo avuto la possibilità di operare. In effetti, le chiusure nelle «zone rosse» non hanno in realtà compromesso la disponibilità delle informazioni sui nostri prodotti agli utenti, questo in considerazione del fatto che gran parte della fase preliminare all’acquisto avviene oggi on line, prima ancora, quindi, di arrivare in concessionaria per firmare il contratto. È comunque pur vero che l’esigenza di cambiare l’auto con una più nuova e più rispettosa dell’ambiente non era tra le priorità degli italiani nel 2020, così come nella prima parte del 2021. 

Per quanto riguarda i concessionari, il momento più difficile ritengo sia passato. Mi riferisco a quando, da un giorno all’altro, la loro equazione di business è stata stravolta dai costi che continuavano a correre a fronte dei ricavi che precipitavano praticamente a zero. In questa fase, durata circa tre mesi, abbiamo ovviamente supportato i concessionari, fino a quando il volume di affari è ripreso, tornando tutto gradualmente alla normalità. Va anche detto che in un momento come questo, che si protrarrà ancora nei prossimi mesi, abbiamo carenza di semi-conduttori, i cosiddetti «chips». I problemi di approvvigionamento riguardano tutti i costruttori e ricadono inevitabilmente sui livelli di produzione”.

Innovazione & Tecnologie

Le emissioni medie di CO2 scendono a 122,7 g/km dai 135,8 di marzo 2020 e dai 143,6 di marzo 2019. Nel primo trimestre si attestano su 125,5 g/km, in calo dell’8,3% rispetto al 2020.

D. Oltre alla riduzione della CO2 e quindi dei consumi, sempre molto apprezzata, quali sono le nuove tecnologie su cui oggi puntate di più e quelle più richieste dai consumatori? Notate, da parte di questi ultimi, un riorientamento della domanda? Quanto spazio e per quanto tempo i motori endotermici classici ritiene continueranno ad avere spazio nei listini?

Come Gruppo Volkswagen abbiamo fatto una scelta precisa, quella di allinearci alle indicazioni del Trattato di Parigi che prevede, per il 2050, un impatto neutrale della CO2. Quindi, quel poco di biossido di carbonio che i veicoli non elettrici ancora in circolazione emetteranno – o che sarà creato per produrre le auto – sarà compensato da  contromisure. La scelta più importante sarà la commercializzazione, in futuro, di sole vetture elettriche. Per raggiungere questo obiettivo dovremo comunque attraversare una lunga fase di transizione, già iniziata, nella quale le tecnologie più evolute continueranno a coesistere con i propulsori termici più avanzati, sia a benzina che diesel e metano, oltre che, ovviamente, con l’ibrido nelle sue varie interpretazioni. Il punto di arrivo, come dicevo, è ovviamente l’elettrico, ma questo richiede un processo di creazione di infrastrutture, ossia di un «ecosistema» specifico – che al momento esiste in piccola scala – volto a realizzare idonei sistemi di ricarica pubblici e privati e ad eliminare la burocrazia, spesso ostacolo nella realizzazione di entrambi. 

In questo scenario, è necessario arrivare a rendere sempre meno significativo l’impatto dei motori termici sull’ambiente. Una scelta che richiede tempi e modalità opportune visto che non sarà possibile offrire immediatamente veicoli a propulsione elettrica a tutti. Ricordiamo, inoltre, che al momento sono i motori termici a «finanziare» gli investimenti per poter garantire, nel futuro, la disponibilità di motori innovativi e auto a propulsione elettrica”.

Prodotto

Nei primi tre mesi del 2021, si conferma il trend positivo delle elettrificate e, di converso, la costante contrazione dei motori endotermici tradizionali.

D. Ritiene l’elettrificazione un percorso irreversibile nel medio/lungo termine? Se sì, quale tipo di elettrificazione prevede si imporrà (ibrido plug-in, elettrico solo a batterie). Altrimenti, quale il motivo dell’insuccesso di questa scelta? Ritiene inoltre che il Diesel abbia nel breve-medio termine (3-8 anni) ancora un futuro nel trasporto privato oppure sia destinato ad una rapida uscita di scena?

Con l’ibrido, in realtà, per la maggior parte del tempo si marcia con il motore termico piuttosto che con l’elettrico, quindi possiamo dire che si tratta più di un’auto termica che elettrica. Questa è una tecnologia di passaggio non necessariamente obbligatoria. È una soluzione, dal punto di vista delle emissioni, analoga a quelle delle altre tecnologie oggi disponibili. La maggior parte delle auto ibride emette CO2 esattamente come un’auto a metano, se non più, e quindi non si capisce la teoria secondo la quale l’ibrido possa rappresentare il futuro mentre il metano no! 

Per quanto riguarda il Diesel, nella sua versione più moderna ha sicuramente dei meriti e può essere una valida alternativa ma a lungo termine  sarà inesorabilmente destinato ad una definitiva, graduale, uscita di scena. L’idrogeno, invece, dal punto di vista strettamente tecnico, così come per l’efficienza in termini di costo-beneficio, per le vetture rappresenta una soluzione molto più costosa rispetto all’elettrico“. 

 [ Tony Colomba ● Direttore Responsabile ]