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Veicoli elettrici: il boom fermo alla colonnina

Se da una parte il mercato dell’elettrico cresce in Italia a tripla cifra con un più 251% di immatricolazioni, ancora rimane da sciogliere il nodo cruciale della distribuzione delle colonnine sul territorio nazionale. Intanto GasGas, la start-up delle ricariche accessibili e sostenibili, è pronta a realizzare una rete da 1.000 punti di ricarica entro il 2030

Se ne parla ma non si fa abbastanza. La consapevolezza che le colonnine di ricarica rappresentino una conditio sine qua non per offrire all’elettrico un terreno fertile su cui attecchire è ormai forte e diffusa. Ma stando ai dati fatica a decollare una vera e propria azione di «distribuzione» capillare sul territorio nazionale.

“Oggi le colonnine sul territorio italiano sono circa 19.300, con un rapporto di 1:5 rispetto alle auto elettriche immatricolate. Per il 2025 ne serviranno 50.000 ed entro il 2030 61.000”. A parlare è Alessandro Vigilanti, Co-founder e CEO di GasGas, la società che, spiega, “ha l’obiettivo di realizzare una rete da 1.000 punti di ricarica entro il 2030, circa il 2% delle colonnine sul territorio nazionale, con una rapidissima crescita delle installazioni entro il 2025 di 850 punti di ricarica. Parliamo di un valore totale pari a 4,3 miliardi di euro per i soli servizi di ricarica (calcolato sul periodo 2021-2030)”.

“L’interesse per la mobilità elettrica è enorme – continua Vigilanti -, tuttavia in molti rimandano l’acquisto di un’auto full-electric o ibrida plug-in perché i punti di ricarica sono effettivamente ancora pochi, e soprattutto situati in location scomode da raggiungere e prive di servizi e di alcuna attrattiva. Ricaricare l’auto elettrica richiede tempo. Questo in sé – spiega ancora – non è un problema, perché gli e-driver sanno viaggiare prendendosi i giusti tempi. Ma cosa fare mentre ricarichi la tua auto se la colonnina è dispersa in mezzo al nulla? L’idea alla base di GasGas risolve questo problema, cruciale per la crescita del settore, e crea nuove opportunità di guadagno per tutte le attività commerciali e industriali che hanno capito il vero potenziale di questa collaborazione”.

Il mercato del settore, nel frattempo, dimostra di avere i motori accesi pronti al decollo. In Italia, nel 2020, sono state immatricolate 59.875 auto elettriche ossia +251%. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) ha l’obiettivo di arrivare a un parco circolante elettrico pari a 6 milioni di veicoli nel 2030. Confermano la crescita le previsioni di Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano che, in uno scenario moderato, ipotizzano un numero di veicoli elettrici pari a 1,5 milioni nel 2025, per poi passare a 5,5 milioni nel 2030. “Non potevamo scegliere momento migliore per scendere in campo con un progetto veramente ambizioso sui punti di ricarica (PDR) – sottolinea ancora Vigilanti – I veicoli elettrici hanno la necessità di essere alimentati da una infrastruttura capillare, all’aumentare del numero di mezzi in circolazione serviranno sempre più colonnine fino a quando tra il 2025 e il 2030, il numero di punti di ricarica confrontato a quello di veicoli in circolazione sarà ben più equilibrato”.

I punti… fermi della ricarica

L’attesa del tempo di ricarica dell’auto elettrica, quando non può essere effettuata comodamente la notte, è importante che sia ottimizzata. GasGas ha dunque coinvolto nel progetto di sviluppo della rete i proprietari di punti di interesse particolarmente qualificati e di utilità per l’utente, a partire da negozi, bar, ristoranti e distributori di carburante. In sintesi, i commercianti che scelgono di collaborare con GasGas non dovranno sostenere il costo dell’impianto di ricarica (colonnina), della gestione, della manutenzione e della promozione, che sarà interamente a carico di GasGas, ma dovranno solo realizzare le condizioni eventualmente necessarie presenti nello studio di fattibilità che GasGas si impegnerà a realizzare a proprie spese. Il vero vantaggio per i partner sta però nell’impatto mediatico che deriverà dall’avere messo a disposizione una colonnina per i propri clienti: maggiore visibilità, ampliamento del giro d’affari, e attrattiva per tutti gli e-driver che si fermeranno per ricaricare il proprio veicolo.

 

Il cliente protagonista 

Al di là della rete di colonnine di ricarica dislocate in modo intelligente sul territorio sfruttando i punti di interesse, GasGas propone agli utenti anche un modello di consumo innovativo basato sulla membership, estremamente vantaggioso da un punto di vista economico e strategico. “I membri della rete GasGas – spiega Stefania Menguzzato, Co-founder & General Manager di GasGaspagano una fee fissa per il servizio di ricarica, con kWh illimitati. In questo modo gli utenti risparmiano sui costi di ricarica e possono intervenire nelle scelte che riguardano il posizionamento delle colonnine, che installeremo anche a seconda delle necessità egli iscritti. Inoltre, i membri della Community GasGas supportano, proprio grazie al pagamento dei costi di iscrizione, lo sviluppo dei punti di ricarica e la loro maggiore diffusione sia sul territorio italiano sia, un domani, su quello europeo”.

 

Le GasGas Station sono gestite da una piattaforma virtuale, progettata per interagire con i propri utenti. Le colonnine potranno comunque essere utilizzate anche da chi non è membro della community: per questi, il modello di pricing prevede un costo al kWh comunque concorrenziale, un costo per l’avvio della ricarica e un eventuale costo per l’occupazione dello stallo.

[ Roberta Di Giuli ]

 

■■ GasGas sul territorio nazionale: per entrare nella priority list, è necessario lasciare i propri dati su  https://www.gasgas.fun/landing/e-drivers