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Audi R8 V10 RWD: “Nata in pista, costruita per la strada”

In comune con la R8 LMS GT4 da corsa più del 60% dei componenti; perde 65 kg rispetto all’Audi R8 V10 5.2 FSI; 540 cv + 540 Nm di coppia = 0-100 km/h in 3,7” e 324 km/h di velocità massima

L’edizione limitata a 999 esemplari di Audi R8 RWS, voluta per celebrare la vittoriosa esperienza del brand nelle competizioni GT 3 e 4, debuttò due anni fa e rappresentò un unicum nell’ambito della famiglia Audi Sport. Ora la RWS passa il testimone alla nuova RWD che diventa modello permanente in gamma peraltro caratterizzato da una connotazione racing assai spinta per una versione «di serie» visto che condivide oltre il 60% dei componenti con l’Audi R8 LMS GT4 da corsa.

Esterni

Il design si accosta notevolmente a quello della versione racing anche se il vistoso alettone posteriore logicamente non c’è e lo splitter anteriore è di dimensioni decisamente più contenute mentre i cerchi e le gomme sono giocoforza meno estremi; è anche scomparsa, sul cofano di questo esemplare di serie, la grande apertura per lo sfogo dell’aria dovuta al posizionamento ma le principali differenze estetico-aerodinamiche si fermano qui come si può vedere dalla foto che segue.

A questo punto è chiaro che l’anima selvaggia dell’auto è contenuta in un involucro che più sportivo non potrebbe essere ma che al tempo stesso tiene conto delle esigenze della civile e confortevole convivenza con i suoi passeggeri che con ogni probabilità non disdegnano di tenere le briglie al bolide sulle stradine che costeggiano il lago di Garda o sul lungomare di Forte dei Marmi, per non parlare di Montecarlo a compagnia cantando ma torniamo alla «nostra» Audi: un’occhiata al muso ci dice che la griglia del single frame è più ampia rispetto al precedente modello e due listelli verticali suddividono le prese d’aria frontali mentre il grande fascione anteriore ospita, sotto al taglio del cofano anteriore, tre fessure piatte che vogliono tracciare un fil rouge che rimanda alla presenza di aperture simili sull’iconica Audi Sport quattro degli Anni ‘80.

Maggiorate le aperture alla base dei gruppi ottici posteriori e la griglia in corrispondenza dell’estrattore mentre all’interno del vano motore, il sistema di aspirazione è celato da una nuova cover realizzata in materiale plastico ma che a richiesta può essere in fibra di carbonio.

Tra le dotazioni di serie di Audi R8 V10 RWD spiccano i proiettori a Led con gruppi ottici posteriori a Led.

La variante Spyder monta, da tradizione per Audi R8, una capote in tela azionabile elettricamente sino a una velocità di 50 km/h nei colori nero, marrone o rosso.

Tra le dotazioni a richiesta spiccano i proiettori a Led, bruniti, con indicatori di direzione dinamici e luce laser Audi, derivati dalle competizioni. Dieci i colori carrozzeria a listino, tra i quali le nuove tinte metallizzate grigio Kemora e blu Ascari e, se non dovesse bastare, il programma «Audi exclusive» permette di personalizzare molteplici dettagli interni ed esterni della vettura.

Interni

Sono di serie i bellissimi i sedili sportivi a regolazione parzialmente elettrica rivestiti in Alcantara e pelle, il volante multifunzione plus a due satelliti, il badge RWD collocato in bella vista sulla plancia, l’Audi virtual cockpit da 12,3 pollici, la climatizzazione automatica comfort, la radio MMI plus, l’Audi Sound System da 140 watt, la ricezione radio digitale DAB, il sistema di ausilio al parcheggio plus e la telecamera per la retromarcia.

Sempre di serie è l’interfaccia Audi per lo smartphone che integra i cellulari iOS e Android in un ambiente sviluppato appositamente nell’MMI tramite i protocolli Apple CarPlay e Android Auto.

Disponibili, a richiesta, per gli ancora più sportivi i sedili a guscio oppure il pacchetto look nero ampliato con anelli Audi e loghi dalla finitura total black Audi exclusive.

Meccanica, meccatronica e prestazioni

Il propulsore è il ben noto V10 5.2 FSI aspirato da 5,2 litri sempre collocato in posizione centrale con un sound che la stessa Casa definisce travolgente e simile a quello di un’auto da competizione; una peculiarità cui contribuiscono l’albero motore di tipo «common pin» (le bielle dei cilindri opposti sono mosse dallo stesso perno di manovella, con intervalli di accensione alternati di 54 e 90 gradi) e l’elevato numero dei giri/motore (7.900 è il regime di erogazione della potenza massima di 540 cavalli mentre la coppia massima di 540 Nm viene erogata a 6.400 giri).

Mutuati dal mondo delle corse anche:

  • l’iniezione a doppia strategia: diretta (sino all’85%) nelle camere di combustione a pieno carico, congiunta a medio carico e indiretta nel condotto di aspirazione (MPI) ai regimi inferiori;
  • il sistema di lubrificazione a carter secco con temperatura dell’olio regolata tramite radiatore separato; la pompa dell’olio, a portata variabile, assicura un flusso costante in qualsiasi frangente, comprese le accelerazioni trasversali nell’ordine degli 1,5 g che quest’Audi R8 V10 RWD può raggiungere in mano a gente che sa quello che fa ed in pista;
  • la posizione sensibilmente ribassata del propulsore con baricentro ancora più vicino al suolo.

 

Quanto all’efficienza (rapporto peso/potenza: 2,95 kg/cv), la tecnologia cylinder on demand (COD) contribuisce al contenimento dei consumi: nelle quattro marce superiori, a intervalli di carico medio-bassi, esclude i cilindri della bancata di destra o sinistra disattivando iniezione e accensione.

Con questi valori l’Audi R8 V10 RWD Coupé scatta da 0 a 100 km/h in 3,7” e raggiunge i 324 km/h, mentre leggermente «meno» rapida è la versione Spyder: 0-100 km/h in 3,8” e 322 km/h.

Trasmissione, assetto e freni

La trasmissione con differenziale meccanico autobloccante è la S tronic a doppia frizione e 7 rapporti, rimodulata per la trazione posteriore mentre il peso a vuoto è rispettivamente di 1.595 e 1.695 kg (-65 e -55 kg rispetto alle versioni Coupé e Spyder di Audi R8 V10 quattro che ovviamente sconta la presenza dei componenti meccanici della trazione integrale (albero cardanico, frizione a lamelle e differenziale anteriore).

La taratura specifica dell’assetto e dell’elettronica, sviluppata in funzione della trazione posteriore, permette di effettuare – selezionando il programma Dynamic del sistema di gestione della marcia Audi drive select (di serie) e attivando la modalità sportiva dell’ESC – drift controllati nel caso il conducente selezioni il programma «dynamic».

Qualora si raggiunga il limite, il controllo elettronico della stabilità interviene ripristinando le condizioni di sicurezza ottimali. Le sospensioni a doppio braccio oscillante triangolare in alluminio sono riprese dalle competizioni, mentre lo sterzo elettromeccanico, di serie, tarato appositamente per l’abbinamento alle 2WD, vede la servoassistenza variare in funzione della velocità di marcia e del setup selezionato tramite l’Audi drive select.

L’impianto frenante si avvale di dischi in acciaio autoventilanti e forati di serie dal profilo a onda (design «wave») collegati alle tazze in alluminio mediante perni in acciaio inox che impediscono la trasmissione dei picchi di temperatura. I dischi anteriori da 380 mm hanno pinze fisse a otto pistoncini mentre al retrotreno operano pinze a quattro pompanti con dischi da 356 mm.

Questa RWD è fornita, di serie, con gli esclusivi cerchi in lega a 5 razze a V in nero lucido da 19 pollici che ospitano all’avantreno pneumatici da 245/35 e da 295/35 al retrotreno. A richiesta, sono disponibili ruote da 20 pollici che avvicinano ancora di più questa supercar alla sua sorella da corsa.

Prezzi

Audi R8 V10 RWD Coupé, da 154.750 euro.

Audi R8 V10 RWD Spyder da 168.050 euro.

Consumi ed emissioni di Audi R8 RWD (*) forniti dalla Casa

V10 Coupé: 12,7/12,9 litri/100 km | 288/293 g/km di CO2 | 293/294 g/km di CO2 (ciclo NEDC).

V10 Spyder: 13,5/13,7 litri/100 km | 307/311 g/km di CO2 | 298/299 g/km di CO2 (ciclo NEDC).

(*) Dati relativi ai consumi e alle emissioni rilevati nel ciclo combinato secondo lo standard WLTP ed espressi sotto forma di range soggetti a differenze in funzione degli equipaggiamenti. 

[ Giovanni Notaro ]