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Pagani Imola: l’ultimo sogno di Horacio per la pista e la strada

Prodotta in soli 5 esemplari, questa Hypercar da 827 cavalli e 1.100 Nm coppia, pesa 1.246 kg e costa 5 milioni di euro + IVA

La nuova Pagani Imola, nome del circuito su cui è stata prima sgrezzata e poi messa a punto, è una hypercar non solo stradale.

Con il suo carattere racing assoluto e la sua produzione limitata a soli cinque esemplari, incarna la massima tecnologia da pista sinora realizzata dalla Pagani Automobili ed è stata infatti protagonista del più rigoroso ciclo di validazione in circuito cui una vettura Pagani sia stata sinora assoggettata.

Sono queste affermazioni pesate e non parole ad effetto visto l’auto ha percorso oltre 16.000 km sulla pista di Imola a velocità di gara, l’equivalente di circa tre 24 ore di Le Mans.

Una vettura-laboratorio

Sperimentare è parte del DNA della ricerca di Pagani Automobili e cosa c’è di meglio se non affiancare alla teoria la pratica, meglio ancora farle procedere a braccetto su una vettura laboratorio come la Pagani Imola su cui sono state concepite, testate e sviluppate innovazioni importanti? E rappresenta quindi un passo fondamentale nel progresso tecnologico e scientifico della fabbrica.

Dalla sperimentazione alla produzione il passo, quando la catena di comando è corta, può rivelarsi sorprendentemente breve; in questo caso si è materializzato nella realizzazione di questa vettura-laboratorio di cui alcuni contenuti innovativi già ora equipaggiano Roadster BC e saranno, in misura sempre più larga, dotazione anche delle future Pagani.

Guardando indietro nel tempo pensiamo a quanto, nel 2008, sia stata fondamentale per la fabbrica di Horacio Pagani l’esperienza formativa costituita da Zonda R, vettura equipaggiata con soluzioni testate in condizioni estreme, poi riversate sulla Huayra.

In quell’occasione sono state realizzate idee rivoluzionarie come il telaio in Carbo-Titanio, assieme a geometrie, materiali e concetti inediti nei settori dell’aerodinamica, della dinamica e della sicurezza, ideati appositamente per una supercar; ad esempio su Zonda R, Pagani e Pirelli, hanno sviluppato pneumatici con il nuovo sistema MIRS, poi applicato su Huayra e sulle vetture di Formula 1 equipaggiate in unica fornitura, come è noto, dal costruttore di pneumatici milanese.

Il progetto «Imola»

Tornando alla Pagani Imola va detto che, una volta definite le specifiche iniziali, il team di progetto ha lavorato con grande apertura mentale ed altrettanta libertà tecnica per ideare ed integrare le innovazioni in corso d’opera.

A questo proposito Horacio Pagani, Founder e Chief Designer di Pagani Automobili, ha dichiarato che “Il carattere aerodinamico di Pagani Imola emerge da tre concetti. La forma generale, l’aerodinamica interna e i dettagli aerodinamici esterni come pinne, ali, deviatori. Non possiamo definirla una vettura elegante. Cercavamo una macchina efficace e questo ci ha portato, come quando osserviamo una monoposto di Formula 1, a concepire una vettura più ricca di elementi aerodinamici. Se da un lato questi dettagli interrompono le linee e l’estetica della vettura, dall’altra ne migliorano il tempo su giro, la facilità di guida e, soprattutto, la sicurezza. Su quest’ultimo aspetto, avremmo potuto ridurre l’altezza della vettura dal suolo, sfruttando la grande superficie del fondo piatto così da aumentare l’effetto di downforce. Ma – ricordiamoci – l’irregolarità delle strade pubbliche può portare alla perdita di diverse centinaia di chilogrammi di carico aerodinamico in pochi istanti. Davanti a questi pericoli abbiamo lavorato con attenzione sulla parte superiore e sui dettagli della vettura”.

La Pagani Huayra, prima vettura stradale di sempre dotata di sistema dell’aerodinamica attiva, ha ceduto tale tecnologia alla Imola permettendole di intervenire con ciascuna delle quattro ali mobili in maniera dinamica e immediata in relazione alle condizioni di guida del momento comprese le fasi di frenata che innestano automaticamente, a certe condizioni, freno aerodinamico.

La nuova geometria delle sospensioni ha lo scopo di scaricare a terra tanto la notevole potenza quanto l’esuberante coppia di 1.100 Nm, nonché di ridurre gli effetti sia di dive in frenata e di sia rollio permettendo al pilota di impostare la curva staccando e frenando all’ultimo millesimo di secondo.

Tale operazione, e non solo, viene efficacemente supportata dal sistema di ammortizzatori attivi a gestione elettronica che agiscono per singola ruota e sono comunque interconnessi tra loro mentre la sospensione anteriore, che varia l’altezza da terra in modo autonomo e intelligente, dialoga con la Central Unit che gestisce l’aerodinamica attiva, il controllo motore, il differenziale e la gestione del cambio.

Con l’introduzione del sistema Smart Gas, sulla Imola il tempo di cambiata è stato ulteriormente ridotto rispetto ai tempi già minimi delle altre Pagani, esaltandone il carattere racing mentre la guida rimane piacevole grazie alle molle a passo variabile.

L’innovativo impianto frenante Brembo è stato ottimizzato, attraverso uno studio aerodinamico e con innumerevoli test dedicati, per migliorare ulteriormente tutto il sistema di raffreddamento.

Con Pirelli e il neonato sistema Next MIRS sono stati studiati pneumatici dalle caratteristiche tali da permettere di ottenere una macchina performante in pista, ma anche «comunicativa», semplice da guidare, in pieno stile Pagani.

I materiali compositi e quelli nobili

Passando ora al tema «materiali compositi» vale ricordare – per quanto superfluo – che la Pagani Automobili ha sempre portato avanti una rigorosa ricerca nel campo dei sistemi in materiali compositi avanzati; le nuove formule del Carbo-Titanio HP62 G2 e del Carbo-Triax HP62, utilizzate nella realizzazione delle monoscocche di Pagani Imola e Roadster BC, nascono con l’obiettivo di aumentarne la rigidezza torsionale e flessionale riducendone al tempo stesso il peso.

Nel caso di Imola tale contenimento è stato perseguito con attenzione maniacale portandolo ad un livello ancora superiore grazie all’introduzione di Acquarello Light, un nuovo sistema di verniciatura su misura che rappresenta un’ulteriore evoluzione del già avanzato stato dell’arte di Pagani in materia, consentendo di ridurre il peso della vernice di ben 5 kg pur mantenendo inalterate intensità del colore, profondità e lucentezza e questo ci ricorda il famoso episodio – siamo agli anni ’30 del secolo scorso – dello scrostamento della vernice bianca dalle monoposto Mercedes della massima formula di allora, effettuato la notte prima dei controlli ufficiali, per far rientrare nel peso massimo ammesso tali vetture, fuori norma per un solo chilogrammo!

L’estrema ricerca della Pagani Automobili nel campo dell’alleggerimento ha portato negli anni all’utilizzo sempre più esteso di leghe nobili: da quelle in alluminio a quelle in titanio ed in cromo-molibdeno, che hanno permesso di ottimizzarne la proprietà meccaniche e quelle di leggerezza; sulla nuova nata Imola tutto questo è stato tradotto in oltre 770 componenti forgiati o ricavati dal pieno senza peraltro trascurare l’attenta ricerca estetica, con lo sviluppo dell’originale finitura materica applicata specificatamente alle parti in lega di alluminio.

La verniciatura

Tornando alla verniciatura delle Pagani, il patron ha sottolineato che “La vernice di un veicolo non è solo un requisito estetico, ma ha funzioni tecniche essenziali, come proteggere da influenze esterne e prevenire l’invecchiamento del materiale, in particolare dei materiali compositi avanzati. Siamo riusciti a creare uno scudo di protezione in grado di isolare il materiale sottostante dalle minacce esterne, aumentando la resistenza all’impatto, e dopo anni di ricerca per ottimizzazione il nostro sistema di verniciatura con l’obiettivo di ridurre significativamente il peso, siamo orgogliosi di annunciare finalmente il raggiungimento di questo traguardo attraverso un’auto così speciale come la Imola. La nuova tecnologia sarà ovviamente disponibile sui futuri modelli Pagani”.

Omaggio alla Motor Valley italiana

Della pista emiliana Horacio Pagani ha detto: “Imola è un luogo sacro per un appassionato di automobili. Una pista veloce, tecnica, difficile, che da sempre separa il grano dal loglio, sia per quanto riguarda l’uomo, sia per quanto riguarda la macchina. Un circuito che ha fatto diventare veloci i più veloci, che ha dato luogo a lotte accanite tra avversari e gentiluomini, che ha visto le vittorie più dolci e le tragedie più amare. Un circuito dell’Emilia Romagna, della Motor Valley. Una terra che ha dato tantissimo all’automotive. Che ha dato tantissimo alla Pagani”.

Il circuito di Imola ha ospitato l’intero ciclo di sviluppo dell’auto e la possibilità di girare in pista in condizioni diverse di meteorologia, temperature e fondo stradale ha permesso di testare e portare spesso all’estremo nuove soluzioni studiandone il loro comportamento.

Montare gomme semi-slick, per esempio, ha consentito di sottoporre i diversi elementi della vettura a sollecitazioni molto più severe, a livello di sospensioni e forze laterali, di quanto possa accadere con pneumatici stradali.

Proprio per questa somma di ragioni il codice di progetto PS-01 è stato ribattezzato «Pagani Imola», in omaggio al circuito che è diventato per tali ragioni parte della sua dell’identità e che ha contribuito in modo così determinante alla formazione del DNA di questa vettura.

Il ruolo del cliente

Pagani Imola vuole costituire un’estensione naturale del cliente cui è destinata e per tale ragione è «tailor made» sulle sue esigenze.

Desiderio e volontà dell’azienda era ed è quella di stupirlo ed emozionarlo e, in questo specifico caso, renderlo parte attiva dello sviluppo della macchina.

Già durante le fasi iniziali del progetto, i risultati dei test in pista, comparati sia con quelli delle altre Pagani e sia con quelli di

auto dello stesso segmento, hanno mostrato ottimi risultati.

Questo ha spinto il Team di progetto a sviluppare altre soluzioni e idee, spesso con l’approvazione dei clienti ed il loro crescente coinvolgimento.

Non solo nella prima fase di sviluppo, ma anche a vettura ultimata, è stato il cliente stesso, comprendendo il potenziale della ricerca scientifica in atto, a chiedere di attendere, di poter accompagnare il team nelle diverse fasi di completamento del progetto stesso, esplicitando in più di un caso intuizioni brillanti.

Horacio Pagani, su questo tema ha detto che “Il progetto Pagani Imola ha visto una forte partecipazione da parte del cliente. Volevamo stupirlo e lui, davanti alle nostre idee e soluzioni, ha deciso di prendere parte agli sviluppi diventando – potremmo dire – uno dei nostri collaudatori. Non posso dimenticare il giorno della consegna al primo cliente ed il suo sorriso. Nonostante fosse stata la prima volta in cui guidava la Imola in pista, aveva preso coraggio, giro dopo giro, spingendola come farebbe un pilota. Appena sceso dalla vettura mi ha detto che non si immaginava fosse così semplice da guidare”,

[ Giovanni Notaro ]

 

 

[ Caratteristiche tecniche ]

  • Motore: Mercedes-Benz AMG V12 60°; cilindrata 5.980 cc
  • Potenza: 827 hp
  • Coppia: 1.100 Nm
  • Trazione: trazione posteriore
  • Trasmissione cambio: Xtrac AMT trasversale a 7 rapporti con differenziale elettromeccanico
  • Frizione: frizione tridisco, differenziale a gestione elettronica, sistema giunti tripode
  • Sospensioni: doppi bracci a triangoli indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori controllati elettronicamente
  • Freni: Brembo 4 dischi ventilati carbo-ceramici: anteriori 398×36 mm con pinze monolitiche a 6 pistoni; posteriori 380×34 mm con pinze monolitiche a 4 pistoni
  • Cerchi: 20’’ anteriore, 21’’ posteriore
  • Pneumatici: Pirelli Trofeo R, anteriormente: 265/30, posteriormente: 355/23 R21
  • Struttura, telaio e materiali compositi: monoscocca in Carbo-Titanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62 con telaietto tubolare anteriore e posteriore in acciaio
  • Peso a secco: 1.246 kg
  • Dimensioni: passo (2.795 mm); larghezza (2.035 mm – 2.264 mm con specchi); lunghezza (4.852 mm); altezza (1.269 mm)

 

 

 

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