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Ape E-City, il «Calessino» elettrico

La settimana scorsa è stata presentata a New Dehli la versione elettrica del popolare Tuk-tuk, senz’altro il mezzo da trasporto passeggeri più diffuso nel sud-est asiatico. Il motore elettrico è alimentato da un pack batterie da 4,7 kWh che consente un’autonomia di circa 80 km e quando è scarico può semplicemente essere sostituito nelle stazioni di servizio dedicate

Quando per i lunghi viaggi si usava il cavallo, c’erano le «Stazioni di Cambio» dove si poteva sostituire il cavallo affaticato con un altro riposato e proseguire il viaggio, ora c’è il «Quick Interchange Battery» dove si può sostituire la batteria del veicolo elettrico. Senz’altro la soluzione migliore per risolvere uno dei problemi dei BEV (Battery Electric Vehicle), cioè il tempo per ricaricare le batterie.

Questa tecnologia è stata sviluppata dalla start-up indiana Sun Mobility che intende espanderla anche sugli autobus urbani. Piaggio Vehicles Pvt. Ltd, consociata indiana del Gruppo Piaggio, ha creduto subito in questo progetto e siglando una partnership con Sun Mobility hanno realizzato l’Apé E-City (in India con l’accento sulla «é»).

In India è Piaggio il primo veicolo commerciale elettrico

e Apé (Tuk-tuk in Tahilandia) è senz’altro il mezzo più diffuso nel sud-est asiatico, in India Piaggio detiene il 23,8% dei veicoli a 3 ruote con 142.500 esemplari venduti fino a settembre 2019 nelle varie configurazioni e motorizzazioni, un successo commerciale che andava rafforzato con l’introduzione di una versione elettrica che sarà commercializzata da marzo 2020 ad un prezzo adeguato a quel mercato, 197.000 Ru.

L’Apé E-City ha un’autonomia di circa 80 km e si avvale di un motore elettrico alimentato da un Pack batterie di 4,7 kWh estraibile per la sostituzione «scarica-x-carica» presso le circa 50 stazioni di servizio distribuite nelle 10 principali città dell’India e dotate del sistema Quick Interchange che ha una capacità di interscambiare fino a 150 batterie al giorno grazie al sistema Fast Charge. Questa soluzione consente di proporre il veicolo ad un prezzo praticamente uguale alla versione con motore tradizionale perché il costo della batteria non va ad incidere sul prezzo finale in quanto rimane di proprietà del produttore.

Probabilmente è una soluzione troppo semplice

Una soluzione che potrebbe essere esportata anche da noi per una maggiore diffusione delle auto elettriche, almeno di quelle più piccole. Non ci sarebbe la necessità di offrire un’autonomia sempre maggiore con conseguente aumento del volume e peso delle batterie, ma soprattutto il prezzo finale del veicolo sarebbe inferiore e più accessibile agli utenti.

Per quel che riguarda le infrastrutture, il cosiddetto «armadio» per lo scambio delle batterie, occupa uno spazio limitato e potrebbe trovare posto nella maggior parte delle tradizionali stazioni di servizio.

[ Paolo Pauletta ]