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Volkswagen Maggiolino Cabriolet

Arriva la versione convertibile dell’affascinante Maggiolino. Rigorosamente con capote in tela (elettrica)

 

Cosa c’è di più esotico ed evocativo di un Maggiolino? Un Maggiolino Cabriolet! Il primo, mise il muso fuori dalla fabbrica del carrozziere Karmann nel 1949 (ma c’era anche una versione firmata Hebmuller), mentre la seconda serie, il New Beetle, è stata lanciata nel 2003. A fare da trait d’union fra i tre modelli, la capote in tela, che su quest’ultima serie si apre elettricamente in appena 9,5 secondi e fino ad una velocità di 50 km/h.

Tutti col turbo

Lungo 427 cm, largo 180 e alto 147 cm, con un bagagliaio da 225 litri, il Maggiolino Cabrio ha i roll-bar posteriori a fuoriuscita automatica, in caso i sensori rivelino un’anomala inclinazione del veicolo. I motori a disposizione sono gli stessi della versione “chiusa” ed hanno in comune il numero dei cilindri (quattro) e la presenza del turbo a iniezione diretta. Per i benzina, si parte dal 1.2 TSI da 105 cv, passando per il 1.4 TSI 160 cv, fino ad arrivare al 2.0 TSI 200 cv, mentre i diesel sono i due common rail TDI 1.6 105 cv e 2.0 140 cv. A richiesta c’è il cambio automatico a doppia frizione DSG a 6 o 7 marce, a seconda del motore a cui è abbinato.

Di che decennio sei?

Simpatica la possibilità di scegliere le tre diverse versioni, a seconda del “decennio” preferito: la 50s Edition, ad esempio, ha i cerchi il lega da 17” Circle Black, specchietti cromati, capote nera e vernice Uni-Black, la 60s Edition c’è in tinta Denim Blue o Bianco Candy, con tela nera, infine, la 70s Edition si contraddistingue per le colorazioni Toffebraun Metallic o Platinum Grey Metallic in abbinamento alla capote beige e ai sedili sportivi. I prezzi vanno dai 23.800 euro, per arrivare ai 32.600 euro della 2.0 TDI 140 cv DSG. Tra gli optional, fari bixeno, keyless, impianto audio Fender da 400 watt e navigatore con touchscreen.

Valerio Maura